Macedonia del Nord

Tra le vittime dell'incendio in discoteca c'è anche Andrej Lazarov, «calciatore eroe»

Il 25.enne è deceduto per le ustioni riportate e per l’intossicazione provocata dal fumo inalato – «Ha perso la vita nel tentativo di aiutare gli altri a fuggire dalla zona devastata dal rogo»
© Instagram/Football Club Shkupi
Red. Online
18.03.2025 23:30

C’è anche un calciatore di 25 anni tra le 59 vittime dell’incendio scoppiato sabato notte nella discoteca Pulse di Kočani, cittadina a un centinaio di chilometri a est della capitale Skopje, in Macedonia del Nord. Un rogo che ha causato anche 160 feriti. La vittima è Andrej Lazarov, centrocampista dello Shkupi.

Lo Shkupi, squadra della massima divisione del campionato macedone, aveva acquistato il 25.enne lo scorso settembre dai croati del Gorica. «È con profondo dolore e immensa tristezza che condividiamo la notizia che il nostro calciatore, Andrej Lazarov, rientra tra le vittime del tragico incendio verificatosi a Kočani. Da eroe quale era, Lazarov ha perso la vita nel tentativo di aiutare gli altri a fuggire dalla zona devastata dall’incendio. È morto soffocato dal fumo mentre cercava di salvare vite umane, dimostrando coraggio e umanità fino all’ultimo momento», si legge nel comunicato diffuso dalla società. «Il suo atto eroico rimarrà per sempre nella nostra memoria. È una testimonianza del suo nobile carattere e del suo grande cuore. Si tratta di una perdita enorme per il nostro club, per i suoi compagni di squadra e per l’intera comunità calcistica. Non bastano le parole per descrivere il dolore che proviamo in questi momenti, a causa di questa tragedia, una delle più grandi che abbiano mai colpito il nostro club nella sua storia. Il ricordo di Andrej vivrà per sempre nei nostri cuori».

Per l'incendio sono stati disposti 14 arresti cautelari, compresi il proprietario del locale, gli organizzatori del concerto e l'ex ministro dell'Economia Kreshnik Bekteshi, che avrebbe rilasciato in passato una falsa licenza alla discoteca, una struttura precaria che era stata in precedenza un deposito per tappeti, con un solo ingresso-uscita, piccole finestre, senza parcheggio e vie di evacuazione. Una cinquantina di feriti più gravi sono stati condotti in ospedali di altri Paesi – Serbia, Bulgaria, Turchia, Grecia, Ungheria – per ricevere le cure più adeguate. Ma la rabbia per una strage che si poteva e doveva evitare cresce: i cittadini chiedono giustizia per le vittime del rogo, frutto della corruzione e della criminalità dilaganti nel Paese balcanico. Si sono mobilitati anche gli studenti che, a Skopje, Shtip e Bitola hanno organizzato raduni e cortei.

Oggi è stato scoperto un deposito sotterraneo illegale contenente circa 10 tonnellate di petrolio a poca distanza dalla discoteca di Kočani. Gli abitanti del luogo, nel denunciare l'episodio, sostengono che se le fiamme dalla discoteca si fossero propagate a tale deposito la tragedia avrebbe potuto assumere dimensioni catastrofiche e apocalittiche, e l'intera cittadina sarebbe saltata in aria. Il sospetto è che il proprietario della discoteca avrebbe tenuto nascosta la cisterna, situata a soli 50 metri dal locale andato a fuoco. «È stato un colpo di fortuna se l'intera Kočani non è esplosa e non è saltata completamente in aria», hanno detto alcuni testimoni oculari dopo la scoperta del deposito illegale di carburante, confermata successivamente dalle autorità locali, che hanno avviato indagini.

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