L'evento

«Il Moon and Stars in arrivo sarà un’edizione da primato»

Dall’11 luglio, con una prima serata che punta al pubblico locale, le stelle della musica tornano a Locarno - «Il 2024 è speciale, festeggiamo il ventesimo anniversario e ci aspettiamo un’affluenza di almeno 100.000 persone»
Nell'attesa di sentire la magia della musica; in primo piano, Dani Büchi, promotore di Moon and Stars Locarno
Jona Mantovan
25.06.2024 23:30

Sarà un’edizione da primato. «Ci aspettiamo l’arrivo di almeno 100.000 persone, un ventesimo anniversario da incorniciare». Parola di Dani Büchi, promotore di Moon and Stars Locarno. Dall’11 al 21 luglio, infatti, torna la manifestazione canora più suggestiva della Svizzera. Un appuntamento che risuona quasi come fosse un Sanremo rossocrociato. Da ascoltare rigorosamente dal vivo, ovvio. «La prima serata è dedicata soprattutto al pubblico locale, con biglietti alla portata di tutti. Se funziona, la riproponiamo. Siamo soddisfatti di come stanno andando le vendite», racconta entusiasta il 46.enne al Corriere del Ticino in collegamento dal suo ufficio a Zurigo, esprimendosi in un italiano praticamente perfetto. «Ma poi migliora ancora di più, dopo i dieci giorni a Locarno».

«Conosciuti in tutta Europa»

Il proprietario del marchio, che scherzando si definisce «responsabile dei piccoli e grandi problemi che accadono», è orgoglioso di aver creato un’esperienza che ha visto crescere e che all’inizio seguiva tra gli spalti. «Oggi è una manifestazione nota in tutta Europa. E artisti di livello mondiale ricevono decine di proposte per una data. Ma sappiamo che tendono a scegliere la piazza Grande di Locarno, che molti hanno imparato a conoscere nel corso degli anni».

Un’esperienza, si diceva. «C’è una manifestazione a Sciaffusa (Stars in Town, ndr) che si autodefinisce “piazza Grande della Svizzera tedesca”. È il complimento più bello, per noi. Una citazione, un omaggio. Abbiamo raggiunto un certo riconoscimento tra il pubblico». Intanto, piano piano, in città iniziano i cantieri per gli allestimenti. Per esempio attorno alla Magnolia. «Ci coordiniamo con il Locarno film festival e questa è una delle loro strutture che sfruttiamo anche noi».

Una cantilena che non attacca

La cantilena che la «maratona musicale» sia soprattutto pensata per un pubblico della Svizzera tedesca, poi, non attacca più: «Non me la prendo più, ormai la sento da troppo tempo. E non penso corrisponda alla realtà», esclama.

«Forse era vero alle prime edizioni. Ma in realtà, oggi, è una festa per tutti. Certo, ci sono un paio di proposte del genere, ma è anche inevitabile. Oggi offriamo tantissimi appuntamenti. I dj-set, la “Piazza Piccola” con i concerti gratuiti, la novità di un programma dedicato ai più piccoli, con nomi conosciuti anche nella Svizzera italiana, la ruota panoramica, le cucine mobili per gustare cibo di strada su tutto Largo Zorzi. In questi ultimi sette anni, abbiamo sviluppato davvero tantissimo».

Una serie di iniziative che attraggono ulteriori visitatori e che, al contrario del palco principale, non devono aprire il portafoglio per acquistare un biglietto d’ingresso. «Ogni sera vediamo lo stesso numero di persone che ci sono all’interno del perimetro con il palco principale, anche fuori. Un raddoppio, insomma».

Nuovi progetti all’orizzonte

Il nostro interlocutore si definisce aperto «a qualunque proposta che possa contribuire all’organizzazione di un grande festival. Però vedo che abbiamo reso viva la città, gli alberghi sono pieni, i ristoranti pure. E ci sono comunque tantissimi ticinesi che frequentano non solo le nostre proposte a ingresso libero, ma anche le serate principali».

Un ulteriore slancio sarà dato dai grandi progetti in corso, «come il Grand Hotel o le Corti, all’ex Globus. Ma anche il rinnovo di Largo Zorzi con il piano proposto dalla Nouvelle Belle Epoque». Con i primi cantieri per allestire Moon and Stars, inizia quindi la grande corsa degli eventi per l’estate. Appena spento il microfono, tocca poi ai proiettori del Locarno film festival. «Come detto, cerchiamo di trovare delle soluzioni, delle sinergie, per evitare anche di creare troppo disagio sotto il profilo del rumore».

Decisamente archiviate, quindi le difficoltà causate dalla pandemia, che hanno costretto a uno «stop» di due annate consecutive. Alla ripresa, poi, la voglia di viaggiare latente non aveva aiutato, dato che molte persone hanno deciso di raggiungere mete ben più esotiche. «Già, ma anche in questo periodo i colleghi che organizzano manifestazioni mi raccontano le i problemi causati da un meteo ballerino, ma sono fiducioso che quando ci saremo noi arriverà il bello, il caldo e ci sarà tanta voglia di ballare e cantare», conclude Büchli.

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