L'evento

Mike Tyson vs. Jake Paul, boxe oppure solo business?

Il 27.enne si è aggiudicato ai punti l'atteso incontro-show contro il 58.enne, portando a casa anche una borsa da 40 milioni di dollari – Iron Mike ha resistito per tutti gli 8 round da 2 minuti, guadagnando 20 milioni
© KEYSTONE (AP Photo/Julio Cortez)
Red. Online
16.11.2024 10:38

Jake Paul ha battuto Mike Tyson ai punti nel match molto atteso. Il 27.enne ha vinto per decisione unanime dei giudici davanti alla platea dell'AT&T Stadium di Arlington, in Texas. Con regole speciali: guanti da 14 once invece che da 10, riprese da 2 minuti invece che da 3 e otto round complessivi. Iron Mike, 58 anni, ha provato a combattere davvero nei primi tre  round, poi si è arreso davanti alla gioventù e alla preparazione atletica del rivale. Chi si aspettava un match spettacolare è rimasto deluso. «Lento e noioso», lo descrive il New York Times, fatto più per lo showbusiness che per lo sport. I social si sono divisi: c'è chi lo ritiene «triste per il campione che Mike è stato» e chi invece ha trovato «elettrizzante la voglia del vecchio Mike di fare ancora il leone».

Su X il pugile americano Terence Crawford dice la sua nei confronti di Mike Tyson: «Lo amo, ma gli danno troppo credito. Sembrava spazzatura, allenarsi così a lungo e tirare solo 97 pugni in tutto il combattimento è pazzesco. Sono solo contento che non si sia fatto male là fuori».

In realtà, nella notte americana, il match di alto livello è stato quello del mondiale femminile dei superleggeri, dove Katie Taylor si è confermata campionessa battendo ai punti Amanda Serrano.

Business

La boxe, tra Tyson e Paul, si è trasformata da sport a fiction, o meglio serie TV, considerati gli episodi su Netflix per lanciare il match e la diretta che ha mandato in tilt i server, con segnalazioni da parte degli utenti per problemi in ogni angolo del mondo (sono complessivamente 283 milioni gli abbonati, in 190 Paesi). Adam Kelly, presidente dei media all'agenzia di marketing sportivo globale IMG, aveva parlato di «potenziale per rompere alcuni dei migliori ascolti di sempre e diventare uno degli incontri di boxe più visti di tutti i tempi».

L’AT&T stadium di Arlington, la casa dei Dallas Cowboys di football, era «sold out» (può ospitare fino a circa 80.000 spettatori). C'erano superstar come Charlize Theron, Shaquille O'Neil, Sugar Ray Leonard e tante altre. Il costo dei biglietti? Dai 37 ai 50.000 dollari nelle prime file, con suite di bordo ring messe in vendita per i VIP a 2 milioni di dollari. Chissà se qualcuno le avrà davvero prese! Previsti circa 25 milioni di telespettatori fra gli abbonati di Netflix (complessivamente 283 milioni in 190 Paesi). Il vincitore si è portato a casa una borsa da 40 milioni di dollari, «solo» da 20 milioni quella per il perdente.

E nei mesi che hanno preceduto l'incontro, il tutto ha assunto i contorni di un reality. Mike Tyson e Jack Paul hanno trasformato i loro profili social in una sorta di daytime della preparazione. Cardio, pesi, allenamenti, in uno scambio in cui ognuno ha impersonato il proprio ruolo. Alcuni reel di Tyson hanno superato le 20 milioni di visualizzazioni, Jake Paul – che, decisamente, «è del mestiere» – ha raggiunto 260 milioni di visualizzazioni con un video in cui balla davanti a una tavola colma di cibo spazzatura: «Mike, vuoi un morso?».

Virale anche il post di Mike Tyson prima del match. Lui di spalle, mentre si avvia sul ring, con la scritta: «Party time».

I sospetti

Insomma, l'hype non è mai scemato. Anzi. Eppure prima dell'incontro ne sono state dette molte. Secondo alcuni, Jake Paul non avrebbe potuto perdere, essendo co-organizzatore dell'evento. Altri pensavano che Tyson non avrebbe ceduto alla «figuraccia» di perdere contro «uno youtuber». Nemmeno per soldi.

A sollevare gli ultimi dubbi poco prima del match è stato Carl Froch, l’ex pugile britannico, campione dei supermedi. «Durerà tre, massimo quattro round», aveva dichiarato in un’intervista a Gb News, facendo riferimento a una presunta clausola anti-violenza inserita nel contratto: «Paul non può perdere, c’è scritto nel contratto di combattimento. Continuano a dire che si tratta di un incontro di boxe professionistico, ma non lo è». Per Froch «Tyson è troppo vecchio e, ripeto, credo che ci sia qualcosa nel contratto per il quale non potrà nemmeno provare a fare del male a Paul. Alla fine si tratta di un ragazzo più vecchio contro un ragazzo più giovane e questo non è giusto. Dubito che Jake Paul, 27 anni, alla fine prenderà il microfono per vantarsi di aver picchiato un vecchio. Mike è un’icona per tutto quello che ha fatto in carriera nel mondo della boxe, ma non può essere ancora un’icona a 58 anni».

C'è anche chi, comunque, spera che questo sia solo il primo capitolo di una nuova saga di rivincite e sfide.

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