Ticino

Ecco servita la «Lex Ermani»

Nelle modifiche alla Legge sull’organizzazione giudiziaria, che saranno con ogni probabilità confermate lunedì dalla Commissione, sono previsti diversi strumenti in più per l’organo di vigilanza – I dettagli delle proposte
©Chiara Zocchetti
Paolo Gianinazzi
28.09.2024 06:00

Dal punto di vista istituzionale, nessuno oserà mai chiamarla così. «Lex Ermani». Ma i riferimenti a quanto sta avvenendo in questi mesi al Tribunale penale cantonale (TPC, il cui presidente Mauro Ermani è appunto al centro dell’attenzione) sono inequivocabili. Parliamo delle modifiche alla Legge sull’organizzazione giudiziaria (LOG) ora al vaglio della Commissione giustizia e diritti che con ogni probabilità saranno firmate proprio tra pochi giorni, nella seduta agendata per lunedì.

Si tratta di una serie di misure che, come avevamo già riferito negli scorsi giorni, in generale mirano a concedere al Consiglio della Magistratura (CdM), l’organo di vigilanza sui magistrati, strumenti più incisivi per affrontare casi come quello recentemente emerso al TPC. Ora, al di là dell’obiettivo generale, siamo in grado di anticiparvi, concretamente, come la Commissione intende modificare la Legge.

Dalle multe ai trasferimenti

Ripartiamo dal principio generale: dare più poteri al CdM. Se oggi la LOG, all’articolo 79 che precisa le competenze dell’organo, prevede che il Consiglio possa prendere sanzioni disciplinari nei confronti dei magistrati, in futuro sarà prevista anche la possibilità di adottare misure cautelari e supercautelari nel momento in cui è stata aperta una procedura disciplinare.

Oltre alle misure cautelari, però, si intende pure ampliare (e inasprire) le possibili sanzioni. Ad esempio: oggi è prevista una multa fino a un massimo di 10 mila franchi, in futuro questa dovrebbe essere contenuta in una forchetta tra 10 mila franchi e tre stipendi mensili. Oppure: se oggi la sospensione è prevista fino a un massimo di tre mesi, in futuro dovrebbe esserlo fino a un anno. Ma c’è di più: tra le sanzioni possibili comparirà pure la possibilità di destituire l’interessato dalla carica di presidente o vicepresidente e anche il divieto di assumere tale ruolo per un determinato periodo. Oltre a ciò, sempre al capitolo delle sanzioni disciplinari, sarà possibile trasferire il magistrato in un altro ufficio giudiziario.

Nelle modifiche proposte, si entra poi nel dettaglio delle misure cautelari di cui parlavamo all’inizio, ossia quelle che il CdM potrebbe prendere dal momento in cui è pendente una procedura disciplinare. Mentre oggi è prevista la possibilità di sospendere il magistrato solo dal momento in cui è stato aperto un procedimento penale, un futuro la sospensione dovrebbe diventare possibile anche, come detto, per i procedimenti disciplinari. Una sospensione che sarebbe inoltre estesa a tutte le funzioni esercitate all’interno dell’autorità dall’interessato, non solo quella di magistrato. Ma, anche in questo caso, c’è di più. Verrebbe pure data facoltà all’organo di vigilanza di imporre norme di comportamento e adottare misure di tipo organizzativo per tutelare il buon funzionamento dell’autorità giudiziaria, come ad esempio il suo trasferimento in un altro ufficio.

Infine, un dettaglio non da poco. È pure previsto che i procedimenti pendenti al momento dell’entrata in vigore delle modifiche di legge sottostiano alle modifiche stesse. Come dire: queste modifiche valgono ovviamente anche per quanto sta capitando in questi mesi all’interno del Tribunale penale cantonale.

In ogni caso, come detto, tutto ciò passerà prima dalla Commissione, questo lunedì. E poi, va da sé, l’ultima parola spetterà al Gran Consiglio, che dovrebbe discuterne nella sessione di metà ottobre.

Gli altri due dossier

Va infine detto che sempre lunedì la Commissione giustizia e diritti discuterà altri due importanti dossier riguardanti il terzo potere dello Stato. Anche questi due dovrebbero poi sbarcare in aula a metà ottobre.

In primis, passeranno al vaglio dei deputati anche una serie di risoluzioni per riformare vari ambiti della giustizia ticinese: si va dall’adozione di un codice etico per la Magistratura, passando dal tema delle nomine dei magistrati (con alcuni accorgimenti per migliorare la selezione dei candidati), alla creazione di una direzione del Ministero pubblico, fino al ruolo del CdM, che dovrebbe essere professionalizzato.

In secondo luogo, la Commissione si esprimerà pure su un’iniziativa (proposta dall’MPS ma poi leggermente modificata) che mira a far sì che le Sezioni del Tribunale d’appello – dunque anche quella del TPC – siano tenute ogni due o tre anni a cambiare presidenza.

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