Mafia

Matteo Messina Denaro in terapia oncologica sotto falso nome: Andrea Bonafede

Doveva sottoporsi al tampone anti-COVID prima di ricevere il ricovero in day hospital per la chemioterapia, presso la clinica privata La Maddalena di Palermo
© KEYSTONE (CARABINIERI HANDOUT)
Jenny Covelli
16.01.2023 12:27

«In ordine all’arresto di Matteo Messina Denaro, eseguito oggi in area limitrofa all’Ospedale La Maddalena, si precisa che lo stesso era in terapia oncologica sotto falso nome presso la casa di cura». Quando contattiamo l'Ufficio stampa della clinica La Maddalena, sita in via San Lorenzo a Palermo, è preso d'assalto. Tutti vogliono sapere del boss di Cosa Nostra, latitante da trent'anni e arrestato questa mattina. Messina Denaro era in cura alla Maddalena da un paio d'anni, «o almeno uno», come dichiarato da un medico all'AGI. La causa? (Pare) un tumore in zona addominale (o «al colon con metastasi epatiche»). Come paziente, Messina Denaro era registrato con il nome di Andrea Bonafede, nato il 23 ottobre 1963 (la sua data di nascita vera è il 26 aprile 1962) e stamattina aveva appuntamento per il ciclo di chemioterapia. Nella scheda di accettazione della clinica (pubblicata dall'AGI), dove era previsto che si sarebbe presentato alle 08.00, viene riportato: «Prestazioni multiple - infusione di sostanze chemioterapiche per tumore, prelievo (ONC), apertura cartella clinica».

Messina Denaro pare sia stato anche operato presso la clinica privata di Palermo, in Chirurgia. Operazione eseguita oltre un anno fa. Attualmente, come detto, veniva seguito in Oncologia. Questa mattina doveva sottoporsi al tampone anti-COVID, prima di essere ricoverato in day hospital.

La clinica La Maddalena - ci fanno sapere - ha dato «immediate disposizioni alla Amministrazione, alla Direzione Sanitaria, ai Medici del reparto e al personale parasanitario di fornire alle Forze dell’Ordine, che si ringraziano, tutta la documentazione clinica del paziente e puntuali risposte alle informazioni richieste». Stefania Filosto, la proprietaria-direttrice della clinica, ha spiegato al Corriere della Sera che Matteo Messina Denaro era in coda per fare un tampone, nell’area esterna della clinica, dove improvvisamente sono comparsi gli uomini delle forze dell'ordine, armati e a viso coperto. Il boss di Cosa Nostra avrebbe quindi tentato di fuggire, superando i cancelli fino a raggiungere un bar di via San Lorenzo, dove è stato arrestato. «Fuggiva a piedi vecchio e malandato — prosegue ancora il racconto della direttrice — cercavo di calmare i pazienti alla vista degli uomini che lo inseguivano armati, tutti preoccupati sotto la pioggia, non sapevamo chi fosse ma quando lo hanno preso io ho pianto per la felicità. Non avremmo mai immaginato che un signore malandato e acciaccato in attesa di essere ammesso alla clinica potesse essere addirittura il boss cercato da trent’anni».

Insieme al boss è stato arrestato colui che lo ha accompagnato in clinica, Giovanni Luppino, di Campobello di Mazara (Trapani).

La clinica La Maddalena, citiamo, «informa che nessun dipendente o collaboratore è autorizzato a rilasciare interviste e fornire alla stampa notizie coperta da segreto istruttorio».

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