Lago Maggiore, a bordo «erano quasi tutti dei servizi segreti»
Quattro persone sono morte. E i dettagli sono ancora tutti da chiarire. Su come e perché la Good…uria della Love Lake SRL è affondata nel tardo pomeriggio di domenica 28 maggio stanno lavorando carabinieri e magistrati. Ma sono le persone che si trovavano a bordo ad accendere la curiosità fuori dagli uffici degli inquirenti. «Siamo diventati il crocevia dello spionaggio internazionale?», si sono interrogati con un certo stupore nella giunta di oggi il sindaco di Sesto Calende, Giovanni Buzzi, il suo vice Edoardo Favaron e gli assessori.
A bordo dell'imbarcazione c'erano 21 persone (per un totale di 15 posti registrati). Sulle quali inizialmente è stato mantenuto il riserbo. Poi, la prima rivelazione: tra le quattro vittime ci sono due impiegati dell'Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica italiana. Che, esprimendo «vicinanza e il dolore per il tragico evento ai familiari delle vittime», hanno voluto precisare che i due «si trovavano in zona per partecipare ad un incontro conviviale organizzato in occasione del festeggiamento del compleanno di uno della comitiva». Nelle scorse ore è poi emerso che un'altra vittima, il 53.enne nato in Israele, era un ex dipendente del Mossad (i servizi segreti israeliani) in pensione.
Nella giornata odierna è emerso – stando ai media italiani – che l'equipaggio era formato quasi tutto da esponenti delle intelligence israeliana (in maggioranza, oltre una decina) e italiana, a parte lo skipper e la moglie, cittadina russa, che è la quarta vittima. Uno scenario «peculiare», ha ammesso qualcuno tra gli investigatori all'AGI, precisando però che nel loro orizzonte ci sono solo accertamenti su quelli che possono essere eventuali reati. I temi sono quelli della sicurezza della barca, della capienza, e dell'eventuale sottovalutazione delle condizioni meteo.
A Sesto Calende c'è chi avanza l'ipotesi che «gente dei servizi segreti» si sia affidata a «una persona di fiducia», ma sulla possibile contiguità dello skipper ad ambienti degli 007 non arrivano conferme. «Nella nostra zona ci sono siti industriali, ma non tali da far pensare che il nostro Comune possa portare qui per un summit esponenti di un servizio segreto così importante come quello israeliano», ha risposto alle sollecitazioni il vicesindaco Edoardo Favaron, non nascondendo una certa «perplessità».