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Lago Maggiore, tra servizi segreti e numero di persone a bordo

Le vittime sono due agenti dell’autorità delegata per la sicurezza della Repubblica italiana, un israeliano che avrebbe militato nel Mossad e una cittadina russa, moglie dello skipper – 15 i posti registrati, 23 quelli prenotati, 21 le persone a bordo
© KEYSTONE (EPA/PURICELLI)
Red. Online
30.05.2023 10:25

Tante parole, fiumi di inchiostro e articoli online. Sul naufragio nel Lago Maggiore, nel tardo pomeriggio di domenica 28 maggio, molto si sta dicendo e scrivendo. E tanto si sta indagando. Perché nell'incidente sono morte 4 persone: due italiani, moglie e marito di rispettivamente 53 e 62 anni, impiegati nell’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica italiana (l'intelligence); un 53.enne nato in Israele che – stando al Corriere della Sera – prima della pensione avrebbe militato nel Mossad (i servizi segreti israeliani); e una donna di 50 anni, russa (della città di Bryansk), in Italia con un permesso di soggiorno a tempo illimitato e moglie dello skipper. Proprio il Corsera, questa mattina, fornisce una versione (non ufficiale) sull'organizzazione della gita in barca: «dopo incontri in Lombardia per lo scambio di informazioni e di documenti, gli israeliani avevano perduto l’aereo del ritorno e avevano deciso di prolungare la sosta coprendo l’intero fine settimana, fino alla partenza per la madrepatria in programma nella giornata di lunedì 29 maggio». Una gita, quindi, decisa all'ultimo momento. L'Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica italiana, esprimendo «vicinanza e il dolore per il tragico evento ai familiari delle vittime», hanno voluto precisare che i suoi due dipendenti «si trovavano in zona per partecipare ad un incontro conviviale organizzato in occasione del festeggiamento del compleanno di uno della comitiva».

Da 15 a 23, poi 21

Dal punto del naufragio alla sponda di Marina di Livenza si contano 300 metri. Dai primi accertamenti risulta che sulla Good…uria – così veniva chiamata dai suoi proprietari l'imbarcazione della Love Lake SRL, iscritta nel registro delle società lo scorso 13 aprile, con base a Sesto Calende (Varese) – i posti registrati erano 15. Otto in meno dei 23 prenotati. Alla fine – riferisce Open – le persone a bordo erano 21 perché due avrebbero cambiato idea all’ultimo. I gestori dei cantieri-porto avevano diramato un'allerta attorno alle 17.30. Alcuni dei soccorritori hanno raccontato che grandinava molto sul lago. «Abbiamo dato l’allarme, ma siccome erano troppi abbiamo chiamato un nostro conoscente, vicino di pontile, che avevamo appena superato perché aveva un problema a un motore, e abbiamo fatto salire a bordo i primi quattro», ha spiegato uno di loro.

La (nuova) società

L'imbarcazione era «navetta olandese» del 1982, una barca di 15 metri da 380 cavalli, equipaggiata con ogni confort per le escursioni sul lago di comitive. La barca veniva affittata alla giornata per uscite sul Verbano con un vero e proprio pacchetto all inclusive con lo skipper e la possibilità di organizzare banchetti. Su Atoka.io, portale online che si presenta come database delle aziende, si legge: la società ha per oggetto  l'attività di boat and breakfast; l'organizzazione di escursioni individuali e collettive, visite in città con ogni mezzo di trasporto;  la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande anche alcoliche e superalcoliche; la gestione dell'attività ricettiva (per privati, gruppi e turisti) in imbarcazioni e navi di proprietà della società o di terzi, con o senza prestazione di servizi aggiuntivi e connessi); la prestazione di servizi turistici nell'ambito di mostre, manifestazioni turistiche e congressi; la gestione di strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere ed in particolare di affittacamere, bed and breakfast, case ed appartamenti per vacanze, ostelli della gioventù, complessi agro- turistici, residenze rurali, rifugi di montagna e case religiose di ospitalità, il tutto con la prestazione dei servizi connessi e/o necessari; la creazione, la distribuzione e la vendita di prodotti connessi al settore del turismo; il noleggio, l'armamento e la locazione non finanziaria di unità da diporto di proprietà o di terzi, in Italia ed all'estero, ed in generale lo svolgimento delle attività marittime come disciplinate dal codice della navigazione, con imbarcazioni e navi proprie ovvero noleggiate o assunte in locazione finanziaria; l'attività di noleggio, con o senza conducente, di natanti, roulotte e veicoli in genere nel rispetto della disciplina vigente; la compravendita e la permuta di imbarcazioni da diporto, a vela e a motore, di ricambi ed accessori nautici, nuovi ed usati, nonché le seguenti attività connesse al diporto e precisamente il rimessaggio, la manutenzione e l' assistenza tecnica di imbarcazioni da diporto, a vela ed a motore; la gestione, l'acquisto e l'alienazione di aziende aventi ad oggetto bar, ristoranti, alberghi, pizzerie, hotel, bed and breakfast, posti di ristoro in genere e tutto quanto attiene alla somministrazione al pubblico di alimenti e bevande anche alcoliche e superalcoliche; l' attività di ristorazione e catering; l'organizzazione di eventi (matrimoni, convention, congressi eccetera) nonché la prestazione di servizi di animazione, servizi fotografici e servizi relativi al turismo, al teatro, alla musica ed al tempo libero.

Il salvataggio

Indagano i carabinieri del Comando provinciale di Varese, il procuratore capo di Busto Arsizio e il pubblico ministero. In particolare, sul rientro «in ritardo» nonostante le condizioni atmosferiche in peggioramento e, appunto, la capienza dell'imbarcazione. Il naufragio della Love Lake sul Lago Maggiore, come ampiamente detto, è stato causato dal downburst, «raffiche particolarmente violente e assai fredde che si sviluppano in modo discendente rispetto a un temporale di forte intensità – ha spiegato il meteorologo Mattia Gussoni –, e che quando toccano il suolo si propagano orizzontalmente e possono raggiungere una velocità anche superiore ai 100 km/h».

Skipper e moglie si trovavano nella cabina dell'imbarcazione quando questa si è ribaltata (lui è sopravvissuto). Le altre persone a bordo sono riuscite a raggiungere la riva a nuoto, o sono state soccorse. «Non sarebbero riusciti ad arrivare a riva da soli, erano vestiti, a peso morto, abbiamo dovuto issarli uno ad uno – si sente raccontare –. Un altro naufrago lo abbiamo tirato in barca senza che respirasse. Lo abbiamo strattonato, girato su un fianco, con la grandine gli colpiva il volto, ha vomitato poi ha respirato». Con l’ausilio di speciali palloni ad aria compressa, i Vigili del fuoco dei nuclei sommozzatori di Milano e Torino, con il supporto degli specialisti del soccorso acquatico di Varese, stanno recuperando i resti della barca affondata.

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