Stati Uniti

Il video «Trump Gaza» è nato come «parodia satirica», parla l’autore

Solo Avital, regista americano nato in Israele, ha raccontato di averlo realizzato in meno di otto ore con l’intelligenza artificiale «come satira politica» del piano «megalomane» del presidente americano per la Striscia
Red. Online
07.03.2025 12:05

Il creatore del video – ormai diventato virale – «Trump Gaza», generato con l'intelligenza artificiale e raffigurante la Striscia di Gaza come un paradiso in stile Dubai, ha dichiarato che era inteso come satira politica dell'«idea megalomane» di Trump. Lo scrive il Guardian, che ha rintracciato Solo Avital, regista di Los Angeles, cittadino statunitense nato in Israele, ideatore del video, che ha raccontato per la prima volta cosa c'è dietro a quel filmato.

Il video, lo ricordiamo, sembra ricreare una sorta di Palm Beach in salsa mediorientale, proposta lanciata lo scorso mese dal presidente americano, intenzionato a «ripulire» il territorio devastato dalla guerra tra Israele e Hamas per trasformarlo in qualcosa di simile a un resort turistico. Una «Riviera del Medio Oriente», per usare le sue parole.

Solo Avital ha spiegato che il filmato è il risultato di meno di otto ore di lavoro, mentre sperimentava strumenti di intelligenza artificiale con la piattaforma Arcana AI, all'inizio di febbraio. «La sua diffusione mi ha sorpreso da morire».

«Siamo narratori, non provocatori, a volte facciamo satira, come in questo caso, ed è così che avrebbe dovuto essere trattato», ha raccontato il regista di Los Angeles. «Questa è la dualità della satira: dipende dal contesto in cui la inserisci per creare la battuta finale. In questo caso non c'era contesto ed è stato pubblicato senza il nostro consenso o la nostra conoscenza».

Una condivisione «tra amici»

Solo Avital, cittadino statunitense nato in Israele, e il suo socio in affari Ariel Vromen – regista del film del 2012 The Iceman, con Michael Shannon, Winona Ryder e Chris Evans – gestiscono EyeMix, società di produzione di documentari e spot pubblicitari. Dice di avere provato a sperimentare con Arcana AI «per vedere che cosa poteva fare» con l'idea «megalomane» di Donald Trump su Gaza.

Il regista ha poi condiviso il risultato con degli amici, mentre il suo socio in affari – Ariel Vromen, appunto – lo ha pubblicato sul suo account Instagram. Lui gli ha fatto notare che avrebbe potuto «essere un po' insensibile e non vogliamo schierarci» e lo ha invitato a rimuoverlo. Nel frattempo, il video era stato mandato anche a Mel Gibson, nominato dal presidente USA ambasciatore speciale a Hollywood – insieme a Jon Voight e Sylvester Stallone –, che in passato aveva collaborato con la loro società EyeMix e con Arcana. Ma l'attore ha negato di essere stato lui a mandarlo al presidente.

La prima volta che Avital ha saputo che il video aveva raggiunto un pubblico più ampio è stato quando si è svegliato con migliaia di messaggi sul telefono, mentre gli amici lo avvisavano del post di Trump.

«Cambia la percezione»

Il regista ha detto di essere rimasto sorpreso da alcune delle reazioni al video. «Se fosse stato uno sketch del Saturday Night Live, la percezione sarebbe stata opposta. "Guarda quanto è selvaggio questo presidente e le sue idee". Tutti avrebbero pensato a uno scherzo». Ha detto che questa esperienza gli ha fatto capire «come le fake news si diffondono quando la rete prende ciò che vuole e lo spinge verso i suoi spettatori con le sue narrazioni».

«La satira è finita», scrive Massimo Gramellini nel suo «Caffè» sul Corriere della Sera, facendo notare come Solo Avital «considera Trump un pericoloso megalomane e intendeva farne la parodia», ma «il suo video è stato condiviso dal bersaglio della satira» che «si è riconosciuto con orgoglio in quelle immagini grottesche».

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