Davvero Elon Musk non è d'accordo con i dazi di Trump?

«Spero che gli Stati Uniti e l'Europa riescano a realizzare, a creare una partnership molto stretta. C'è già un'alleanza ma spero che potrà essere un'alleanza più stretta, più forte». Lo ha detto Elon Musk, ieri, in video-collegamento con il congresso della Lega (italiana) a Firenze. «Spero che per quanto riguarda i dazi passeremo a una situazione di zero dazi in futuro, con una zona di libero scambio tra l'Europa e il Nord America. Questa è la mia speranza per il futuro. E anche una maggiore libertà di spostarsi tra l'Europa e il Nord America. Chi vuole lavorare in Nord America, chi vuole lavorare in Europa, dovrete poterlo fare secondo me. Quindi questo è stato il consiglio che ho dato al presidente Trump».
Il miliardario, numero uno di X, ha fatto contento Matteo Salvini, convinto che con Washington sia necessario «dialogare» e non «guerreggiare». E si è mostrato preoccupato per le conseguenze delle tariffe senza precedenti annunciate dal presidente americano.
Poi, Musk è tornato nei panni del responsabile del Dipartimento per l'efficienza governativa (Doge). Lamentandosi delle difficoltà del ruolo: «È difficile ridurre la burocrazia e le spese dello Stato, perché c’è un’opposizione molto forte. Siamo molto trasparenti nelle nostre azioni, qualunque nostra azione viene postata sul sito web e sull’account di X per essere più trasparenti. Ci attaccano ferocemente».
Ospite di Matteo Salvini, poi, il numero uno di X non si è tirato indietro sui discorsi a lui cari. «L’immigrazione di massa è una cosa folle e porterà alla distruzione di qualsiasi Paese la consenta, è una situazione molto difficile. Ci sono 8 miliardi di persone al mondo. Se in un Paese di 50 milioni di abitanti e una piccola percentuale del resto del mondo arriva in quel Paese, lo trasforma in un Paese diverso», ha detto. Teorie che ha legato alla paura, non deludendo i militanti del Carroccio: «Vediamo un aumento enorme nel numero di attacchi in Italia e in Europa, i media cercano di ridurre il numero di attacchi terroristici ma l'uccisione di persone è sempre più frequente e alla fine in Europa vedremo attacchi di massa, massacri di massa. Se guardiamo il trend è questo. Questo porterà ad un vero e proprio massacro in Europa. I vostri amici, le vostre famiglie, saranno tutti a rischio, i numeri parlano chiaro».
Musk ha infine parlato anche dei piani di Trump sull’Ucraina: «Non ho rispetto per chi incoraggia la guerra, questa è una cosa veramente malvagia. Stiamo vedendo morire tante persone senza avere un piano. Tutto questo è crudele, è inumano, è senza senso. Il presidente Trump ha ragione: è arrivato il momento che il massacro venga fermato. Dovremmo preoccuparci delle persone che muoiono nelle trincee in Ucraina e in Russia: sono obbligati a uccidersi a vicenda senza sapere perché e per quanto ancora. È ora di dire basta».
Quell'attacco al consigliere del presidente
Elon Musk ha lanciato su X un apparente attacco al consigliere commerciale della Casa Bianca, Peter Navarro, uno degli architetti della politica dei dazi varata da Donald Trump, che ha causato perdite miliardarie in Borsa anche per il patron di Tesla.
Musk ha preso di mira Navarro per un video in cui spiegava la logica dell'amministrazione Trump nell'imposizione di tariffe durante un'apparizione sulla CNN. «Un dottorato di ricerca in economia ad Harvard (Navarro ne ha conseguito uno negli anni Ottanta, ndr) è una cosa negativa, non una cosa positiva», ha scritto evocando un problema di ego. Il capo del Doge ha risposto anche al commento di un altro utente sul video che elogiava la spiegazione di Navarro, scrivendo di lui: «Non ha costruito un c...». Musk ha inoltre replicato ad un altro utente che ha pubblicato una citazione attribuita al noto economista conservatore e commentatore Thomas Sowell dicendo «in ogni disastro nella storia americana, sembra sempre esserci un uomo di Harvard in mezzo». «Sì», ha scritto Musk sotto il post, apparentemente riferendosi a Navarro.