L'evento

La tappa regina nel paese più piccolo

Giovedì 19 giugno il Tour de Suisse arriverà a Santa Maria, in Valle Calanca – Una dantesca ascesa contraddistinta da 26 tornanti con tratti al 20% – Sarà solo la seconda volta che la gara toccherà il Moesano
Chi succederà ad Adam Yates nell'albo d'oro della gara ciclistica nazionale? © Tour de Suisse
Alan Del Don
10.04.2025 16:05

Tagliare il traguardo, alzare lo sguardo ed ammirare la torre medievale che sovrasta i terrazzamenti. Chi vincerà la tappa regina del Tour de Suisse, in programma giovedì 19 giugno, avrà un doppio motivo per gioire. L’arrivo ai 955 metri di Santa Maria sarà iconico e storico, perché in 88 anni sarà solamente la seconda volta che la gara ciclistica nazionale farà tappa nel Moesano. L’ultima era stata nel lontano - sportivamente parlando - 1990, con il trionfo a San Bernardino dell’americano Andrew Hampsten che due anni prima si era aggiudicato il Giro d’Italia, il primo corridore non europeo a riuscirci. In Valle Calanca c’è già entusiasmo per l’atteso appuntamento, soprattutto nel piccolo paese di 100 anime.

Nel Parco regionale

Fra due mesi e un po’, insomma, a Santa Maria ci saranno più ciclisti, direttori sportivi, medici, massaggiatori e meccanici che abitanti. La carovana partirà da La Punt, affronterà i passi dello Julier e del San Bernardino e dopo 183,7 chilometri si concluderà nel villaggio posto su una collina. E che fa parte del Parco regionale, il primo nella Svizzera italiana. «È la dimostrazione che il Tour de Suisse può arrivare ovunque. Chiaro, a livello logistico non è facile, ma fa parte della nostra filosofia. Oltre alla parte agonistica vogliamo offrire agli spettatori un paesaggio bucolico. Di sicuro, in futuro, torneremo ancora nel Moesano», ha spiegato oggi alla stampa il direttore Olivier Senn. Una regione, quest’ultima, hanno osservato Fabrizio Keller (presidente del comitato organizzatore) e i sindaci Francesco Bogana (Santa Maria) e Samuele Censi (Grono), che tanto ha fatto per la mobilità lenta. Pensiamo ad esempio alla pista ciclabile da Lumino a Grono, lunga 6,6 chilometri e che sfrutta l’ex sedime della Ferrovia retica, inaugurata lo scorso maggio. Mesolcina e Calanca potranno mettere in vetrina le loro bellezze per una giornata che si spera possa essere «indimenticabile». Affinché lo sia bisogna incrociare le dita e confidare in condizioni meteorologiche ideali per quella che sarà pure una grande festa popolare.

Salita dura, durissima

«La salita sarà dura, ma intanto io la farò in auto...», ha messo il dito nella piaga uno scatenato Senn. Il compito di illustrare il percorso è spettato a Davide Silvanti, presidente dell’associazione Moesano Cycling costituita nel 2019. Si è concentrato, ovviamente, soprattutto su quegli ultimi (e micidiali) 6,5 chilometri contraddistinti da ben 26 tornanti ravvicinati con una pendenza media del 9,3%. Ma procediamo con ordine. La carovana transiterà dalla strada forestale Grono-Nadro-Castaneda, inaugurata nel 1830, sistemata negli scorsi anni. La route26, come è stata soprannominata dal grafico Lulo Tognola. Il primo passaggio sarà «limitato» a 4,5 chilometri al 10% con brevi tratti addirittura al 20%. Ai professionisti sembrerà di scalare l’Angliru o il Mortirolo, vette epiche rispettivamente della Vuelta e del Giro d’Italia. Discesa dalla cantonale fino a Roveredo per poi risalire verso Grono, immergersi nella campagna di Leggia, tornare a Grono ed imboccare per la seconda volta la salita dantesca. Stavolta fino a Santa Maria, dove gli atleti giungeranno alla spicciolata dalle 17.20. Una faticaccia tutta nel bosco che, se non decreterà forse il vincitore del Tour de Suisse, di sicuro dirà chi non potrà indossare la maglia oro finale succedendo all’inglese Adam Yates.

Si diceva, in precedenza, della logistica. Gli spettatori potranno salire a piedi o in bicicletta; sono previsti dei bus navetta gratuiti da Roveredo (aree di parcheggio in zona sedime Lingera e ai Mondan) fino a Castaneda e Santa Maria (dove verrà posato anche un maxischermo) dalle 12 alle 15 con ritorno dalle 18 alle 20. Vi sarà inoltre la possibilità di atterrare in Calanca con l’elicottero (40 franchi a persona, 70 andata e ritorno).

La pedalata popolare

Per farsi un’idea della tappa regina domenica 15 giugno è in programma una pedalata o camminata aperta a tutti da Grono a Santa Maria attraverso la route26. Il ritrovo è fissato alle 9.30 in piazza Birreria. Pranzo offerto all’arrivo. L’evento si svolgerà solamente in caso di bel tempo. Perché se il Ticino è terra di ciclismo, come recita un famoso slogan, «il Moesano è regione della bicicletta» (Censi dixit).

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