I «bolli» della grandine ora te li conta l'intelligenza artificiale
Locarno. Area di Riazzino, zona centri commerciali. Una serie di enormi cartelloni dal caratteristico colore verde-turchese annunciano «Drive-In Grandine». Le scritte sono accompagnate da frecce che puntano all'ingresso di quel che una volta era un negozio di arredamento. Il viavai di automobili, rigorosamente ammaccate dall'epocale grandinata che si è abbattuta sulla città il 25 agosto, è incessante. La catastrofe naturale, secondo stime, potrebbe aver causato danni materiali per una cifra complessiva che potrebbe sfiorare il mezzo miliardo di franchi. Di questi, una quota importante è rappresentata proprio dalle quattroruote, sfondate a migliaia dai chicchi di ghiaccio dal diametro fino a sette centimetri. E così, tra vetri rotti e carrozzerie «gibollate», i conducenti si sono dati appuntamento con il loro assicuratore per sottoporsi a una valutazione di Axa (fino al 16 ottobre). Che, per la prima volta, ha installato un nuovo macchinario tecnologico, basato sull'intelligenza artificiale, in grado di contare i «bolli» e di fornire una stima dei danni in termini economici. All'interno, ecco il portale. Una Passat, molto danneggiata, si avvicina alla volta. Questa si illumina. L'addetto avanza lentamente e dopo qualche secondo la luce si spegne. Ettore Grimaldi, responsabile dei periti Axa Regione Ticino, segue i passaggi con aria soddisfatta: «Sì, questa è la velocità normale di passaggio. Poi, alla fine, tutti i dati arrivano sul tablet», dice.
Il 54.enne chiama il collaboratore e mostra il dispositivo scorrendovi sopra l'indice. «Si possono sfogliare le foto scattate dal sistema, nelle quali sono mostrate le deformazioni della griglia proiettata sulla carrozzeria. Da qui otterremo poi il protocollo finale con tutti i bolli sui vari pezzi». Sulla sinistra della schermata, i tratti stilizzati di una vettura vista dall'alto sono accompagnati da una serie di numeri collocati in vari punti del disegno: 669 sul cofano, 251 sullo sportello a destra, 20 sul lunotto posteriore. In alto, il numero totale dei colpi rilevati: 2.823, un numero decisamente alto, molto più alto della media.
Ancora oggi sono tante le realtà che non sono in grado di contare su un macchinario del genere, una novità del settore. «In quei casi si fa tutto... a occhio», sottolinea Grimaldi. «Ricordo che quando era ancora così c'erano spesso contestazioni. Perché due persone, quattro occhi, possono vedere cose diverse. Entrava in gioco la stanchezza e a fine giornata la fatica si iniziava a sentire. Io l'ho fatto per svariati anni. Ci voleva almeno un quarto d'ora, venti minuti per il conteggio e la valutazione, poi ancora dieci, quindici minuti per il calcolo. Era un tour de force, lo ammetto».
All'ingresso, prima del magico portale, un gruppetto di giovani è all'opera a una serie di postazioni. «Qui riceviamo gli appuntamenti dei nostri clienti, che si annunciano per il controllo», indica Reto Garzoni, responsabile del Servizio assicurazione danni Regione Ticino di Axa. «La novità di quest'anno, appunto, è proprio un'apparecchiatura, uno scanner, che verifica il numero di ammaccature subìte dal veicolo durante la grandinata che si è abbattuta su Locarno il 25 agosto. Abbiamo programmato quattro settimane di perizie e saremo qui fino al 16 ottobre», afferma il 57.enne.
«Un evento così? Mai visto»
«È stato un evento dalla portata straordinaria», afferma Sandra De Pascale, responsabile del settore Sinistri ai veicoli a motore di Axa, uscendo dall'area dedicata alle riparazioni. «Stimiamo circa 2.300 casi per un importo medio di sei, settemila franchi per caso. Perlomeno per la nostra quota di mercato, che equivale a circa il 32% nel settore dei veicoli a motore».
La 45.enne osserva le carrozzerie danneggiate che sfilano sotto il grande marchingegno luminoso. «Faccio questo lavoro da 15 anni e un evento di questa portata non l'avevo mai visto», ammette. La compagnia, anche in passato, si era appoggiata al Palexpo di Locarno per organizzare appuntamenti del genere. Cosa che, questa volta, non è stata possibile anche perché la struttura ha subìto pesanti danni proprio a causa della grandinata. «Questo è stato uno dei motivi che ci ha portato a scegliere questo luogo», precisa Garzoni.
