Marco Romano rinuncia, e gli altri?
Il conto alla rovescia per le Federali di ottobre è inesorabilmente partito al termine delle elezioni cantonali di inizio aprile. Con la partenza dell’ormai ex «senatrice» Marina Carobbio (PS) e la decisione di Marco Romano (Centro) di non ripresentarsi per un quarto mandato in Consiglio nazionale, come anticipato dal CdT, si aprono prospettive interessati per i partiti e i candidati in corsa. I parlamentari ticinesi sotto la cupola di Palazzo federale hanno già le idee chiare. Tutti, o quasi, vogliono essere della partita.
Marco Chiesa, rimasto l’unico rappresentante ticinese nella Camera dei Cantoni, intende ripresentarsi. Il presidente dell’UDC – eletto al Consiglio degli Stati nel 2019 – sta però valutando la possibilità di inserirsi anche nella lista del Consiglio nazionale. «Decideremo nelle prossime settimane», spiega il «senatore» ticinese.
UDC e Lega ne vogliono tre
È certo di voler proseguire il percorso iniziato a Berna anche il consigliere nazionale democentrista Piero Marchesi: «L’obiettivo della nostra area - UDC e Lega - è di recuperare il seggio perduto nel 2019 (dalla leghista Roberta Pantani, ndr), tornando quindi ad avere tre deputati al Nazionale». Un terzo seggio che Marchesi spera possa essere occupato da un democentrista: «All’interno dell’area, ognuno correrà per cercare di fare il miglior risultato possibile, ma l’obiettivo è in prima battuta recuperare il seggio. Il resto lo decideranno gli elettori». Per il momento, comunque, è prematuro sapere quali nomi verranno messi in lista, precisa il presidente cantonale del partito: «Nelle prossime settimane inizieremo a discuterne, senza fretta».
Anche il leghista Lorenzo Quadri intende sollecitare un altro mandato per la Camera del popolo. «A meno di scossoni da qui ad agosto, la mia intenzione è di ricandidarmi. Prepareremo comunque una lista completa di otto nomi, proprio in queste settimane stiamo vagliando le possibili candidature», spiega. Parrebbe già chiuso, invece, il discorso per gli Stati. «In virtù dell’accordo con l’UDC, il candidato di area sarà l’uscente Marco Chiesa. Per il momento, quindi, le cose sono definite».
Farinelli guarda agli Stati
In casa PLR, il quadro si sta delineando: «Si dice sempre che il primo quadriennio serve per imparare il mestiere», dice da parte sua Alex Farinelli (PLR), eletto al Nazionale nel 2019. «Ed è vero: Berna, rispetto al Parlamento cantonale, è molto differente. L’attività a Palazzo mi piace, mi dà grandi stimoli e sicuramente mi ricandiderò per il Nazionale, mentre ho dato disponibilità anche per gli Stati».
Ancora tutta da decifrare, per contro, la posizione dell’altro liberale radicale alla Camera bassa, Rocco Cattaneo. «Se mi ripresento? Deciderò nei primi giorni di maggio», taglia corto il deputato.
I rossoverdi avanzano uniti
Chi, invece, ha già fatto la sua scelta è Bruno Storni. Il consigliere nazionale socialista ci ha confermato che giocherà certamente una partita, quella per il Nazionale, ma probabilmente sarà in lista anche per gli Stati. Il partito, infatti, gli ha chiesto e ha ottenuto la sua disponibilità a correre anche per la Camera alta.
Alla gara parteciperà con tutta probabilità anche Greta Gysin (Verdi): «Ho dato la mia disponibilità, poi sarà responsabilità del partito decidere se sostenermi. In quel caso, farei sicuramente una doppia candidatura agli Stati e al Nazionale», chiosa la consigliera nazionale. «Nel 2019 per la Camera dei Cantoni avevamo fatto un accordo con Marina Carobbio. Chi al primo turno otteneva meno voti, avrebbe ritirato la candidatura a favore dell’altra. Immagino che si vada nella stessa direzione anche quest’anno», aggiunge la deputata ecologista, precisando che al momento «non c’è ancora nulla di concordato con il PS, ma anche dopo le elezioni cantonali c’è la volontà – confermata più volte da tutte le parti – di collaborare in vista delle Federali».
L’incertezza di Regazzi
Sarà della partita anche il consigliere nazionale del Centro Fabio Regazzi, che però non esclude di correre anche per la Camera alta: «Ho in effetti l’intenzione di ricandidarmi per il Nazionale: sono motivato e sento di aver ancora energie e voglia da mettere a disposizione per questa carica. Per quanto riguarda gli Stati, invece, è ancora prematuro parlarne. Fino a due settimane fa, la priorità del partito erano le elezioni cantonali». Ma, intanto, un pensierino sulla possibilità di correre per la Camera alta Regazzi lo ha fatto. «Per il momento non c’è nulla di concreto», precisa. «È un’ipotesi sul tavolo, che dovrà essere valutata con i vertici del partito». Partito che, con la partenza di Marco Romano, dovrà anche ponderare bene i nomi da mettere in lista. «Intravedo diversi profili all’interno del Centro che potrebbero avere le carte in regola per ambire alla candidatura. Dobbiamo però anche ricordare che il nostro secondo seggio è in pericolo, nonostante le Cantonali ci abbiamo ridato un po’ di fiducia. Dovremo quindi cercare di fare una lista forte se vogliamo difendere le nostre posizioni».