La flotta fantasma di Vladimir Putin nel mirino delle sanzioni
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«La flotta fantasma di Vladimir Putin». Vengono descritte in questo modo le navi russe prese di mira nelle nuove sanzioni del governo britannico. Imbarcazioni che operano, tipicamente, 24 ore su 24 per trasportare – clandestinamente – quanto più petrolio russo possibile nel resto del mondo. Raggirando, va da sé, l'embargo imposto dall'Occidente per la guerra in Ucraina. Almeno fino alle sanzioni di Londra. Che, per la terza volta, le ha prese di mira.
Nello specifico, negli scorsi giorni, il Ministero degli Esteri britannico ha fatto sapere di aver sanzionato dieci navi appartenenti a quella che viene spesso definita anche «flotta ombra» russa. Da ora in avanti, queste imbarcazioni non potranno più entrare nei porti britannici, e verrà loro negato anche l'accesso al registro navale britannico. Secondo le indagini, tre di queste navi, dall'inizio della guerra in Ucraina, hanno infatti contribuito al trasporto di più di 5 miliardi di dollari di petrolio russo.
Londra, insomma, è determinata a far crollare la flotta fantasma. «La macchina da guerra di Putin è finanziata da un sistema economico oscuro e illecito che questo governo è impegnato a destabilizzare», ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico David Lammy. «Le nuove sanzioni comprometteranno ulteriormente la capacità della Russia di commerciare petrolio attraverso la sua flotta fantasma», ha quindi precisato ricordando quello che è, a tutti gli effetti, il problema principale di queste imbarcazioni. Le esportazioni di petrolio sono infatti «la principale fonte di reddito di Putin per finanziare la sua guerra illegale in Ucraina», come sottolinea Lammy. E rappresentano circa un quarto del bilancio russo del 2023. Motivi per i quali, le navi hanno necessariamente bisogno di sanzioni più severe.
Non solo. Secondo quanto dichiarato da Lammy lunedì, in visita a Kiev con il suo omologo americano Antony Blinken, Mosca «è stata costretta a spendere oltre 8 miliardi di dollari per accumulare la sua flotta fantasma». Ragione per cui, Londra «è determinata a rendere l'investimento di Putin un costoso passo falso per il Cremlino».