Casse malati, «si voti al più presto la nostra iniziativa»
Come spesso accade in politica, l’iniziativa del PS «per premi meno onerosi» (la quale prevedeva che nessuno dovesse pagare oltre il 10% del proprio reddito per i premi delle casse malati) è velocemente finita nel dimenticatoio. Bocciata sul piano federale solo qualche mese fa (il 9 giugno) con il 55% di voti contrari, appare già come un lontano ricordo. Tuttavia, non va dimenticato che un’iniziativa popolare pressoché identica (ma sul piano cantonale) è stata depositata in Ticino nel marzo del 2023. Un dettaglio non da poco, anche perché, come ricorderete, nella votazione sul piano federale i ticinesi votarono a favore (57,5% di sì) del testo. Dal marzo dello scorso anno, però, poco si è mosso. E l’iniziativa targata PS – dopo il formale esame della ricevibilità – è sostanzialmente ora ferma nei cassetti della Commissione sanità e sicurezza sociale.
Motivo per cui il PS ha deciso di prendere carta e penna e scrivere direttamente al Consiglio di Stato e alla Commissione. La richiesta? «Accelerare i tempi d’evasione, poiché il termine di legge secondo cui il Gran Consiglio ha 18 mesi di tempo per pronunciarsi è ormai scaduto», spiega al riguardo il vice-presidente del PS, Danilo Forini (tra i promotori del testo). Certo, aggiunge il deputato, «non è la prima iniziativa che non rispetta questi termini, e non siamo dunque scandalizzati dal ritardo». Ma, aggiunge, «è il contesto a rendere urgente la trattazione di questa iniziativa: da una parte perché i ticinesi avevano votato a favore del testo sul piano federale; dall’altra perché quel voto è giunto prima dell’ennesima stangata sui premi, che nel nostro cantone ha fatto registrare un aumento del 10,5%. E ora sappiamo che in tre anni abbiamo sostanzialmente registrato una crescita dei premi del 30%. Semplicemente molte persone non riescono più a pagare l’assicurazione malattia». Ma non solo. «Tutto ciò mentre il Consiglio di Stato propone un taglio ai sussidi nel contesto del Preventivo 2025». Come dire: «Da una parte i ticinesi hanno accettato sul piano cantonale l’iniziativa federale che andava nella direzione di maggiori aiuti, dall’altra il Governo nel presentare i conti del prossimo anno va invece nella direzione diametralmente opposta». Un altro motivo per accelerare i tempi riguarda l’immediato futuro. Ossia il rischio di vedere, nel 2026 come nel 2027, altri aumenti dei premi. «In questo contesto è a nostro avviso importante permettere alla popolazione di esprimersi e andare al voto nella primavera del prossimo anno». E con le finanze cantonali in difficoltà, come la mettiamo? Ancora Forini: «Certo, capiamo che il tema finanziario per il Cantone si impone. Ma si pone anche il tema finanziario delle famiglie e dei cittadini, con il loro potere d’acquisto sempre più sotto pressione». Insomma, per il PS «questo è il momento di calmierare per quanto possibile l’aumento dei premi. E non certo di ridurre gli aiuti».
Niente tabù
Già, a proposito della riduzione degli aiuti proposta dal Governo nel preventivo, per un importo di circa 10 milioni di franchi, il PS non esclude di ricorrere pure alle maniere forti. «In questa fase come PS siamo pronti al dialogo e a far in modo che in Commissione e in Gran Consiglio si possa eliminare questa misura». D’altronde, aggiunge Forini, «il Gran Consiglio sulla tassa di collegamento e sulla progressione a freddo ha dimostrato che non è un tabù eliminare dal preventivo le misure che non ritiene adatte». Ma se il dialogo non dovesse funzionare, aggiunge il vicepresidente, «ecco che ci confronteremo con il comitato ‘Stop ai tagli’. Ma come partito socialista posso preannunciare che siamo pronti al lancio di un referendum».
Questione di percentuali
La scorsa settimana, in un approfondimento mostravamo, cifre alla mano, l’importante crescita registrata in Ticino della spesa per i sussidi per la cassa malati. Che nel giro di pochi anni, dal 2019 al 2025, rischia di passare da 300 a oltre 400 milioni di franchi all’anno. Su questo punto, però, Forini fa notare che, mentre la spesa è sì cresciuta, i premi sono aumentati ancor di più. «Siamo un po’ tutti vittima dell’aumento dei costi della salute e di conseguenza dell’aumento dei premi. E che la spesa sia esplosa negli ultimi tre anni è un dato di fatto. Ma ciò era inevitabile, poiché c’è stato un aumento del 30% dei premi. E il sistema è stato creato proprio per aiutare chi non riesce a pagare l’assicurazione malattia. Per funzionare, dunque, deve per forza seguire l’aumento dei premi». Ad ogni modo, aggiunge, «a preoccupare è anche il fatto che in realtà, se guardiamo le percentuali, la spesa non ha seguito l’aumento dei premi». Insomma, «la forchetta tra gli aiuti e i premi si è allargata, e si allargherà ancor di più se consideriamo la misura di risparmio preventivata dal Governo (ndr. si veda il grafico qui sotto)». Concretamente, «significa che a pagarne il prezzo saranno soprattutto quelle famiglie vicine (appena sopra o appena sotto) alla soglia per ricevere gli aiuti».
Come dire: che sia via referendum, tramite l’iniziativa popolare, oppure in piazza, il PS sul fronte della salute vuole smuovere la situazione.