Bioggio

La paura fa sessantacinque

Il Consiglio comunale ha aumentato di otto punti il moltiplicatore - «Non siamo più la Montecarlo del Ticino»
©Gabriele Putzu
Giuliano Gasperi
27.06.2023 22:58

Sessantacinque. Sessantasette. Sessantatre. «...Terzina!» avrebbe potuto esclamare qualcuno nella sala del Consiglio comunale di Bioggio. Si fa per sdrammatizzare: la questione del moltiplicatore, nel Comune malcantonese, è seria e dibattuta da tempo, e questa sera ha vissuto un nuovo capitolo con la scelta di fissare l’aliquota al 65 percento, con un aumento di otto punti.

Del resto l’ultimo Consuntivo si è chiuso con un disavanzo di circa 5 milioni, complice l’ormai famoso rimborso fiscale da 1,7 milioni dovuto al colosso della moda Kering. Le preoccupazioni finanziarie sono state il fil rouge della serata. «La nostra politica è stata troppo ottimista - ha esordito il PLR Nicola Zappa, presidente uscente del Legislativo - non siamo più la Montecarlo del Ticino». Franco Baroni della SEI, subentrato nel ruolo di primo cittadino, si è detto «spaventato da questi disavanzi, mai visti a Bioggio, e degli oltre quaranta milioni di debiti con le banche». Poi il dibattito è entrato nel vivo delle tre varianti di moltiplicatore, con Riccardo Molteni (Lega-UDC-LeT) che ha difeso la scelta del Municipio di tenere il moltiplicatore al 57 percento finora. «È ingiusto dire che ciò non abbia avuto un impatto: con il cinquantasette sono arrivate quattro grosse società, mentre una multinazionale già presente sul nostro territorio ha portato qui la sua sede principale. Aumentare l’imposta ora è inevitabile - ha concluso - però bisogna lavorare anche sulla riduzione della spesa».

Prostituzione fiscale?

Molteni e altri sostenevano l’opzione del 63 percento, maturata in extremis di fronte alla possibilità che una grossa ditta, con questa aliquota, si trasferisca a Bioggio. «È una proposta strana - ha commentato Mauro Bernasconi (Centro) -, chi la sostiene è cieco? I dati a disposizione non mostrano cambiamenti di tendenza. Il Piano finanziario è spaventoso, e parla di un debito pubblico pro capite di 15 mila franchi: siamo ai livelli massimi in Ticino. Serve il 67 percento». Francesco Gandolla (PLR) ha rincarato la dose: «Con il 63 percento arriverebbe una nuova ditta? Non mi fido più di queste informazioni last minute. Ci vuole il 65 percento, impegnandosi ad azzerare i debiti e smettendola di dire sì a tutti. Perdonate il francesismo: non siamo delle p...» (delle prostitute fiscali per le aziende).

Steve Ricci, municipale responsabile delle finanze, ha risposto a chi accusava il Municipio di essere stato ricattato dalla ditta in questione. «Affatto. Con loro abbiamo parlato chiaramente. Aggiungo che il Preventivo stilato in base a un moltiplicatore del 65 percento - che era la proposta sostenuta dal Municipio - è ‘pulito», cioè prudente, senza scommesse o forzature.

Oltre le cifre

Pietro Poretti (Centro) ha invitato ad andare oltre il moltiplicatore, pensando a cosa si può offrire in più alle aziende. «Ad esempio, rafforzare il servizio di sportello a loro dedicato». Alla prova dei numeri, l’opzione del 63 percento è stata scartata subito e in «finale» ha prevalso abbastanza nettamente quella del 65.

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