Maltempo

Cos'è la DANA, il fenomeno meteorologico che ha colpito la Spagna

La depressione isolata ad alti livelli sarebbe responsabile delle forti precipitazioni che hanno devastato Valencia: un fenomeno più violento a causa del riscaldamento del Mar Mediterraneo
© KEYSTONE (AP Photo/Alberto Saiz)
Red. Online
30.10.2024 15:16

Le intense precipitazioni che stanno flagellando il sud-est della Spagna, in particolare la provincia di Valencia, sono state provocate dalla DANA (Depresion Aislada en Niveles Altos o depressione isolata ad alti livelli), un fenomeno meteorologico - noto in Spagna come «gota fría» (goccia fredda) - tipico del Mediterraneo occidentale che si verifica quando una massa d’aria fredda in quota si isola dal flusso principale, formando una depressione chiusa.

Quando l'aria fredda si muove sulle acque calde del Mar Mediterraneo, permette all'aria più calda e umida presente in superficie di salire rapidamente, generando grosse nubi cariche di pioggia in grado di innescare violenti temporali. Nella penisola iberica, la DANA colpisce soprattutto in autunno causando forti precipitazioni.

«Questi episodi sono diventati più estremi negli ultimi anni, causando gravi danni», ha spiegato al New York Times Mar Gómez, fisico e meteorologo spagnolo.

Ciò è in parte dovuto al fatto che l'aria più calda può trattenere più vapore acqueo. Questo significa che quando piove, c'è più acqua pronta a cadere. Inoltre, il Mediterraneo si sta riscaldando, rendendo tali precipitazioni più violente e frequenti. Ad agosto, il mare aveva raggiunto la temperatura più alta mai registrata. Eventi come quelli avvenuti a Valencia sono dunque potenziati dalla superficie del mare sempre più calda. Stando ad alcuni studi, con il cambiamento climatico nei giorni di forti precipitazioni c'è una maggiore quantità di pioggia rispetto ai decenni passati. Ogni frazione di grado in più rischia di intensificare la portata di eventi estremi come la DANA.

Il fenomeno, inoltre, si sarebbe anche esteso geograficamente. Le piogge provocate dalla «gota fría» non colpiscono più solo la costa spagnola, ma anche città come Madrid, «dove non è normale avere questo tipo di piogge abbondanti», secondo Rubén del Campo, portavoce dell’Agenzia Meteorologica Statale spagnola. La quale sottolinea come l’ondata di freddo che ha colpito l’area di Valencia tra il 29 e il 30 ottobre sia la peggiore del XXI secolo, paragonabile solamente ad altre due: quella del 1982 che fece crollare il bacino idrico di Tous, con il fiume Júcar che inondò tutta la regione della Ribera, e quella del 1987 che devastò la regione di Safor. In quell’occasione, a Oliva venne stabilito il record spagnolo di pioggia nelle 24 ore: 817 l/m².

Il fisico del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) Antonello Pasini ha spiegato all'ANSA: «I colleghi climatologi spagnoli mi dicono che fenomeni meteo come quelli di Valencia ci sono già stati, ma una violenza simile non si era mai vista in cent'anni. Noi ricercatori non sappiamo ancora se a causa del riscaldamento globale gli eventi meteo estremi sono diventati più frequenti. Ma siamo sicuri che sono diventati più violenti». 

Il governo spagnolo ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale dopo che le inondazioni causate dalla DANA hanno causato almeno 70 morti. L'ultimo bilancio è stato riferito da fonti governative al quotidiano El País. Diverse persone restano disperse. Le operazioni di soccorso proseguono nel sud e nell'est della Spagna, ma sono state ostacolate da linee elettriche abbattute che hanno interrotto l'erogazione di elettricità, nonché da reti telefoniche crollate e strade che rimangono impraticabili.

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