Il caso

Dietro la lavagna con il naso turato

Bellinzona: dopo le scaramucce degli scorsi giorni fra PLR e PS, approvata non senza discussioni la posa di nuovi prefabbricati alle scuole Nord in attesa dei prossimi importanti cantieri
Alan Del Don
26.09.2022 21:16

Prendendo in prestito la metafora del mare utilizzata negli scorsi giorni dal Partito socialista nel botta e risposta con il PLR, potremmo chiuderla qui dicendo che a Bellinzona nelle acque agitate c’è sempre un porto sicuro dove approdare. Ed è quello del Consiglio comunale, che stasera ha superato le schermaglie fra i due partiti principali della capitale approvando con il naso turato (con 45 voti favorevoli, un contrario e 7 astenuti) il credito di 2,45 milioni di franchi per la posa in tempi rapidissimi (affinché il cantiere sia concluso entro il luglio 2023) di altri moduli prefabbricati per due sezioni dell’asilo e quattro aule delle Elementari nei pressi delle scuole Nord. «Soluzioni perfette non ce ne sono, questa secondo noi è però la migliore», ha precisato il capodicastero Educazione, cultura, giovani e socialità Renato Bison.

Il battibecco e la realtà

Il battibecco fra PLR e PS verteva sulla gestione del Dicastero opere pubbliche (Dop), che fino all’aprile 2021 era diretto da un municipale liberale radicale (Christian Paglia) ed era appena uscito dalla tempesta dei sorpassi di spesa da 5 milioni in tre opere comunali, mentre ora alla sua testa c’è il socialista Henrik Bang. Per il partitone il Dop navigherebbe a vista; secondo i «compagni» è troppo facile criticare adesso. Stando alla liberale Michela Pini, relatrice del rapporto della Commissione dell’edilizia, la situazione di urgenza esiste, non nascondendo però «gli errori di pianificazione del passato».

"Un problema già noto"

L’ambientalista Ronald David ha invece puntualizzato che «la clausola d’urgenza ci sorprende, e molto anche. Il problema è sotto gli occhi di tutti. Già quattro anni fa l’ex collega Marco Noi segnalava l’importante aumento demografico in alcune zone di Bellinzona. Oggi si chiede di comperare nuove baracche: è veramente questa la strada che vogliamo percorrere per l’edilizia scolastica?». Anche per il capogruppo Lega-UDC Sacha Gobbi si «legge urgenza ma in realtà bisognerebbe parlare di tempo perso. E gli errori sono stati commessi sia dal PLR sia dal PS. Qualcuno ha dormito».

"Basta cercare dei colpevoli"

Per Michela Luraschi (Unità di sinistra) «la situazione logistica nell’area Nord richiede un intervento di grande importanza. Cercare dei colpevoli, ora, non serve a nulla». Non la pensa così Gabriele Pedroni (il Centro), secondo il quale «in cinque anni non è stato fatto nulla. Si è perso troppo tempo e in più ci viene chiesto di decidere subito. L’Esecutivo in determinati casi deve agire tempestivamente». Dal canto suo il gruppo Verdi-FA-MPS, ha ricordato Matteo Pronzini, attraverso una mozione chiede piuttosto di investire nelle vecchie sedi di Daro e Molinazzo per riattivarle invece che procedere con altre aule prefabbricate. "È un'urgenza avvelenata in quanto il male oscuro è il Dop", ha tuonato l'ex sindaco Brenno Martignoni Polti (Lega-UDC). Il messaggio politico c'è, ha replicato Bang, e si tratta del futuro polo scolastico al Vallone che sorgerà entro il 2028-2030.

Contro la penuria energetica

In apertura di seduta il Legislativo aveva dapprima ricordato l’ex collega Carlo Rivolta, recentemente scomparso, accettato con 29 voti (su 51 presenti) la proposta di risoluzione avanzata dal gruppo Verdi-FA-MPS contro «un ulteriore taglio delle pensioni del personale assoggettato all’Istituto di previdenza del Cantone Ticino» ed in seguito accolto due importanti crediti. Il primo riguarda il progetto da 27 milioni di franchi per la realizzazione di un impianto biogas a Giubiasco che smaltirà annualmente 20.000 tonnellate di rifiuti organici e consentirà di risparmiare oltre un milione di litri di olio combustibile.

Una manna dal cielo in un momento storico, come quello attuale, in cui la penuria energetica preoccupa cittadini ed autorità. Il socialista Claudio Buletti, relatore del rapporto della Commissione del Piano regolatore, ambiente ed energia, ha evidenziato i vantaggi della struttura prospettata dall’Azienda multiservizi di Bellinzona e dalla Società elettrica Sopracenerina. La Turrita avrà modo di profilarsi attraverso una politica proattiva improntata sulla valorizzazione degli scarti biogeni e sul recupero energetico, senza tralasciare il partenariato fra le due aziende che apre scenari interessanti nell’ottica di una collaborazione fra la capitale e Locarno. I sì, come abbiamo riferito online ad inizio serata, sono stati 49 a fronte di 3 astensioni.

Daro, si sistema via ai Ronchi

Dopo due anni di estenuante attesa per gli abitanti della frazione di Daro, presto aprirà il cantiere per la costruzione del muro di sostegno dopo il crollo in via ai Ronchi dell’agosto 2020. Senza particolari discussioni il plenum ha stanziato (con 51 sì e 2 astenuti) il credito complessivo di 2,45 milioni (ai quali si aggiungono 470.000 franchi per lo smaltimento delle acque). Anche in questo caso, seppur con il ritardo legato alle difficili trattative fra la Città e le ditte che hanno eseguito il lavoro, dalla sala si è alzata un’unica voce: bisogna intervenire con urgenza.

Il Comune ha deciso di anticipare i costi di ripristino delle opere di consolidamento per scongiurare ulteriori perdite di tempo. E ciò ribadendo, in ogni modo, che la Città «si ritiene parte danneggiata» e che farà «valere tutti i suoi diritti» per ottenere il risarcimento. Gabriele Pedroni (il Centro) ha rilevato che è «curioso, se non preoccupante, come da agosto 2020 ad aprile 2021 non sia successo nulla. Questo immobilismo ha arrecato numerosi disagi ai residenti, verosimilmente perché mancava una conduzione chiara del Dicastero opere pubbliche». Proprio l'attuale responsabile, Henrik Bang, ha ricordato le lungaggini dei negoziati fra le parti: "Speriamo di andare presto in opera, appena ci sarà la crescita in giudicato siamo pronti con gli appalti". 

Addio caro plenum

La ratifica da parte del Legislativo era scontata, come accade sempre salvo clamorose sorprese. Tuttavia il fatto non va sottovalutato, in quanto si tratta delle ennesime defezioni in seno al plenum cittadino. I consiglieri comunali hanno accettato le dimissioni di Paolo Locatelli (il Centro) e Lara Branda (Unità di sinistra). In un anno e mezzo dall’inizio della nuova legislatura hanno già abbandonato il consesso Nadia Ghisletta (Unità di sinistra), Sabina Calastri (PLR), Simone Orlandi (Lega-UDC) e Marco Noi (Verdi-FA-MPS). Il prossimo a farlo sarà il socialista Danilo Forini. 

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