«D'altronde, è pur sempre un posto ampio, dove possiamo trattare diversi veicoli alla volta, inclusa la stima sulla quantità dei danni», ribatte De Pascale. «Ma abbiamo anche un'area dedicata alla riparazione, perlomeno per riuscire a trattare i veicoli riparabili».
«Dalle 45 alle 50 al giorno»
«A questo ritmo, prevediamo di riuscire a far passare 45, 50 auto al giorno», confida Grimaldi. «Le iscrizioni sono ancora aperte, penso che alla fine avremo almeno un migliaio di automobili scannerizzate. Questo serve anche alla tecnologia stessa, dato che si tratta di un sistema in evoluzione. Un sistema che impara e continua a memorizzare le valutazioni. Più la banca dati è grande, più riusciremo ad avere un livello di affidabilità alto sulla valutazione».
«Sì, l'avevamo già messo alla prova l'anno scorso e quest'anno è entrato in servizio in maniera definitiva», aggiunge De Pascale.
«È come una sorta di grande macchina fotografica», spiega Grimaldi, approfondendo gli aspetti tecnici sul funzionamento del macchinario. Ci sono venti telecamere in 4K che fotografano la vettura nel momento in cui passa sotto la volta illuminata. Il sistema si basa su una serie di linee proiettate sulla superficie metallica del veicolo. Le camere immortalano le deformazioni di queste linee. In un passaggio, riesce a scattare fino a 1.700 immagini. L'intelligenza artificiale individua le deformazioni nelle varie parti dell'automobile e invia i dati al sistema di calcolo, che lo trasforma in ore di lavoro e riparazioni richieste».
Il lavoro pesante
Il sistema messo a punto da Axa è stato ideato da un'azienda francese. «Ma continuiamo a svilupparlo insieme a loro». Un'altra automobile è passata sotto il gigantesco scanner. Ogni volta che la luce si spegne, il locale si riempie di un rumore simile a quello di un aereo che decolla, ma comunque sopportabile. Sono le ventole che raffreddano il cervello che si sta mettendo all'opera per fare il suo lavoro. Individuare i «bolli». Un'operazione che, se svolta da un umano, richiederebbe almeno mezz'ora, se non di più. Dopo qualche secondo, tutto torna silenzioso come prima.
«Ma la macchina non è in grado di fare tutto. Diciamo che svolge il lavoro più pesante», evidenzia sempre Grimaldi. «Alla valutazione automatica va aggiunta quella sui singoli pezzi: quali vanno sostituiti? Quali vanno riparati? È ancora il tecnico che lo deve valutare con attenzione, caso per caso».
Ma questa famosa Passat, che danno ha subìto? Quanto ha calcolato il sistema basato sull'intelligenza artificiale? «Presto detto». L'uomo cammina attraverso un'area con una serie di scrivanie, ognuna con una sedia di fronte all'altra. Le postazioni sono ben distanziate tra loro e hanno una serie di separatori. È qui che si svolgono i colloqui tra i consulenti Axa e i loro assicurati.
Più tempo per i clienti
La scrivania a cui si siede Grimaldi è ancora più distante dalle altre. Con un paio di clic, apre un documento pdf pieno di righe colorate e tabelle. «Questo è il rapporto con i costi della riparazione, calcolati a una tariffa standard. Qui abbiamo l'elenco dei pezzi, il calcolo... In fondo, ecco il capitolo dedicato alla parte che deve essere verniciata».
Il numero ai piedi alla tabella, riportato su uno sfondo rosso, è impressionante: 27.000 franchi. Non stupisce scoprire che il legittimo proprietario l'abbia lasciata direttamente sul posto...
«Il vantaggio principale di questo strumento è che, in qualità di assicuratori, possiamo concentrarci sul cliente. Il lavoro pesante è eseguito dalla macchina e in pochissimo tempo. A noi resta il contatto umano e la possibilità di valutare meglio le soluzioni da mettere in campo, insieme ai nostri assicurati. La differenza sulla qualità del lavoro non la sentiamo solo noi, ma anche gli assicurati stessi», conclude Grimaldi.