Da Bellinzona alla conquista del mondo
Bellinzona e la biomedicina sono oramai una cosa sola. Un settore, quello della ricerca e dell’innovazione a 360 gradi, sul quale il Municipio sta puntando molto per assicurare lo sviluppo socioeconomico della Città e garantirle una vetrina internazionale. In attesa di conoscere i risultati dello studio commissionato dal Comune a degli esperti per valutare l’impatto economico, in poco più di un ventennio le scienze della vita all’ombra della Fortezza hanno fatto passi da gigante. Grazie alle scoperte ed al prestigio dell’IRB, dello IOR, della Humabs BioMed e delle altre società che vi gravitano attorno e che sono sorte negli ultimi quattro lustri, indubbiamente. Ma c’è un’altra start-up che, nell’ombra, si sta facendo conoscere nel mondo dopo essere partita da Londra ed aver trovato casa, da oltre un anno, nella Turrita (al secondo ed al terzo piano dello stabile Fabrizia in via Vela). È la Peptone, specializzata nella ricerca sulle proteine, che nel primo biennio di attività investirà almeno 20 milioni di franchi creando una cinquantina di posti di lavoro.
Come isolare le molecole
Mercoledì 29 novembre sarà un giorno importante per l’azienda del CEO e fondatore Kamil Tamiola, che il CdT aveva intervistato il 27 luglio 2022, e di transenna per Bellinzona. La Peptone aprirà le porte dei suoi laboratori e presenterà l’ultima novità, la tecnologia HDX-MS messa a punto proprio nella capitale. E che è al centro di un dettagliato articolo pubblicato sull’ultimo numero di Nature Biotechnology, rinomata rivista scientifica americana. Dove si parla, certo, anche della Turrita. Per i profani come chi scrive: partendo dal «disordine» intrinseco delle proteine (all’origine di malattie come il Parkinson e l’Alzheimer, ad esempio) la Peptone cerca di metterle in «ordine».
Studiandole ed analizzandole attraverso strumenti in grado di individuare farmaci e terapie in collaborazione, se del caso, con altri istituti e/o aziende. La società, a questo proposito, ha sviluppato la piattaforma denominata «Oppenheimer» che permette di isolare le molecole, ciò che avviene nei laboratori cittadini. «Tra le altre tecniche, l’azienda utilizza una forma di spettrometria di massa a scambio idrogeno-deuterio (HDX-MS), una tecnica che analizza lo scambio di ioni idrogeno in una proteina con ioni deuterio nella soluzione circostante per ricavare informazioni dettagliate sulla conformazione di quella proteina», si legge nel lungo articolo uscito sul mensile Nature Biotechnology, la cui sede è a New York.
Il team è stato rafforzato
A testimonianza di quanto la Peptone voglia mettere radici nella Turrita, c’è il potenziamento a livello di team di gestione e del Consiglio di amministrazione. Sono entrati a far parte della start-up ricercatori e professori. «L’ampliamento del team esecutivo con persone con competenze approfondite nella scoperta e nello sviluppo di farmaci arriva in un momento importante per noi. Ci consentirà di trarre vantaggio dai nostri approcci computazionali e sperimentali accelerando i programmi interni e le partnership esterne», rileva Kamil Tamiola.