Riecco l’X-59, il «Concorde» della NASA per un futuro supersonico

Si chiama X-59 e promette di farci tornare all’epoca supersonica del Concorde. I viaggi che superano la velocità del suono tornano quindi d’attualità e, del resto, ne avevamo già parlato qualche mese fa. Prima però che diventino realtà, la strada è ancora relativamente lunga.
Lanciata la sfida
Riavvolgiamo allora il nastro. Dal 1973, negli Stati Uniti, gli aerei, a eccezione di quelli militari e di quelli che rientrano nella categoria della «sperimentazione spaziale», non possono superare la velocità del suono sopra alla terraferma. Questa limitazione è dovuta al fatto che, a oggi, i mezzi in grado di raggiungere tale velocità producono un «boom» sonico, cioè un forte rumore, giudicato dalla Federal Aviation Administration, che è l’ente regolatorio in materia di aviazione, lesivo della pace degli abitanti interessati dal passaggio dei velivoli. Ecco allora che la sfida per l’aereo progettato dalla NASA e realizzato con l’azienda Lockheed Martin è lanciata.
Risultati promettenti
I primi risultati sembrano promettenti. L’aereo, tuttavia, non ha ancora preso il volo. Il mezzo, affusolato come il becco di un airone, è un prototipo. Per ora, spiega Repubblica, è riuscito a superare la barriera del suono evitando di generare un «boom» sonico soltanto in simulazioni al computer e in test all’interno della galleria del vento. Durante la fase di sperimentazione, il rumore prodotto al momento in cui veniva abbattuta la barriera del suono è stato un «thump», che equivale ai decibel generati dalla chiusura della portiera di un’automobile. Il primo decollo per verificare i risultati raccolti, a ogni modo, verrà effettuato ancora nel 2024. Se, poi, i riscontri dovessero essere positivi, la NASA sottoporrà i dati raccolti alla Federal Aviation Administration al fine di far rivedere la legislazione del Paese a stelle e strisce e permettere nuovamente l’attività di aerei supersonici in ambito civile.
Il design
Ma come è fatto l’X-59? L’aereo fa parte del programma della NASA «Quesst», ovvero «Quiet Supersonic Transport» e può raggiungere la velocità di Mach 1,4 (circa 1.500 chilometri orari) volando a 16.000 metri di altitudine. Per ridurre il rumore, gli ingegneri si sono concentrati soprattutto sulla fusoliera, lunga 30 metri e larga 9, e sui flussi d’aria, spiega sempre Repubblica. Il motore si trova nella parte superiore dell’aeromobile: la pancia risulta così piatta. La cabina si trova invece a metà dell’aereo e non possiede un finestrino frontale, ma esclusivamente due laterali. Per vedere davanti a loro i piloti utilizzano perciò una telecamera che trasferisce le immagini su uno schermo all’interno della cabina.
Fronte aviazione civile, lo sforzo sin qui più concreto verso un futuro supersonico è comunque quello di Boom, il cui jet avveniristico – Overture – nelle intenzioni dell’azienda americana dovrebbe entrare in servizio addirittura entro il 2029.