A che punto sono le trattative per le misure di compensazione?

«Ci siamo incontrati più volte e la trattativa è ancora in corso». Le bocce, sul fronte delle misure di compensazione, non sono ancora ferme, conferma al CdT il direttore dell’Istituto di previdenza del Canton Ticino (IPCT) Daniele Rotanzi. «Noi - precisa - sediamo al tavolo solo come tecnici, mentre spetterà al Consiglio di Stato e ai sindacati trovare un’intesa». I negoziati, dice Rotanzi, «avanzano, ma non sono ancora conclusi». Le ipotesi sul tavolo, però, non sono poi molte. «Come cassa pensione siamo obbligati ad abbassare i tassi di conversione e lo scenario principale prevede di passare dal 6,17% al 5%», ribadisce il direttore. L’abbassamento, ricordiamo, non sarà immediato, ma verrà spalmato su più anni: «L’ipotesi di lavoro principale è di procedere in maniera graduale, abbassandolo di circa lo 0,15% ogni anno per 8 anni. Il primo scalino lo abbiamo già deciso e dal 1. gennaio del 2024 il tasso passerà al 6,05%».
Il punto, spiega Rotanzi, «è che se si vuole compensare interamente la riduzione prevista per chi ha una carriera piena davanti, i dipendenti più giovani, bisogna aumentare i contributi di risparmio - ossia quelli che vanno ad alimentare il capitale individuale di vecchiaia - del 4%. Da qui, occorre poi capire come suddividere questo 4% tra dipendenti e datore di lavoro». Insomma, il vero nocciolo della questione sta qui: di quanto aumentare i contributi di risparmio e come suddividere questo aumento tra datore di lavoro e dipendente. «L’attuale suddivisione dei contributi globali - ricorda Rotanzi - è per il 60% a carico del datore di lavoro e per il 40% a carico del dipendente. Non bisogna però dimenticare gli assicurati che non hanno più una carriera piena davanti a sé – ossia i meno giovani – e per i quali l’eventuale aumento dei contributi di risparmio del 4% non permetterebbe comunque una compensazione piena, siccome ne beneficerebbero per meno tempo. Anche per queste persone si stanno studiando delle possibili misure di compensazione».