Maltempo

Una famiglia ticinese a Valencia: «Siamo bloccati qui fino a sabato, il rientro ci costerà 2.500 franchi»

Francesco, in vacanza nella città spagnola con moglie e figlie, racconta la piccola odissea per tornare in Ticino: «La città era praticamente isolata, è stata dura trovare i voli e un albergo»
©Manu Fernandez
Michele Montanari
31.10.2024 13:15

Devastazione, morti, dispersi e una valanga di danni. Per molte ore la città di Valencia è rimasta isolata dal resto della Spagna, con la circolazione bloccata a causa della violenta tempesta che tra martedì e mercoledì si è abbattuta sulla zona. Mentre il maltempo nella regione continua – diramata questa mattina un'allerta per la provincia di Castellon – i turisti provano a tornare a casa. Non senza difficoltà. È il caso di Francesco M., recatosi nella città spagnola insieme alla moglie e le due figlie, entrambe maggiorenni. Un viaggio programmato a inizio settembre, che si è trasformato in una piccola odissea.

«Siamo arrivati qui domenica scorsa. Era sorprendentemente freddo, molto ventoso e forse ha anche un po’ piovuto», spiega il ticinese al CdT, aggiungendo: «Lunedì invece è stata una giornata molto bella. Siamo riusciti a fare un sacco di cose e visitare diversi luoghi». Martedì mattina, poi, ancora vento e quantità esigue di precipitazioni. «Pensavamo che il maltempo sarebbe finito lì. Invece nel tardo pomeriggio, a pochi chilometri dalla città, stava scoppiando l’inferno». Francesco prosegue: «Abbiamo scoperto che stava succedendo qualcosa di grave solamente all’ora di cena.  Eravamo al ristorante, quando tutti quelli che erano lì, anche i camerieri, hanno ricevuto un messaggio delle autorità. Tutti i telefoni hanno iniziato a suonare nello stesso momento, pure quelli che erano senza suoneria. Il messaggio diceva di non recarsi in strada e di star lontani dai corsi d'acqua. Tutto questo è accaduto intorno alle 21, ma non capivamo se fosse un’allerta o una preallerta, perché in città, a parte il forte vento e qualche goccia di pioggia, era tutto tranquillo. Poi, io e la mia famiglia, abbiamo iniziato a ricevere i messaggi di alcuni conoscenti che avevano visto i telegiornali o le prime notizie sui social. Ci mandavano i video e ci chiedevano se andasse tutto bene. Ci sembrava impossibile, a Valencia non pioveva e noi eravamo addirittura in giro in maglietta».

Il ticinese spiega di aver pure provato a contattare le autorità elvetiche per un eventuale rimpatrio: «Abbiamo provato a chiamare l’Ambasciata svizzera a Madrid e la hotline del DFAE, ma dato che non eravamo in pericolo né feriti, non hanno potuto fare granché». Già, perché il  nostro interlocutore avrebbe dovuto tornare in Ticino mercoledì, ma muoversi dalla città spagnola era diventato praticamente impossibile: «L’aeroporto era irraggiungibile, la metropolitana chiusa e il traffico bloccato. Pure i treni erano fermi, non potevamo neppure spostarci altrove. Non potevamo uscire da Valencia. La città era completamente senza traffico, tant’è che alcuni negozi e bar sono rimasti chiusi, perché i dipendenti non potevano raggiungere il posto di lavoro». Quest’oggi però alcune strade sono tornate percorribili, specialmente quella verso l’aeroporto. Francesco continua il suo racconto: «Andando verso lo scalo abbiamo visto solo un po’ di fango in autostrada, ma niente rispetto alle immagini che sono state diffuse, con le carreggiate sommerse. Il vero problema è stato trovare un volo per il rientro. Fino a sabato non c’era più nulla. Sono riuscito a prenotare due voli diversi, uno per le mie figlie, che torneranno sabato pomeriggio a Zurigo, e uno per me e mia moglie, che partirà sabato sera. Noi faremo scalo a Francoforte, per poi atterrare a Malpensa, dove ho l'auto da ritirare». Due viaggi di rientro, non solo difficili da trovare, ma anche decisamente costosi: «I prezzi dei voli sono schizzati alle stelle in poche ore: quando sono entrato nel sito per prenotare i biglietti, costavano 250 franchi. Solo che continuavo ad esser buttato fuori dalla pagina. Alla fine abbiamo speso 2.512 franchi per quattro biglietti di sola andata», spiega il ticinese, aggiungendo che pure trovare un albergo non è stata una passeggiata: «Siamo stati tre giorni nell’appartamento che avevamo affittato. La scorsa notte ci hanno fatto restare gratuitamente. Poi abbiamo dovuto trovare un hotel. Impresa tutt’altro che facile, vista la grande richiesta. Resteremo a Valencia ancora due notti in un due stelle in centro città, poi dovremmo riuscire a partire. Speriamo bene».

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