Sanità

De Rosa sulla cassa malati: «L'aumento per il Ticino è un colpo durissimo»

Il direttore del DSS si esprime sulla stangata per i premi 2025 annunciata oggi da Berna: «I compiti per contenere i costi li abbiamo fatti, ma il sistema è veramente giunto al suo limite ed è destinato a schiantarsi»
© CdT/Gabriele Putzu

«È un colpo durissimo. Ed è un ulteriore stangata dopo gli aumenti già massicci e cospicui che abbiamo dovuto subire negli ultimi due anni». Sono le prime parole di Raffaele De Rosa, direttore del DSS, dopo l'annuncio dei premi di cassa malati per il 2025, che in Ticino vedono l'incremento più alto, con un +10,5%.

«Che ci sia un aumento di spesa e quindi anche dei costi è un dato di fatto, spiegabile anche in parte dalla diversa struttura demografica», aggiunge il consigliere di Stato. «Bisogna però anche dire che in Ticino vi è una maggior densità di fornitori di prestazioni e questo porta pure a un maggior consumo di prestazioni».

«Il Ticino, per Berna, è un po' particolare»

Per il direttore del Dipartimento della sanità e della socialità, «il sistema è veramente giunto al suo limite ed è destinato a schiantarsi. Ma quando il problema è del Ticino, a Berna viene riconosciuto come quello di un "cantone un po' particolare". Mentre quando sono altri Cantoni a essere toccati, il problema diventa di carattere nazionale». Una considerazione che trova conferma nel risultato della votazione federale dello scorso giugno sulle due iniziative popolari sanitarie, approvate in Ticino e cassate a livello nazionale: «La percezione dell'urgenza del problema è diverso nel nostro cantone, rispetto al resto della Svizzera».

Il contenimento di costi

L’aumento dei premi si spiega con la crescita dei costi nell’assicurazione malattia, ha spiegato la «ministra» della Sanità Elisabeth Baume-Schneider. Questo perché i premi seguono i costi. A livello cantonale, aggiunge però De Rosa, «i compiti, in questo anno, li abbiamo fatti». In particolare, il direttore del DSS cita il blocco delle autorizzazioni a 11 specializzazioni in cui c’è una sovraofferta, misura pensata per ridurre l’esplosione del volume di prestazioni. Ma anche la ratifica della moratoria di Spitex e infermieri indipendenti (cure a domicilio), la limitazione del numero di medici autorizzati a praticare a carico della LAMal. E ancora: le nuove strategie nell'ambito dei programmi di promozione della salute e di prevenzione, nonché il sostegno alla medicina di famiglia

In Svizzera +6%, in Ticino +10,5%

La struttura demografica del canton Ticino, evocata dalla consigliera federale Baume-Schneider, può dare una spiegazione all'aumento (così alto rispetto ad altri cantoni) del premio medio, ma non è l'unica. «Bisogna considerare pure la maggior densità dei fornitori di prestazioni e il maggior consumo di tali prestazioni», prosegue De Rosa. «La LAMal, purtroppo, presenta dei falsi incentivi sia per i fornitori di prestazioni, sia per i pazienti. Ed è importante riuscire a correggere questi aspetti».

Da qui, l'appello condiviso dai «ministri» della Sanità della Confederazione e del canton Ticino: è importante che tutti gli attori del sistema assumano più consapevolezza e maggiore responsabilità. Tutti: i fornitori di prestazioni, i pazienti, gli assicuratori malattia. «Abbiamo visto una crescita in tutti i settori e preoccupa soprattutto la crescita nell'ambito dei medicamenti e del settore ambulatoriale», conclude il direttore del DSS. «Ma sui medicamenti la possibilità di azione del Cantone è assolutamente inesistente e nell'ambito ambulatoriale è limitata (come con le moratorie)». Oltretutto, si tratta di «limiti che possono essere facilmente aggirati con l'aumento del fatturato e delle prestazioni fornite. Ecco perché l'appello al senso di responsabilità: accedere "troppo poco" alle prestazioni è pericoloso, ma lo è anche "consumare troppo"».

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