«A Molino Nuovo non servono nuovi posteggi ed edifici»

Il comparto di piazza Molino Nuovo, ma più in generale la città di Lugano, non ha bisogno né di nuovi posteggi, né di nuovi edifici destinati a commerci ed esercizi pubblici. Di più, l’area che ospita la fontana di Tita Carloni merita di essere integralmente tutelata, e non solo parzialmente. Ne sono convinti I Cittadini per il territorio del Luganese e l’Associazione traffico e ambiente (ATA), che hanno inoltrato le proprie osservazioni, congiunte, in merito alla variante di Piano regolatore di Piazza Molino Nuovo messa a punto dal Municipio. Oggetto della variante, lo ricordiamo, è la parte centrale del quartiere, ovvero quella racchiusa tra via Trevano e la chiesa della Madonnetta, che comprende la piazza e gli isolati fino a via Zurigo.
«Riattivare la fontana»
Le analisi delle due associazioni ricalcano in buona parte quanto indicato dal Dipartimento del territorio nell’esame preliminare della modifica pianificatoria. Cominciamo dall’autosilo previsto sotto la fontana. A mente del Territorio, che intende tutelare la fontana di Tita Carloni quale bene culturale di interesse cantonale, costruire sotto beni tutelati dovrebbe essere di principio evitato. Per i Cittadini per il territorio e l’ATA, piazza Molino Nuovo è già «mortificata» dal traffico; quindi, non c’è «nessuna necessità di costruire un autosilo». Stessa conclusione del DT, motivazioni diverse. Passiamo ora all’Attivatore, ovvero il prospettato edificio che secondo il progetto del gruppo CONT-S (capofila l’architetta Sabrina Contratto) dovrebbe sorgere affacciato su via Trevano e accogliere contenuti pubblici. Edificio «per nulla opportuno», quindi «inutile», come «qualsiasi altra costruzione a chiusura dello spazio che trasformerebbe il giardino di Molino Nuovo in una corte», a mente delle associazioni. E anche della Commissione di quartiere di Molino Nuovo. E il Territorio cosa ne pensa? Sostanzialmente la stessa cosa, ma con motivazioni più sfumate. Ovvero che «la nuova edificazione impedirebbe di fatto la conservazione della fontana e altererebbe in maniera ingiustificata il carattere e le dimensioni della piazza». La proposta esaminata dal DT stride proprio con la volontà di tutelare la fontana, di cui le associazioni vogliono la (ri)messa in funzione, oltre all’eliminazione di posteggi, sia pubblici sia privati, «decisamente in sovrannumero». La palla ora torna alla Città, che dovrà valutare le osservazioni giunte sul tavolo.