Ticino

Ecco la riforma della legge tributaria

Il DFE ha presentato a Bellinzona la tanto attesa riforma che riguarda le imposte delle persone fisiche - Previsto l'aumento del forfait deducibile per le spese professionali, una riduzione dell'imposta di successione, un plafonamento dell'imposizione sulla previdenza e, infine, una riduzione dell'aliquota massima dell’imposta sul reddito
©Chiara Zocchetti
Red. Ticino&Svizzera
13.07.2023 10:30

Era attesa da anni, perlomeno dal 2019, e ora è arrivata. Parliamo della riforma della legge tributaria ticinese, in particolare per il capitolo riguardante le persone fisiche. Il progetto - il cui messaggio governativo è stato approvato ieri dal Consiglio di Stato - è stato presentato questa mattina a Bellinzona dai vertici del Dipartimento delle finanze e dell'economia. 

Il punto di partenza

Il punto di partenza è, come dicevamo, il 2019. Quando il Gran Consiglio approvò l'adeguamento della legge cantonale alla legge federale sulla riforma fiscale e il finanziamento dell’AVS (RFFA). Ossia, quando sul piano nazionale vennero aboliti i regimi fiscali speciali. Allora vennero prese diverse decisioni per compensare questa novità. Ad esempio, in Ticino venne deciso di ridurre l'imposta sull'utile delle persone giuridiche dal 9% all’8% (dal 2020 al 2024) e poi dall’8% al 5.5% (a partire dal 2025). Allo stesso tempo, venne anche deciso di ridurre in maniera transitoria - in attesa, appunto, della riforma della legge tributaria - anche il coefficiente cantonale d'imposta dal 100% al 97%. Nel rapporto di maggioranza della Commissione gestione e finanze poi approvato dal Gran Consiglio veniva infatti precisato che «lo spazio di manovra cantonale» per la riforma sarebbe stato «garantito dalla diminuzione transitoria del coefficiente cantonale di imposta». E che quindi  «con l’adozione della futura nuova Legge tributaria, il coefficiente» sarebbe «ritornato al 100%». 

E siamo ad oggi. Riportando il coefficiente cantonale d'imposta al 100% verranno infatti «liberati» 46,7 milioni che il Consiglio di Stato intende utilizzare per proporre «un pacchetto di misure a favore delle persone fisiche articolato attorno a quattro assi d’intervento prioritari». 

Le quattro misure

Il lungo messaggio governativo, di circa una quarantina di pagine, propone essenzialmente 4 misure per alleggerire sul piano fiscale alcune categorie di persone fisiche. 

La prima misura presentata riguarda l'aumento della deduzione forfettaria per le spese professionali. «Con l’obiettivo di ridurre il carico fiscale dei contribuenti che esercitano un’attività lucrativa dipendente - scrive il Governo in un comunicato stampa -, la riforma propone di aumentare la deduzione per le altre spese professionali, passando dall’attuale importo forfetario fisso di 2.500 franchi ad un nuovo importo forfetario variabile, calcolato in funzione del 4% del salario netto del contribuente, ritenuto un minimo di 3.000 franchi e un massimo di 5.000 franchi». Allo stesso tempo, si propone pure di «adeguare il metodo di calcolo della deduzione per le spese professionali dell’attività accessoria, passando dall’attuale deduzione fissa di 800 franchi a una deduzione variabile sul modello dell’imposta federale diretta, calcolata sulla base del 20% del reddito netto, ritenuto un minimo di 800 franchi e un massimo di 2.400 franchi».  

La seconda misura riguarda invece l’imposta di successione e donazione. Nel dettaglio, sono previste: la riduzione dell’aliquota massima per i concubini e altre figure parentali per affinità dal 41% al 15.5%; la riduzione dell’aliquota massima della categoria imponibile dei non parenti dal 41% al 35%; l'introduzione di una norma specifica volta a sgravare, a determinate condizioni, l’imposta di successione e donazione nel caso dei trapassi aziendali; l'introduzione di una nuova quota esente generalizzata pari a 10.000 franchi annui applicabile a ciascun beneficiario.    

La terza misura prevede poi un adeguamento dell’imposizione della previdenza. «A fronte della scarsa concorrenzialità del Ticino in questo specifico ambito - scrive ancora l'Esecutivo -, la riforma propone di plafonare l’aliquota massima prelevata sulle prestazioni in capitale della previdenza al 3%». Un plafonamento che, a mente del Governo «permetterà al Ticino di migliorare il proprio posizionamento nel raffronto intercantonale per quanto riguarda l’imposizione delle prestazioni in capitale, scoraggiando così le partenze fuori Cantone dei buoni contribuenti in prossimità del pensionamento».  

Infine, la quarta misura prevede la riduzione dell’aliquota massima dell’imposta sul reddito, ossia quella per i contribuenti più benestanti. «Con l’obiettivo di migliorare l’attrattiva fiscale del nostro territorio e reagire strategicamente all’implementazione dell’imposta minima globale al 15% (Global Minimum Tax) per le grandi imprese attive a livello internazionale», il Governo propone infatti di adeguare, in due tappe, l’aliquota massima dell’imposta sul reddito dall’attuale 15.076% al 13.25% nel 2024 e poi dal 13.25% al 12.0% a partire dal 2025. Questo intervento, sottolinea il Consiglio di Stato, permetterà al Ticino «di ridurre il proprio onere fiscale massimo ai fini dell’imposta sul reddito, passando dall’attuale 40.1% al 34.7%, guadagnando così 5 posizioni (dal 21° al 16° rango) nell’ambito della concorrenza fiscale intercantonale e posizionandosi leggermente al di sopra dell’aliquota media intercantonale (33.6%)».  

L'impatto finanziario

A regime le modifiche legislative previste nel messaggio, per un costo totale di 46,7 milioni, avranno un impatto finanziario neutro per il Cantone. E questo perché, come spiegato all'inizio, «sarà utilizzato lo spazio finanziario della riduzione temporanea del coefficiente d’imposta che termina nel 2024». Il Governo precisa inoltre che, coerentemente con quanto recentemente votato dal Parlamento e dal popolo, l’impatto finanziario della riforma comprende pure il minor gettito derivante dall'introduzione della deducibilità fiscale dei premi di cassa malati dei figli.

Infine, per quanto riguarda i Comuni, «la riforma avrà un impatto finanziario complessivo valutato in 23,7 milioni di franchi nel 2024 e in 33 milioni di franchi a partire dal 2025». Tuttavia l'Esecutivo ricorda anche che, «a partire dal 2025, i Comuni avranno la possibilità di differenziare il moltiplicatore comunale d’imposta tra persone fisiche e persone giuridiche, godendo così di maggior flessibilità per modulare il loro prelievo fiscale».

Prese singolarmente, le misure avranno il seguente impatto finanziario (a regime, a partire dal 2025): la riduzione dell’aliquota massima dell’imposta sul reddito costerà 23,3 milioni al Cantone e 18,6 ai Comuni; l'aumento del forfait deducibile per le spese professionali 9,1 milioni al Cantone e 7,3 ai Comuni; la deducibilità dei premi di cassa malati dei figli 6,7 milioni al Cantone e 5,4 milioni ai Comuni; la riforma delle imposte di successione e donazione 5,4 milioni al Cantone; l'adeguamento dell'imposizione della previdenza 2,2 milioni al Cantone e 1,8 milioni ai Comuni. 

Tutto ciò, come detto, per un impatto totale di 46,7 milioni per il Cantone (neutralizzati dall'aumento del coefficiente cantonale d'imposta) e 33 milioni per i Comuni. 

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