Pronzini prosciolto, si va verso l'appello
Il caso che ha visto contrapposti il Municipio di Bellinzona (come accusatore privato) e il consigliere comunale e deputato MPS Matteo Pronzini, potrebbe non essere ancora chiuso.
Lo scorso 17 ottobre la Pretura penale di Bellinzona aveva prosciolto Pronzini dall’accusa di ingiuria e, subordinatamente, calunnia e diffamazione. Ora, stando a nostre informazioni, l'Esecutivo cittadino, rappresentato dall’avvocato Andrea Bersani ha deciso di procedere all’annuncio di appello. Un termine giuridico che indica il primo passo verso un possibile processo bis. Naturalmente non c’è ancora nessuna decisione in merito.
Come detto, si tratta di una prima
fase. A seguito dell’annuncio di appello, la Corte di primo grado - in questo
caso la Pretura penale – invierà le proprie motivazioni scritte della sentenza
agli accusatori privati. Una volta ricevute e presa visione di queste
motivazioni, il Municipio potrà valutare se fare il passo successivo. In quel
caso si andrà poi al processo d’appello.
Da noi contattato, l'avvocato Bersani ha preferito non rilasciare dichiarazioni sulla vicenda.
La reazione dell'MPS
A seguito di questa decisione del Municipio, l'MPS ha trasmesso una propria presa di posizione. «Continua l’attacco tutto politico del Municipio nei confronti di Matteo Pronzini», esordisce il partito. «Appare infatti evidente che l’intento persecutorio nei confronti di Matteo Pronzini non riguarda affermazioni più o meno forti, “lesive dell’onore dei municipali”. Ha piuttosto a che fare con il contenuto politico della critica che l’MPS ha mosso e muove nei confronti della politica del Municipio di Bellinzona. Siamo sicuri che, con la stessa tranquillità con la quale ha affrontato la causa di fronte alla Pretura Penale, Matteo Pronzini e tutti coloro che lo hanno sostenuto affronteranno questa nuova prova».