Il giorno triste di Sintetica
«Speravo in un inizio d’anno migliore. Cominciare il 2025 con questa notizia, preoccupa». Parole del segretario regionale OCST del Mendrisiotto Giorgio Fonio che oggi, poco dopo mezzogiorno, ha partecipato all’incontro con i vertici di Sintetica, storica azienda farmaceutica con sede a Mendrisio. La notizia? La direzione ha messo in consultazione alle parti sociali un piano di ristrutturazione. Piano che prevede una riduzione complessiva dell’organico di 55 persone. In concreto: a Mendrisio verranno tagliati 15 posti di lavoro (su un totale di quasi 200), gli altri quaranta verranno soppressi nel sito produttivo di Couvet (Canton Neuchâtel). Diversi i fattori che hanno portato alla drastica decisione. Sintetica – in una nota stampa inviata oggi dopo gli incontri con la parte sindacale e, successivamente, i dipendenti – parla di «un 2024 difficile a causa delle rilevanti difficoltà nell’accesso al mercato americano, di condizioni quadro peggiorate e di un contesto concorrenziale particolarmente sfavorevole». Più nel dettaglio l’azienda evidenzia che «oltre al sensibile peggioramento delle condizioni quadro con il conseguente primo intervento riorganizzativo poco più di un anno fa, Sintetica si trova oggi confrontata con gli effetti delle difficoltà e dei ritardi riscontrati nella registrazione dei propri prodotti sul mercato americano». Il non raggiungimento degli obiettivi ha portato così a «riconsiderare la posizione nel settore B2B». La complessa dinamica legata allo sviluppo del mercato USA con le relative ripercussioni sullo stato economico-finanziario dell’azienda impongono oggi alla direzione di presentare in consultazione alle parti sociali un piano di misure per rafforzare Sintetica». «L’obiettivo – si legge nella nota – è garantire solidità e continuità alla storia ultracentenaria dell’azienda ticinese preservando il proprio rilevante potenziale di ricerca e di sviluppo di prodotti innovativi». Al netto, come detto, si dovrà però fare i conti con dei tagli: quindici a Mendrisio. «È una giornata triste perché stiamo affrontando una situazione difficile» ha commentato ancora Giorgio Fonio. Come annunciato, sono state avviate le consultazioni tra l’azienda e le parti sociali affinché si possa arrivare a un piano sociale condiviso. «Con la Commissione del personale e tutto il personale analizzeremo le comunicazioni odierne e inoltreremo le nostre osservazioni e controproposte – ha evidenziato il nostro interlocutore –. Per noi in questa fase l’unica cosa che conta, unitamente alla Commissione del personale, è ridurre al minimo il disagio ai dipendenti».
Sostegno ai collaboratori
Il piano sociale, procedura che stando agli intendimenti sarà conclusa entro la fine del mese, prevede un percorso di sostegno ai collaboratori che saranno in cerca di lavoro. Nella nota si menzionano «importanti aiuti finanziari per le persone toccate dalle misure e ulteriori prestazioni in caso di cessazione volontaria del rapporto di lavoro». Non da ultimo, per il 2025 l’azienda ha deciso di adeguare integralmente i salari all’evoluzione dell’indice dei prezzi al consumo (+0,7%). Una proposta che dovrà evidentemente essere discussa tra le parti. A questo proposito il segretario regionale OCST ha parlato di «un’apertura positiva da parte dell’azienda ad un piano sociale». Ad ogni modo «fa comunque male comprendere che questo errore di strategia abbia generato questo tipo di conseguenze». Conseguenze che toccheranno anche i dipendenti di Mendrisio, appena rientrati dalle vacanze natalizie, per i quali v’è stata una doccia fredda. Ma non inaspettata: che una riorganizzazione fosse in corso lo avevano appreso già a fine ottobre, quando in un’altra riunione plenaria la dirigenza aveva annunciato misure «pesanti» in arrivo a fine anno. Misure annunciate ieri, che hanno comprensibilmente generato preoccupazione e rabbia tra i dipendenti. Anche perché ancora non si sa chi sarà toccato.