Stati Uniti

Il dibattito presidenziale Harris-Trump tra cospirazioni e false notizie

Dagli orecchini con auricolari per farsi suggerire le risposte della candidata dem, alla frase del tycoon sui democratici favorevoli all'aborto al nono mese
© KEYSTONE (AP Photo/Juliana Yamada)
Facta.News
13.09.2024 12:15

La sera del 10 settembre 2024 si è tenuto il primo dibattitto presidenziale, trasmesso dalla rete ABC, tra la candidata democratica Kamala Harris e il candidato repubblicano Donald Trump.

Guerre in medio Oriente, peso dell’inflazione sulle condizioni di vita dei cittadini, immigrazione e aborto sono stati gli argomenti centrali del dibattito. Oltre ai due candidati, anche vari utenti dei social hanno diffuso affermazioni imprecise, false o fuorvianti sui temi discussi e sul fatto che il dibattito fosse stato manipolato.

L’orecchino auricolare di Kamala Harris

La mattina dopo il dibattito su X è diventata virale la tesi secondo cui Kamala Harris avrebbe indossato degli orecchini auricolari per farsi suggerire le risposte. A sostegno della teoria sono stati messi a confronto gli orecchini della vice presidente americana con gli orecchini auricolari Nova H1, realizzati dall’azienda tedesca Icebach Sound Solutions.

Questa teoria però è del tutto falsa. Entrambi gli orecchini in questione hanno una perla, ma il resto dell’orecchino è diverso. Quelli di Nova H1, che sono auricolari, hanno un’unica clip, mentre la perla indossata da Harris è incastrata tra due linee parallele. Quelli della candidata democratica sono infatti orecchini a cerniera con perla della collezione «hardwear» del brand Tiffany & Co, che l’attuale vice-presidente aveva già indossato in altre occasioni. Tra l’altro, Kamala Harris ha un’avversione ai dispositivi bluetooth e preferisce utilizzare le cuffie con il filo.

Il programma del Partito Democratico per estendere l’aborto

Sui social è stata molto condivisa la clip in cui Donald Trump, al dibattito con Harris, dice che «i democratici sono radicali» sul diritto all’aborto, e per loro «l’aborto al nono mese e «dopo la nascita» va assolutamente bene».

Quanto sostenuto da Trump, però, non è vero. La sua argomentazione riprende una vicenda passata: l'ex governatore democratico della Virginia Ralph Northam era stato accusato di essere a favore dell’infanticidio a causa di una interpretazione errata del suo progetto di legge (poi bocciato) sul diritto all’aborto. Northam in realtà voleva alleggerire le restrizioni per gli aborti del terzo trimestre solamente nei rari casi in cui il feto presenti gravi anomalie o non potrebbe sopravvivere al parto.

In generale, il Partito Democratico nel proprio programma scrive di voler «ripristinare i diritti riproduttivi strappati da Trump» con l’annullamento della sentenza Roe vs. Wade, e «rafforzare l’accesso alla contraccezione così che ogni donna che la necessiti possa permettersela». I democratici non parlano mai di voler rendere l’aborto «senza limitazioni».

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