Le serate, le aggressioni, le vittime, un morto

Le serate in discoteca, i cocktail, gli after. Gli alterchi che si trasformano in colluttazioni e poi, ancora, in aggressioni. Una prima accusa di tentato omicidio. L’escalation però non si ferma: spuntano le armi – coltelli e tirapugni –, compare anche la cocaina. Infine, proprio durante «uno stato di intossicazione acuta da cocaina» si manifesta anche il coltello e con esso i 17 fendenti. Una vittima e un’altra accusa: assassinio. C’è tutto questo nel processo iniziato questa mattina alla Corte delle assise criminali presieduta dal giudice Amos Pagnamenta.
Alla sbarra quattro uomini, tutti già noti alla giustizia ticinese. C’è, innanzitutto, il 28.enne somalo che la mattina del primo marzo 2024, a Chiasso, con un coltello da bistecca ha ucciso un 50.enne. Insieme a lui, sul banco degli imputati, ci sono anche un 30.enne svizzero, un coetaneo boliviano e un 32.enne di origini cubane.
Ed è proprio da una serata trascorsa tutti e quattro insieme che è iniziata la giornata in tribunale: un’aggressione avvenuta, la notte del 28 gennaio 2023, all’interno della discoteca di Lugano Blu Martini. Tutti e quattro – secondo il sostituto procuratore generale Moreno Capella – , con ruoli e responsabilità diverse, hanno preso parte al pestaggio di un uomo raggiunto da pugni al viso, alla schiena, al torace e agli arti inferiori. Colpi tali, secondo l’accusa, da esporre la vittima «a un concreto pericolo di morte». Da qui, per due imputati, l’accusa di tentato omicidio (subordinatamente lesioni gravi).
Nel pomeriggio, alla ripresa del dibattimento, il giudice Amos Pagnamenta si concentrerà su quanto commesso dal 28.enne somalo, quella mattina del primo marzo 2024, a Chiasso.