Tedesco in prima media: «Scandaloso non coinvolgere i docenti»
Lunedì 13 marzo in Gran Consiglio si discuterà dell'anticipo del tedesco in prima media. Un dossier di cui la Commissione formazione e cultura si è occupata a fine gennaio. Commissione che ora viene attaccata dal sindacato VPOD docenti a causa della «mancata consultazione dei docenti».
Il sondaggio
Il sindacato ha quindi lanciato, una settimana fa, un sondaggio tra tutti i docenti cantonali e comunali (cui si aggiungono anche alcune decine di docenti sindacalizzati di scuole private e universitarie) a cui hanno partecipato 912 docenti (su circa 6.000): quasi il 40% sono docenti di scuola media, il 18% di scuola elementare, il 17% di scuola professionale, il 15% di scuole medio-superiori e il 5% di scuola dell’infanzia. I docenti di tedesco partecipanti sono stati il 9% del totale.
I risultati
Quasi il 60% dei docenti ha bocciato l’introduzione di due ore di tedesco in prima media: i favorevoli sono stati il 40% circa. «La bocciatura è giustificata con le difficoltà che questa misura creerebbe agli allievi più deboli e per il sovraccarico della griglia oraria (a meno di sacrificare altre materie, impoverendo l’offerta culturale della scuola media). Si sottolinea poi che la prima media per gli allievi è già un anno complesso di transizione dalla scuola comunale a quella media – scrive il sindacato –. Altro problema è la carenza di docenti qualificati alla quale si sta rispondendo, rinunciando a docenti laureati in germanistica: vale per il tedesco in particolare, ma la penuria di docenti laureati è diffusa in tante materie. La buona scuola la fanno i buoni docenti e non si può essere un buon docente senza profonde conoscenze disciplinari supportate da competenze didattiche. Il fatto di aggiungere all’insegnamento dell’italiano anche l’insegnamento di francese, tedesco e inglese rischia di creare una babele di conoscenze linguistiche».
Una riflessione più lunga, che coinvolta i docenti
Per il sindacato VPOD docenti, «si può e si deve mettere mano all’insegnamento delle lingue nella scuola dell’obbligo, ma per farlo è indispensabile rivedere tutti i contenuti disciplinari alla luce di una profonda analisi e riflessione di società: occorre insomma trovare un consenso su cosa debba essere insegnato e tale riflessione non può esimersi dal coinvolgere tutte le componenti della scuola, docenti in primis».
I risultati, più nel dettaglio
538 partecipanti (60% dei partecipanti) hanno risposto alla domanda sul potenziamento del tedesco. Tra di essi il 63% (338 partecipanti) ritiene che la dotazione oraria sia sufficiente e che non occorra alcun potenziamento del tedesco. Mentre il 37% (ca. 200 partecipanti) concorda invece sulla necessità di un potenziamento del te-desco, ma in modo diverso dall’anticipo del tedesco in prima media: la metà chiede di organizzare le lezioni di tedesco sotto forma di laboratori (100 risposte), il 20% di organizzare maggiori scambi linguistici (40 risposte) e il 10% di aumentare le ore di tedesco nel secondo biennio (19 risposte).
Nel caso la politica dicesse comunque sì all’anticipo…
375 partecipanti, ossia il 40% dei partecipanti al sondaggio, hanno risposta alla domanda su cosa fare nel caso l’anticipo del tedesco in prima media fosse comunque deciso dalla politi-ca.
Il 70% di loro ha indicato che occorre togliere ore ad altre materie (in particolare sacrificando l’insegnamento religioso, il francese, le arti plastiche, l’italiano e l’educazione musicale), mentre il 30% ha indicato che bisogna aumentare la griglia oraria da 33 a 35 ore lezione settimanali.