Il lancio (con delusione) di Ernie Bot, il «ChatGPT cinese»

C’è un nuovo chatbot che si sta affacciando sul panorama delle applicazioni di intelligenza artificiale. Si chiama Ernie Bot ed è cinese. Una creazione del colosso tech Baidu. D’altronde, poteva forse mancare il contributo del Paese del Dragone nel mondo delle chat intelligenti? Ovviamente no. Ecco quindi che la nuova creazione giovedì ha fatto il suo «debutto in società». Non senza qualche delusione in merito. Ma vediamo meglio di cosa si tratta.
Scende in campo Baidu
C’era da aspettarselo e, infatti, è arrivato. La versione cinese dell’ormai famosissimo ChatGPT, creato dalla startup americana OpenAI, e chiamata Ernie Bot è stata presentata al pubblico cinese da Baidu, il gigante specializzato nei motori di ricerca online. Una creazione rapidissima, durata meno di due mesi. Complice e spinta di questo debutto la scia di notorietà riscossa dai fratelli più noti, ChatGPT e il nuovissimo GPT-4. In effetti, spiega Wired, Baidu era tra i migliori candidati – se non il migliore – per lanciarsi nel campo dei chatbot e provare a smuovere un po’ concorrenza al mercato occidentale. In effetti, la piazza tech cinese è già altamente specializzata nella creazione di algoritmi che raggiungono soglie di precisione e di affidabilità impressionanti. Come nel caso concreto della popolarissima TikTok. Che contiene algoritmi talmente perfetti da suscitare più di una preoccupazione sul loro utilizzo.
Funzionalità e delusione
Ma torniamo a noi e al lancio di Ernie Bot. Giovedì la nuova IA è stata presentata da Robin Li, CEO di Baidu e – attualmente – sesto uomo più ricco di tutta la Cina. Si è trattato solo di qualche anticipazione sulle funzionalità della nuova app. Niente di più. Anche perché, al momento, Ernie Bot è disponibile solo in versione test e solo su invito. Una strategia per far crescere l’hype? Forse. Sta di fatto che la presentazione (di quasi un’ora) non ha convinto più di quel tanto gli investitori presenti tra il pubblico. Anzi. Anche perché del chatbot vero e proprio si è visto poco: invece che proporre una dimostrazione dal vivo – cosa che era nelle aspettative del pubblico presente in sala –, ci si è limitati a una riproduzione di alcuni video registrati in precedenza che mostravano alcune risposte fornite da Ernie Bot.
Un romanzo, «galline e conigli», una poesia
Quali sono state le tematiche su cui Ernie Bot è stato capace di rispondere? Eccole qui. La scrittura del sequel del celebre romanzo di fantascienza dell’autore Liu Cixin, Il problema dei tre corpi. La creazione del nome di un'ipotetica azienda che aiuta la digitalizzazione delle piccole e medie imprese. Sul fronte matematico, la risoluzione del rompicapo chiamato «galline e conigli». La richiesta di generare un'immagine artificiale partendo dalla domanda: «Quale città è più adatta per adottare il trasporto intelligente?». E, infine, la scrittura di una poesia. Esempi che dovevano dimostrare la validità del bot e invogliare gli utenti al suo utilizzo.
«Ernie non è perfetto», ma il mercato chiama
Che dire di queste risposte? Un elemento
non da poco, dal momento che i chatbot sono studiati appositamente
per dialogare con noi e fornirci tutte – o quasi – le soluzioni che cerchiamo. A rispondere è stato lo stesso Li: «Durante
i nostri test interni e da quello che ho sperimentato, il nostro bot non può
essere definito perfetto».
«Ma, quindi, perché lo lanciamo adesso?» ha proseguito, dando voce alla domanda
che – presumibilmente – in molti avevano in testa. «Perché abbiamo visto la
domanda del mercato», è stata la risposta del CEO di Baidu. Forse migliore di quelle fornite da Ernie Bot.
Si trattava, quindi,
di una sorta di frettoloso pre-lancio per mostrare al principale concorrente,
OpenAI, di essere pronti alla competizione sulla piazza tecnologica? Il colosso cinese sentiva la
pressione sempre più crescente dell’occidentale ChatGPT? Le domande rimangono. Sta
di fatto che resta anche la delusione per una presentazione che si è rivelata
parecchio al di sotto di ciò che gli investitori si aspettavano.