Il presidente di Swissmem elogia il Consiglio federale per l'iniziativa negli USA

Il presidente di Swissmem Martin Hirzel è soddisfatto della risposta del Consiglio federale alla «guerra dei dazi» scatenata dal presidente statunitense Donald Trump all'inizio di aprile. Si dice «quasi entusiasta» delle iniziative di Karin Keller-Sutter e Guy Parmelin negli Stati Uniti questa settimana.
Il presidente dell'organizzazione padronale dell'industria metalmeccanica ed elettrotecnica era oggi l'ospite della trasmissione Samstagsrundschau della radio svizzero tedesca SRF.
La presidente della Confederazione Keller-Sutter ha apparentemente trovato il tono giusto durante i colloqui diretti negli USA. E anche il «ministro» dell'economia Parmelin ha giocato un ruolo importante, ha detto Hirzel sulle onde della radio pubblica.
Inoltre, il capo del Dipartimento federale degli affari esteri Ignazio Cassis nel suo viaggio in Giappone e Cina questa settimana è stato chiarissimo: «La Svizzera ha bisogno di tutti i mercati ed è aperta in tutte le direzioni».
Se effettivamente, come riferito da Keller-Sutter, la Svizzera è uno dei quindici paesi con cui l'amministrazione statunitense vuole negoziare per prima le tariffe doganali, i due consiglieri federali hanno raggiunto un risultato davvero positivo. Hirzel ha anche elogiato le due segretarie di Stato Helene Budliger Artieda (economia) e Martina Hirayama (formazione, ricerca e innovazione), che erano pure a Washington.
Hirzel ritiene che le aziende industriali svizzere già attive negli Stati Uniti dovrebbero «forse annunciare gli investimenti in questo paese in modo un po' più marcato» rispetto al passato. Se la Svizzera riuscisse a spiegare il suo sistema di formazione duale negli Stati Uniti, come pare vogliano gli stessi USA, sarebbe un bene per la Confederazione.
Hirzel non crede che le tariffe doganali del 31% del valore delle merci, annunciate da Trump per vari prodotti elvetici, entreranno effettivamente in vigore. Sarebbe «devastante» se la Svizzera dovesse affrontare dazi molto più alti rispetto all'UE.