Pensioni

A che punto sono le trattative per le misure di compensazione?

Un nuovo incontro tra le parti è previsto alla fine del mese - Il direttore dell'IPCT Daniele Rotanzi: «Il punto è capire di quanto aumentare i contributi di risparmio e come ripartire l’incremento tra datore di lavoro e dipendenti»
©Chiara Zocchetti
Red. Ticino&Svizzera
10.05.2023 18:15

«Ci siamo incontrati più volte e la trattativa è ancora in corso». Le bocce, sul fronte delle misure di compensazione, non sono ancora ferme, conferma al CdT il direttore dell’Istituto di previdenza del Canton Ticino (IPCT) Daniele Rotanzi. «Noi - precisa - sediamo al tavolo solo come tecnici, mentre spetterà al Consiglio di Stato e ai sindacati trovare un’intesa». I negoziati, dice Rotanzi, «avanzano, ma non sono ancora conclusi». Le ipotesi sul tavolo, però, non sono poi molte. «Come cassa pensione siamo obbligati ad abbassare i tassi di conversione e lo scenario principale prevede di passare dal 6,17% al 5%», ribadisce il direttore. L’abbassamento, ricordiamo, non sarà immediato, ma verrà spalmato su più anni: «L’ipotesi di lavoro principale è di procedere in maniera graduale, abbassandolo di circa lo 0,15% ogni anno per 8 anni. Il primo scalino lo abbiamo già deciso e dal 1. gennaio del 2024 il tasso passerà al 6,05%».

Il punto, spiega Rotanzi, «è che se si vuole compensare interamente la riduzione prevista per chi ha una carriera piena davanti, i dipendenti più giovani, bisogna aumentare i contributi di risparmio - ossia quelli che vanno ad alimentare il capitale individuale di vecchiaia - del 4%. Da qui, occorre poi capire come suddividere questo 4% tra dipendenti e datore di lavoro». Insomma, il vero nocciolo della questione sta qui: di quanto aumentare i contributi di risparmio e come suddividere questo aumento tra datore di lavoro e dipendente. «L’attuale suddivisione dei contributi globali - ricorda Rotanzi - è per il 60% a carico del datore di lavoro e per il 40% a carico del dipendente. Non bisogna però dimenticare gli assicurati che non hanno più una carriera piena davanti a sé – ossia i meno giovani – e per i quali l’eventuale aumento dei contributi di risparmio del 4% non permetterebbe comunque una compensazione piena, siccome ne beneficerebbero per meno tempo. Anche per queste persone si stanno studiando delle possibili misure di compensazione».

Correlati
Ecco la mobilitazione dei docenti, «un'azione necessaria»
Braccia incrociate nelle scuole medie e in altri istituti contro il prospettato abbassamento delle rendite IPCT – Sergi: «Avanti così, coscienti della nostra forza» – Quaresmini: «Un altro taglio del 20%? Diciamo no, in modo democratico» – Non mancano le polemiche