Accolti dai docenti, poi spazio alle emozioni
Clima sereno e tranquillo. Alla Scuola cantonale di Commercio di Bellinzona stamattina si è tornati alla normalità dopo quanto successo ieri, quando un allievo di 15 anni, di prima, si è presentato in classe con una pistola finta nascosta nei pantaloni e ha minacciato una docente. Voleva spaventarla in quanto temeva un’insufficienza. Gli allievi - stando a quanto risulta al CdT - sono stati accolti in modo scaglionato, per classi, dai docenti. Con i quali hanno poi avuto modo di parlare dell’accaduto, di liberare le loro emozioni e le loro paure nonché di sottoporre le preoccupazioni agli educatori. Presenti anche i servizi cantonali preposti per il sostegno psicologico e i mediatori, ai quali i ragazzi potevano e possono rivolgersi in forma riservata con l’obiettivo di superare i brutti momenti vissuti.
Sotto la lente
Le singole classi, come detto, sono state seguite passo dopo passo dal corpo insegnante. Una scelta saggia per superare, tutti assieme, quanto successo. In seguito sono riprese pure le lezioni, interrotte ieri a mezzogiorno quando gli alunni - dopo aver lasciato la palestra del vicino Palasport nella quale avevano trovato riparo dopo l’evacuazione dell’istituto cittadino - erano tornati al domicilio.
L'inchiesta prosegue
Nel frattempo prosegue la delicata inchiesta coordinata dalla Magistratura dei minorenni. Il 15.enne avrebbe già detto agli inquirenti che voleva semplicemente intimidire la docente. Il giovane è stato aiutato da un amico di 16 anni, pure lui fermato, il quale ha avuto il compito di nascondere l’arma all’esterno del complesso di viale Stefano Franscini. Le due versioni verranno messe a confronto per capire meglio la dinamica della fattispecie.