Sotto la lente

Metti in circolo la ricerca

Bellinzona, lo stabile in via Vela rilevato nell’ottobre 2021 è già occupato: mercoledì prossimo il Legislativo darà via libera alla ristrutturazione del quarto piano – Gli spazi verranno così adibiti per accogliere il Centro di competenza scienze della vita – E dal 2030, alle ex Officine, inizierà l’attività il Parco dell’innovazione
© CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
23.11.2023 06:00

È anche in quell’edificio color cobalto, dove le finestre abbondano, a due passi dal centro storico, che nell’ultimo biennio le scienze della vita a Bellinzona hanno subito un’accelerata. Rilevato dalla Città nel 2021 per 6 milioni di franchi (più un altro milione per la manutenzione: in particolare si sta realizzando una centrale termica), lo stabile Fabrizia in via Vela ha visto andare letteralmente a ruba i suoi spazi già attrezzati in quanto è stata la prima sede dell’Istituto di ricerca in biomedicina (IRB) e di quello oncologico (IOR). Il valore aggiunto del settore, l’abbiamo anticipato ieri, d’altronde, è alquanto importante: ben 80 milioni di franchi. Ed è destinato a crescere ulteriormente, magari anche grazie alle società farmaceutiche.

Da Londra alla Turrita

Occupati. Tutti e quattro i piani del complesso. A tal punto di dover dire di no alle richieste di altre aziende e start-up. Al primo sono attivi tre enti la cui attività si focalizza sulla ricerca contro il cancro: la Fondazione IOR, la European school of oncology e la Sharing progress in cancer care. La londinese Peptone, specializzata nella ricerca sulle proteine, si è insediata al secondo ed al terzo piano con la promessa di investire almeno 20 milioni in poco tempo; dà lavoro ad una cinquantina di persone. Ha appena sviluppato una nuova tecnologia (cfr. il CdT del 13 ottobre) che verrà svelata in anteprima mondiale mercoledì prossimo.

Quell’edificio «incubatore»

Infine, in cima, ecco il Centro di competenza scienze della vita; è promosso dall’omonima associazione e dalla Fondazione Agire nell’ambito della candidatura del Cantone Ticino allo Switzerland Innovation Park che sarà attivo dal 2030 nel moderno comparto alle ex Officine FFS. Una struttura, il Centro, che richiede ulteriori interventi per adibire i laboratori alla biofabbricazione (vale a dire una tecnologia sostitutiva dei test clinici sugli animali) secondo il progetto elaborato dallo studio Martinelli e Rossi di Mendrisio. «La strategia intrapresa è quella di usufruire dello stabile di via Vela per 10-15 anni quale incubatore di questi istituti e società di ricerca per permettere il loro sviluppo e l’affermazione nei relativi campi d’attività», rileva il Municipio nel messaggio con la richiesta di credito di 4,4 milioni circa che passerà al vaglio del Legislativo il 29 novembre.

La commissione dice sì

La maggioranza della Commissione dell’edilizia (relatore il capogruppo PLR Andrea Cereda) si dice favorevole alle opere; il rapporto non è stato firmato solo da Giulia Petralli (Verdi-FA-MPS-POP). «Il nuovo laboratorio in via Vela si propone di diventare un punto di riferimento unico a livello svizzero per lo sviluppo e la produzione in serie di tecnologie emergenti nel campo della biofabbricazione, condividendo spazi con aziende biotech interessate a utilizzare questa infrastruttura», specificano gli otto consiglieri comunali.

Che, per il resto, non aggiungono altre considerazioni di merito, se non ricordare gli interventi principali in cantiere. Ossia l’impermeabilizzazione del tetto («evitare potenziali problemi di infiltrazione nel futuro è cruciale per preservare l’integrità delle attività di ricerca») e l’installazione di nuove protezioni solari sull’intero edificio. Il contratto di locazione stipulato fra la Città e l’associazione Centro di competenza scienze della vita, per i primi sei anni, verrà compensato dal contributo cantonale di 1 milione nell’ambito delle misure di politica economica regionale. L’affitto sarà pari a 166 mila franchi all’anno, superiore a quello pagato dagli altri inquilini in virtù proprio degli interventi necessari.

Fiore all'occhiello

C’è grande attesa, non va nascosto, per il quartiere che sorgerà al posto delle Officine FFS e che accoglierà pure contenuti legati alla ricerca. Nel frattempo, però, il Polo biomedico in poco più di due decenni si è sviluppato al di là delle più rosee aspettative. Dapprima l’IRB e lo IOR, ora riunite nella stessa sede in via Chiesa (alla quale presto se ne aggiungerà un’altra, vis-à-vis); poi le scoperte della Humabs BioMed che si sta ampliando al Business Center; le aziende e gli enti attivi nello stabile Fabrizia in via Vela, come detto in precedenza; altre start-up insediatesi nella capitale; senza dimenticare, infine, i servizi dell’EOC, l’ospedale San Giovanni ed il futuro nosocomio alla Saleggina.

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