Colpì un cavo con l'elicottero: condannato

È stato condannato oggi alla pena pecuniaria di 60 aliquote da 30 franchi ciascuna (sospesa per due anni) il 60.enne pilota ticinese protagonista di un atterraggio d’emergenza il 3 dicembre 2018 a Castione dopo essere entrato in contatto con una fune della linea dell’alta tensione. L’uomo era comparso un mese fa di fronte alla Corte penale del Tribunale penale federale di Bellinzona presieduta dalla giudice Fiorenza Bergomi. Quel giorno, verso le 14.30, l’elicottero della Heli Rezia - con ai comandi l’imputato e con a bordo un 24.enne assistente di volo svizzero del Bellinzonese, i quali se la cavarono per fortuna solamente con delle ferite leggere - stava rientrando alla base di San Vittore dopo aver eseguito un trasporto di materiale a Claro.
La collisione e il blackout
La collisione aveva danneggiato la cabina, permettendo comunque all’aeromobile di atterrare in un prato a lato di via San Gottardo. Sulla linea dell’alta tensione si verificò però un cortocircuito che causò un blackout di diverse ore in vaste aree del Ticino. Dalle indagini del Servizio d’inchiesta svizzero sulla sicurezza (SISI, le cui conclusioni sono giunte all’inizio di quest’anno) non erano emersi indizi di anomalie tecniche preesistenti che avrebbero potuto causare o influenzare l’incidente. «Il pilota, che era sostanzialmente a conoscenza della linea dell’alta tensione, non aveva percepito l’ostacolo a causa di una limitata consapevolezza situazionale», scrisse nel suo rapporto il SISI.
La messa in pericolo
Inevitabile dunque il dibattimento a carico del pilota per le ipotesi di reato di perturbamento della circolazione pubblica per negligenza e per pericoli cagionati in navigazione per negligenza. Secondo il Ministero pubblico della Confederazione (nella fattispecie il procuratore federale Sergio Mastroianni, titolare dell'inchiesta), infatti, l’imputato (difeso dall'avvocato Maurizio Pagliuca) «ha messo concretamente in pericolo la vita e l’integrità fisica dell’assistente di volo e di altre persone presenti sul luogo dell’incidente».