«Circonvallazione subito, anche solo a binario unico»
La circonvallazione ferroviaria di Bellinzona è necessaria. Vuoi per motivi di protezione dei rumori. Vuoi per i rischi legati al transito di merci pericolose. A distanza di un anno e mezzo quasi dall’ultima volta, il Municipio cittadino torna a ribadire l’importanza di costruire «finalmente» la nuova tratta in galleria fra Gnosca e Sementina. L’opera, che consentirebbe ai convogli di aggirare l’agglomerato, non è però ritenuta una priorità dal Consiglio federale, che ha più volte sottolineato che se ne riparlerà solamente dal 2050. Quindi, ipoteticamente, se mai si decidesse di realizzarla, non vedrebbe la luce prima di un altro decennio abbondante. Va bene la pazienza, ma così sarebbe decisamente troppo, è un po’ il sentimento che serpeggia nella Turrita fra autorità e popolazione.
Il freno a mano tirato
L’occasione di tornare sull’argomento è stata data, ieri sera, all’Esecutivo dall’interpellanza inoltrata da Tiziano Zanetti (PLR). Quest’ultimo, assieme ai colleghi deputati Bixio Caprara ed Omar Terraneo, aveva investito della questione anche il Consiglio di Stato; il Governo aveva sottolineato che, in Ticino, il rischio legato ai treni merci è «sopportabile», ricordando comunque l’impellenza del completamento di AlpTransit. Tornando alla capitale, il consesso guidato dal sindaco Mario Branda - ben consapevole del freno a mano tirato di Berna - auspica la realizzazione della tratta in galleria «semmai anche soltanto a binario unico in cui far passare i treni merci che oggi ancora transitano all’interno degli abitati (compreso il centro cittadino)» nei quartieri di Bellinzona. Questa variante verrebbe a costare 1,5 miliardi franchi; mentre qualora si volesse puntare sul doppio binario allora il costo salirebbe a 2,5 miliardi.
Il contributo... straordinario
Il Municipio non nasconde la sua preoccupazione per l’incremento del traffico ferroviario che, «nonostante gli innegabili progressi anche per la nostra regione, è pure causa di un rilevante impatto fonico e di potenziali pericoli». La circonvallazione è vista come l’unica possibilità per garantire «un adeguato ampliamento della capacità e il miglioramento della sicurezza». Affinché questa eventualità possa concretizzarsi, l’Esecutivo cittadino nell’estate 2022 nell’ambito della procedura di consultazione sulla «Prospettiva ferroviaria 2050» aveva chiesto a Berna di «mettere in campo un programma straordinario (finanziario) che vada al di là della disponibilità del Fondo ferroviario in modo da concretizzare strategie altrimenti solo declamatorie». Tradotto: si faccia il possibile per costruire l’opera attesa da oltre tre decenni. È immaginabile che nei prossimi mesi/anni a portare la «voce» della capitale sotto la cupola di Palazzo federale sia l’attuale vicesindaco (ancora per due mesi scarsi) e consigliere nazionale Simone Gianini.
«È competenza di altri»
Per il resto l’Esecutivo non ha potuto addentrarsi troppo nelle risposte ai vari interrogativi sollevati da Tiziano Zanetti in quanto molte domande erano di competenza cantonale e federale. Il Municipio puntualizza in generale che l’impatto del transito (soprattutto internazionale) delle merci attraverso l’agglomerato è e sarà sempre un tema sentito. Sia per quanto riguarda la ferrovia sia lungo l’autostrada. E ciononostante «le concrete possibilità di azione da parte del Comune, non essendone date le competenze, sono assai limitate». L’Ufficio federale dei trasporti, ricordiamo, non ritiene necessario - citiamo dalla risposta del Governo all’atto parlamentare dei tre granconsiglieri della nostra regione - «intensificare i controlli eseguiti e neppure di obbligare le imprese ferroviarie a controllare tutti i treni in dogana».
L’interpellante segnalava infine che nei pressi delle stazioni di Bellinzona e Giubiasco vi sono «estese zone residenziali non protette da nessun tipo di barriere fonoassorbenti». L’Esecutivo preannuncia la possibilità di eseguire delle «puntuali misurazioni» che possano andare ad aggiungersi a quelle cantonali e federali. Solamente dopo, tuttavia, che i progetti «ancora previsti sulle relative tratte saranno stati realizzati». Nella capitale si tratta dei ripari nell’ambito del terzo binario in piazza Indipendenza e nel Borgo del risanamento della stazione.