L'evento

Il cibo di strada piace e a Locarno fa colpo: è lo «Streetfood festival»

Centinaia di curiosi hanno affollato la zona del lungolago per degustare menu e pietanze da tutto il mondo - Attorno alle 45 cucine mobili, aperte pure sabato dalle 11.45 fino a mezzanotte, anche un palco con tanta musica dal vivo
Musica, colori ma soprattutto profumi e sapori dai cinque continenti © Ti-Press/Massimo Piccoli
Jona Mantovan
31.05.2024 22:15

Il cielo grigiastro ma senza pioggia di oggi, all'ora di pranzo, è stato compensato dalla musica, dai colori ma soprattutto dai profumi e dai gusti delle 45 cucine mobili dello Streetfood Festival (una manifestazione itinerante in tutta la Svizzera) che hanno dato appuntamento a centinaia di curiosi e buongustai. Da ogni dove, questi hanno raggiunto a frotte il lungolago di Locarno per lasciarsi conquistare dai sapori di tutto il mondo. Un’esperienza che chi vorrà potrà ripetere anche sabato dalle 11.45 fino a mezzanotte. Ma non è tutto: a «contorno» delle mille delizie che soddisfano ogni palato, un palco con tanta musica dal vivo.

«Spazi ben calcolati»

La strada che porta verso i Giardini Arp, chiusa al traffico, brulica di persone. Ai lati, ecco decine di furgoni parcheggiati e «aperti» sotto forma di cucine. Tra un gruppo di esercizi e l’altro, ampi spazi sono dedicati alle tavolate con posti a sedere offerti a chi vuole mangiare sul posto.

In passato abbiamo visto altri street food. Questo è organizzato molto meglio e ci sono più posti a sedere
Lorenzo, 29.enne di Mendrisio

L’atmosfera è distesa, i volti sorridenti. Come quello di Lorenzo, di Mendrisio, che ha appena finito di gustare un maxispiedino di manzo. Il 29.enne è in compagnia, al tavolo con altre tre persone. «Abbiamo già vissuto altre esperienze di street food, ma ammetto che questa è la più grande e la meglio organizzata. Apprezzo soprattutto il fatto che ci sia ampio spazio dedicato a chi vuole consumare sul posto. Nelle occasioni passate spesso era necessario starsene in piedi, fare affidamento su qualche panchina oppure semplicemente portare via», racconta il giovane che sta studiando per l’abilitazione all’insegnamento nelle scuole medie, un po’ intimidito dalla vastità dell’offerta. «Ho scoperto tanti cibi, ma sono tutti buonissimi. Provarli tutti però è impossibile, sono davvero tanti», esclama.

«Non ricordo il nome, ma...»

Di fronte a lui, anche Giulia annuisce. «Ho preso una poke al salmone, molto buona. Tra non molto faremo un giro, vedremo se c’è qualcos’altro che ci può ancora stare», afferma la 25.enne originaria di Chiasso e che in questo periodo sta studiando medicina a Ginevra. «Mi sembra piuttosto tranquillo, ora. Ma penso che la maggior parte delle persone arriverà alla sera», rileva. «Noi però andremo via prima», aggiunge Chiara, seduta di fianco. Pure lei avrà preso una poke? «Ah, no. In realtà sono andata in Sri Lanka. Ma non chiedermi il nome del piatto, non lo ricordo», esclama la 28.enne docente di scuola media a Balerna. Aggiunge, però, che contiene «manzo, carote e sedano. Ma qui ci sono cucine da tutto il pianeta. Ed è organizzato molto bene. Temevamo piovesse, ma abbiamo fatto bene a decidere di passare qui. C’è una bella atmosfera, molte persone. Ma non troppe. Sì, siamo contenti».

Qualche metro più avanti, in direzione Bosco Isolino, ecco un’altra allegra tavolata. Questa volta sono turisti e tra loro, da Zurigo, c’è anche Ramona, che parla un po’ di italiano.

«Merito di Georges»

«Siamo stati qui in vacanza per tre giorni, ma domani ripartiremo già», dice la 40.enne, che lavora nel settore immobiliare. «Ma è tutto merito suo», dice muovendo il bicchiere di vino rosato verso Georges, come per indicarlo. «Ha scoperto a casa che c’era questo festival e ci siamo detti che era una bella occasione. E abbiamo fatto bene, le specialità sono tante, è molto internazionale». La donna ha provato molte cose, tutte apprezzate, «dal Perù alla Mongolia».

«Proposte vegetariane»

Pure Valentina è in compagnia, di Simone e Rachele. La 30.enne, docente di sostegno pedagogico di Locarno, abita a Bellinzona e ha raggiunto la «Regina del Verbano» proprio per lo Streetfood festival. «Ho provato dei nachos e uno spiedino di verdure. Le proposte sono molto variegate. Sono vegetariana, ma ho notato molte possibilità dedicate a chi non mangia carne». La giovane aggiunge che vorrebbe provare ancora qualcosa di dolce.

Di fronte a lei, ecco Rachele, 29.enne che nella vita lavora come cuoca, abita a Miglieglia. «Sono arrivata qui apposta. Per il momento, ho provato solo dei ravioli ai gamberetti. Molto buoni», esclama. «Sono soddisfatta, la scelta è ampia e i miei “colleghi” stanno lavorando molto bene», conclude la giovane.

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