«La Locarno del futuro? Mi piace, ma quella torre...»
A Locarno si respira il futuro. Il comparto ex Macello-Gas, infatti, è al centro di un piano urbanistico che lo trasformerà in un modello di vivibilità: un ecoquartiere residenziale ma non solo. Con tanto verde, un polo culturale e uno formativo, un asilo nido, una casa per anziani. E poi ancora: mobilità lenta e libertà di accesso ai vari punti d'interesse. Un'area di 50.000 metri quadrati, inserita nel quartiere Rusca-Saleggi, a due passi da piazza Grande e dal Lago Maggiore. Un collegio di esperti aveva a suo tempo (era il novembre del 2018) consigliato la visione del gruppo Inches Geleta Architetti, LAND Suisse, Urbass FGM, Studio d'ingegneria Allievi, proposta che si era imposta nel concorso indetto dal Comune. Lo scenario contempla la realizzazione di una torre, all'incrocio tra viale dell'Isolino e via della Posta, di una ventina di piani per un'altezza di 60/70 metri. Ed è proprio qui che sta il punto. Nel panorama dei media sociali, infatti, è nata una nuova pagina che esprime in modo chiaro la posizione contraria alla costruzione dell'albergo panoramico. «Sarebbe il palazzo più alto di tutto il Ticino», afferma Anna Bruno, che si presenta sul diario in rete come una comune cittadina. «Davvero abbiamo bisogno di un nuovo hotel così alto, qui?», si chiede la 37.enne. Il nuovo edificio farebbe il paio con quello – a cui per decisione municipale del febbraio 2020 si è momentaneamente rinunciato – previsto sin dalla metà degli anni Ottanta del secolo scorso a lato della rotonda e proposto in fase di pianificazione dall'architetto Aurelio Galfetti. L'edificazione di questa nuova struttura nel quartiere Rusca-Saleggi richiede una variante al Piano regolatore che, a maggio, aveva già ricevuto il via libera da parte del Cantone. «Ci muoviamo con la massima cautela», spiega il municipale Nicola Pini, titolare del Dicastero Sviluppo economico e territoriale. «Non c'è ancora nessun progetto. Anche se quest'idea ci permette appunto di sviluppare in verticale un solo componente, per risparmiare poi il prezioso terreno in orizzontale. E, quando la modifica pianificatoria sarà realtà, il Comune potrà lanciare altri concorsi di idee e di architettura. Vogliamo coinvolgere i cittadini, tant'è vero che abbiamo organizzato una serata pubblica, oltre ad aver messo in rete il rapporto dettagliato. Stiamo parlando di uno sviluppo che toccherà la Città nei prossimi dieci anni e che, tra almeno 15, disegnerà la Locarno del futuro», dice il 38.enne, che ricorda come l'iter progettuale partirà solo una volta concluso quello pianificatorio.
Anna Bruno capisce l'importanza del progetto e vede di buon occhio la promozione del suo quartiere. «All'orizzonte vedo delle ottime soluzioni di riqualificazione di quest'area. La vera domanda è se abbiamo davvero bisogno di una torre alta 70 metri. Si vedrebbe dappertutto, da tutta Locarno, da Minusio, da Tenero... Insomma, sarebbe alta il doppio di queste altre torri», dice la giovane, indicando i complessi residenziali sorti sugli isolati adiacenti. «E dato che siamo in ballo con la modifica al piano regolatore per giugno, penso che questo sia il momento giusto per esprimere la propria opinione, favorevole o contraria che sia. La pagina che ho creato su Facebook nasce proprio per questo, per informare. Perché, come cittadina di Locarno, ho avuto qualche difficoltà a reperire tutte le informazioni».
«La variante pianificatoria è stata messa anche su Internet in modo che ogni cittadino potesse fare le proprie osservazioni», ribatte Pini. «Alla serata pubblica hanno partecipato una novantina di persone e ognuno ha potuto fornire le sue. Da questa consultazione non sono emerse particolari criticità, nemmeno sulla questione della torre, che è solo uno degli elementi della visione urbanistica».
«Osservazioni da tutti»
«Ho voluto mettere insieme tutte queste informazioni che ho trovato con fatica chiamando il Comune, cercando la relazione sul sito di Locarno..», continua Bruno. Ho voluto mettere tutto insieme per dare la possibilità a tutti di essere informati e poter dire ora cosa ne pensano».
Comunque sia, la strada è tracciata: «Il Consiglio comunale, il legislativo della Città, discuterà la variante e, se la adotterà, sarà pubblicata e solo a questo punto entreranno in gioco i ‘rimedi giuridici’, come ad esempio i ricorsi», aggiunge ancora Pini, che sottolinea come «le osservazioni sono aperte a tutti. Tant'è che abbiamo gruppi politici e cittadini che hanno scritto le loro osservazioni. E noi le abbiamo prese seriamente! Abbiamo elaborato una serie di analisi insieme ai pianificatori e insieme ai progettisti. Queste confluiranno nel messaggio municipale».
Un fiore all'occhiello
Il comparto si prepara quindi a diventare un fiore all'occhiello della Città. «Ci sono una serie di realtà che si stanno muovendo e che qui potranno trovare una sede adatta», dice ancora l'esponente del partito liberale radicale nonché granconsigliere. «Penso all'associazione LocarneseTech, nata tra Città di Locarno, Comune di Losone ed Ente regionale di sviluppo insieme alle aziende su ambiziosi progetti nell'ambito della meccatronica. Ma penso anche allo sviluppo del Polo dell'Audiovisivo, con il Festival del Film di Locarno, il PalaCinema, il Cisa, la Ticino Film Commission, la nuova cattedra dell'USI legata al Festival del film...». Insomma, tanta carne al fuoco.
«Aperti ai cittadini»
«Per me conta la trasparenza», dice ancora Bruno. «Ho contattato vari gruppi sui media sociali e, di fatto, sembrava che nessuno sapesse nulla di questa costruzione. Credo che ognuno sia libero di esprimere la propria opinione, favorevole o contraria che sia. Questo è il momento in cui bisogna informarsi, capire pro e contro, discuterne in maniera trasparente e aperta con tutti i cittadini di Locarno».
Il municipale, scorrendo con lo sguardo l'orizzonte del quartiere e immaginando i nuovi contenuti che potrebbe ospitare, evidenzia come la discussione politica sia ancora aperta «prima di arrivare al foro dei tribunali per i ricorsi. Certo, qualcuno può sempre difendere il suo interesse qualora si dovesse sentire infastidito dalla presenza di un nuovo edificio, ma credo che ora sia più importante mettere in campo le idee di tutti con una discussione politica. Il messaggio municipale sarà pubblico, come pure il voto in Consiglio comunale».