Le squadriglie acrobatiche abbattute dai risparmi
Giravolte, accelerazioni, manovre spettacolari, ma anche costi esorbitanti. Le pattuglie acrobatiche dell’Esercito svizzero dovranno restare a terra. Nel 2025 le forze aeree ridurranno l’offerta delle squadriglie acrobatiche. I fondi risparmiati verranno destinati all’istruzione, agli impieghi e «in via prioritaria all’introduzione del nuovo aereo da combattimento»: il jet statunitense F35-A Lightning. Già nell’anno in corso, per motivi economici, sono stati annullati alcuni appuntamenti di rilievo, come «AirSpirit 24» all’aerodromo di Emmen (LU).
Cinque squadriglie
Attualmente sono cinque le formazioni di volo acrobatico dell’Esercito svizzero. Da decenni partecipano ogni anno a circa 50 manifestazioni ed esibizioni in Svizzera e all’estero, scrive Aggruppamento Difesa, annunciando che dall’anno prossimo il numero di esibizioni - in volo e a terra - e di esposizioni sarà complessivamente dimezzato. Le dimostrazioni all’estero «rappresenteranno un’eccezione».
L’unica squadra a non subire modifiche sarà il «Team PC-7», mentre per gli altri si prospettano tempi duri. Dal prossimo primo gennaio l’«F/A-18 Swiss Hornet Solo Display» è sospeso. I jet saranno utilizzati per gli impieghi e gli allenamenti dei piloti. Inoltre, sempre dall’inizio del 2025, l’Esercito rinuncerà ai parapendisti dello «Swiss Para Wings». Per alcune esibizioni saranno impiegati i membri della «compagnia di esploratori paracadutisti 17».
Anche per gli appassionati di elicotteri non ci sono buone notizie: il «Super Puma Display Team», ovvero la squadra di esibizione che vola con un normale Super Puma o un Cougar, «concentrerà il suo programma sulla dimostrazione delle sue capacità nell’ambito del trasporto aereo tattico». Infine, il «PC-21 Solo Display» sarà impiegato solo nel quadro di una ristretta scelta di manifestazioni, spiegano le forze aeree.
Anniversario amaro
Manca una sola squadriglia all’appello: l’iconica Patrouille Suisse. Quest’anno la celebre formazione di volo acrobatico ha festeggiato i 60 anni dalla sua costituzione avvenuta il 22 agosto 1964. Dal 1995 per le esibizioni vengono utilizzati gli F-5 Tiger. Un jet «obsoleto sotto ogni aspetto», secondo il Consiglio federale, con conseguenti costi esorbitanti (la fattura, per l’ulteriore utilizzo degli F-5 alle condizioni attuali per i prossimi dieci anni, ammonterebbe probabilmente a poco meno di mezzo miliardo di franchi). Per questo motivo il Dipartimento federale della difesa (DDPS) lo scorso marzo ha annunciato di voler utilizzare la flotta di F-5 Tiger solo fino alla fine del 2027.
Lo scorso giugno il Consiglio nazionale ha bocciato un postulato della sua Commissione della politica di sicurezza che chiedeva al Governo di presentare un rapporto sull’eventuale mantenimento in servizio degli F-5. Il no della Camera del popolo non è piaciuto al «senatore» Werner Salzmann (UDC/BE), che con una mozione ha chiesto il mantenimento della Patrouille Suisse come formazione di velivoli a reazione.
Tuttavia, né il Consiglio federale, né la Commissione della politica di sicurezza degli Stati (seppur con una maggioranza risicata) sono favorevoli all’atto parlamentare. Lunedì la questione approderà (o meglio, atterrerà) sui banchi del Consiglio degli Stati. L’esito, tuttavia, è incerto. Proprio come il futuro della Patrouille Suisse.