Il punto

«Locarno gioiello della cultura con la volontà di collaborare»

Sébastien Peter, da maggio 2023 direttore dei Servizi culturali, parla del grande successo di pubblico nei musei civici: «Oltre ai nomi di richiamo, abbiamo organizzato tante novità per famiglie e in futuro vogliamo continuare a cooperare con i vicini»
L’allestimento della mostra «Corrispondenze» a Casa Rusca, la scorsa primavera; nell'adesivo in primo piano, Sébastien Peter, direttore dei Servizi culturali della Città di Locarno, 40 anni
Jona Mantovan
25.02.2025 06:00

Sébastien Peter, 40 anni e da maggio 2023 direttore dei Servizi culturali, fa strada verso il suo ufficio, salendo le scale dell’edificio in Piazzetta de’ Capitani, proprio dietro a Palazzo Marcacci. L’entusiasmo del primo giorno non è per nulla passato, anzi: «Locarno? Qui c’è un ambiente eccezionale, una vera e propria capitale per chi opera in questo settore. C’è il Festival, uno dei più prestigiosi al mondo. C’è un polo dell’audiovisivo di altissima qualità, per non parlare delle innumerevoli collezioni e lasciti delle molte figure intellettuali e artistiche in buona parte trasferitesi qui sin dall’inizio del ventesimo secolo», elenca sorridente al Corriere del Ticino mentre apre la porta del suo «regno».

Numeri senza precedenti

Il buonumore ha tutte le ragioni d’essere. Anche perché, nel suo primo anno da responsabile, i musei civici hanno segnato un numero di ingressi come non se ne vedeva da tempo, un primato che ha confermato il posizionamento della pinacoteca cittadina tra i principali musei d’arte del Ticino. Casa RuscaCasorella e Castello Visconteo hanno macinato migliaia e migliaia di ingressi. Il risultato è da scrivere negli annali. Ma, alla domanda se sia merito suo, fa un gesto con la mano che sembra accompagnato da un filo di imbarazzo: «Beh, penso che il merito di questo successo sia della nostra squadra e della città stessa, che valorizza e crede nelle sue istituzioni», racconta con modestia.

«Ma è pure grazie a un contesto curioso e aperto. Una caratteristica impressa a fondo nel DNA del luogo. Abbiamo puntato molto sulle attività dedicate a scuole e famiglie e questo ha contribuito a dare ottimi frutti. Valorizzare il patrimonio di risonanza mondiale presente sul territorio, inoltre, spero possa attirare un pubblico locale, nazionale e internazionale», ribadisce convinto il nostro interlocutore.

Non penso ci sia una ricetta precisa, piuttosto è questione della strategia da portare avanti
Sébastien Peter, direttore dei Servizi culturali della Città di Locarno, 40 anni

«Tuttavia, non penso ci sia una ricetta precisa. Piuttosto una strategia da portare avanti su più fronti. Siamo fiduciosi anche per il 2025, che si prospetta entusiasmante: a breve presenteremo un programmazione ricca, con interventi prestigiosi e una partecipazione molto ampia dei vari attori nei dintorni per celebrare il Centenario del Patto di Locarno».

L’anno del Patto

Il riferimento è alla conferenza svoltasi nel 1925 per regolare i contenziosi rimasti in sospeso dopo la Prima Guerra mondiale, quando capi di Stato e di Governo e loro ministri cercarono di trovare, in riva al Verbano, una soluzione alle tensioni createsi dopo la stipulazione del Trattato di Versailles. E sta proprio qui la chiave di lettura: «Creare ponti con altre realtà in Svizzera e collaborare con varie istituzioni sul territorio è fondamentale», ribadisce Peter.

Da Fröbe-Kapteyn a Toroni

«In una regione peculiare come la nostra, è cruciale sviluppare discorsi coordinati, anche in un’ottica di uso accorto e attento delle risorse. Stiamo portando avanti progetti nell’ambito della mediazione culturale e di attività per pubblici specifici o persone con disabilità».

Evento «apripista» per affinare l’approccio è stata la mostra su Olga Fröbe-Kapteyn: «Fondatrice del Centro Eranos di Ascona, attiva negli anni Trenta del secolo scorso e, in un certo senso, dimenticata ma riscoperta dai grandi curatori internazionali una decina di anni fa. Paradossalmente, i suoi lavori non erano mai stati esposti in modo esaustivo in Svizzera. Mentre la prossima che inaugureremo a Casa Rusca dal 16 marzo sarà dedicata a Niele Toroni, il più grande artista vivente della Svizzera italiana. Le sue opere sono state esposte al MoMA di New York, ha ricevuto i più grandi premi globali ed è dal 1991 che i suoi vernissage “latitano” dal Ticino. Stiamo allestendo una grande retrospettiva, la prima nel paese, che ripercorrerà oltre 60 anni della sua carriera».

«È il tempo delle sinergie»

Anche questa risultata da un grande lavoro di cooperazione: «Con il Museo Comunale d’Arte di Ascona, il quale dedicherà un approfondimento al rapporto tra Toroni e Harald Szeemann, altra figura importante vissuta qui, e pure con il sostegno del Comune di Muralto, dove presenteremo tra l’altro il libro dedicato ai suoi scritti. Non c’è dubbio, è giunto il tempo di creare sinergie nel territorio».

Correlati
«Sul restauro del Pretorio un ritardo ingiustificabile»
Il consigliere comunale Mauro Belgeri (Il Centro) chiede al Municipio di Locarno se sia vero che i lavori di ristrutturazione inizieranno solo nel 2026: «Quando termineranno e perché non sono partiti prima?» L’edificio è stato al centro delle discussioni del Patto della Pace, che quest’anno celebrerà il giubileo del centenario