Il caso

Eolo Alberti dovrà rimanere in carcere almeno fino al 23 agosto

Confermata la carcerazione preventiva del sindaco di Bioggio – Il difensore, Pierluigi Pasi: «Alla base di questa misura non c’è una valutazione del giudice sulla credibilità del mio assistito e ancora meno un suo giudizio sull’esistenza di un reato»
© CdT/Gabriele Putzu
Red. Lugano
11.08.2024 17:13

Eolo Alberti dovrà rimanere in carcere per i prossimi quindici giorni. Per lo meno fino al 23 agosto. Il giudice dei provvedimenti coercitivi, Paolo Bordoli, ha confermato la carcerazione preventiva del sindaco di Bioggio, come richiesto dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli che indaga sul suo conto per reati di natura finanziaria. L’ultimo sviluppo su un caso che per certi versi è stato sì un fulmine a ciel sereno, anche se le voci di presunte irregolarità nella gestione di alcune società del settore medico legate ad Alberti circolavano già da tempo, arriva direttamente dal legale del sindaco, l’avvocato Pierluigi Pasi. «Confermo che il giudice dei provvedimenti coercitivi ha disposto la misura restrittiva nei confronti del mio assistito per alcuni giorni fino al 23 agosto – rileva Pasi da noi contattato –. I fatti attorno ai quali le verifiche sono in corso non riguardano in alcun modo la sua attività pubblica e dunque non hanno nulla a che vedere con la sua funzione di sindaco né con quella di membro del consiglio d’amministrazione dell’EOC. Riguardano l'attività professionale privata in seno a compagini societarie in veste di organo e azionista e pure i rapporti con gli altri azionisti».

Il difensore di Alberti ricorda inoltre che «alla base di questa misura (sulla carcerazione preventiva, ndr) non c’è una valutazione del giudice sulla credibilità del mio assistito e ancora meno un suo giudizio sull’esistenza di un reato».

Le reazioni

Il Municipio di Bioggio si riunirà martedì mattina nella consueta seduta municipale – che verrà condotta dal vicesindaco, Daniele Bianchi, a cui sono state affidate le redini del Comune – per discutere della questione. Una discussione è invece già avvenuta all’interno dell’Ente Ospedaliero Cantonale. Il presidente Paolo Sanvido ci aveva fatto sapere che «nel rispetto del nostro codice di condotta, il CdA ha dato indicazione al direttore generale di sospendere fino a nuovo avviso le comunicazioni interne e le convocazioni al signor Eolo Alberti», aggiungendo poi, a titolo personale, che quando il Consiglio di Stato stava vagliando a suo tempo la nomina del sindaco di Bioggio, lui aveva espresso, «per incompatibilità e conflitti di interesse», la sua contrarietà a questa designazione, ma che poi si era «adeguato alle scelte politiche».

A proposito di politica, subito dopo l’uscita della notizia sull’inchiesta, venerdì, la Lega dei Ticinesi aveva diramato una nota stampa in cui avrebbe «chiesto le dimissioni di Eolo Alberti dalle cariche ricoperte» qualora «le accuse venissero confermate».

Nel tardo pomeriggio è stata la volta del Movimento per il socialismo (MPS) con un’interpellanza sottoscritta da Matteo Pronzini e Giuseppe Sergi dal titolo «Eolo Alberti, Consiglio di Stato e partiti di governo: chi è vittima del proprio male pianga se stesso…». I due firmatari fanno riferimento proprio alla nomina del sindaco nel Consiglio di amministrazione dell’EOC, avallata lo scorso novembre dalla maggioranza del Gran Consiglio. Un punto all’ordine del giorno di cui «l’MPS aveva chiesto il rinvio» e «ora a pochi mesi di distanza i nodi vengono al pettine». Inoltre, Pronzini e Sergi puntano il dito sulle dichiarazioni rilasciate da Sanvido e dalla Lega dei Ticinesi. «Ora tutti, ad iniziare dal suo amico Paolo Sanvido e dagli altri dignitari della Lega dei Ticinesi, cercano di accreditare l’idea, invero senza molto successo, di nemmeno conoscere Eolo Alberti». Gli interrogativi posti al Governo sono diversi, a cominciare da quale fosse il membro del Consiglio di Stato a cui Paolo Sanvido aveva espresso la sua contrarietà alla nomina di Alberti oppure se il direttore del Dipartimento delle istituzioni e coordinatore della Lega, Norman Gobbi, avesse avuto un ruolo nel segnalare ai vertici del partito questi possibili illeciti. 

Come detto, per Alberti non si tratta della prima grana giudiziaria. Vent’anni fa era infatti stato condannato dalla Corte delle assise correzionali, presieduta dalla giudice Agnese Balestra Bianchi, a dodici mesi di carcere sospesi per appropriazione indebita, conseguimento fraudolento di una falsa attestazione, ricettazione e riciclaggio in relazione alla vicenda dei falsi medici di Cimo, Comune del quale era sindaco.

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