Ticino

Gli sforzi per le rinnovabili di nuovo verso il raddoppio

Il Governo chiede un credito da 100 milioni, per il periodo 2025-2031, per incentivare la conversione energetica - Si prosegue sulla strada già tracciata, ma l’impegno finanziario fa segnare un importante aumento
Brusino Arsizio, 21 gennaio 2022 - Cantiere Villa Patria, che diventerà un bed and breakfast - interno © CdT/ Chiara Zocchetti
Paolo Gianinazzi
29.12.2023 06:00

Il percorso e la direzione di marcia non cambieranno. Ma la strada che porta a una società rinnovabile al 100%, in Ticino, sarà potenziata. Anzi, nelle intenzioni del Governo, le sue corsie saranno raddoppiate per la seconda volta nel giro di pochi anni. Nel solco di questa metafora, potremmo infatti dire che quella strada era a una corsia fino al 2020, è poi diventata a due corsie tra il 2021 e il 2024 e dal 2025 al 2031 dovrebbe, appunto, avere ben quattro corsie di marcia. Tutte rivolte nella stessa direzione: la conversione energetica da fonti di origine fossile a fonti rinnovabili.

Il Consiglio di Stato in questi giorni ha in effetti richiesto un credito quadro di 100 milioni di franchi per «la continuazione del programma di incentivi concernente la decarbonizzazione tramite la conversione delle energie di origine fossile, l’efficacia ed efficienza energetiche, la produzione di energia termica da fonti indigene rinnovabili e la promozione della formazione continua, dell’informazione, della sensibilizzazione e della consulenza nel settore dell’energia».

Una lunga definizione per dire che, in soldoni, il programma di incentivi cantonale – per il quale tra il 2021 e il 2025 sono stati stanziati 50 milioni di franchi – dovrà essere raddoppiato, arrivando a 100 milioni. Tutto ciò per dare continuità alle politiche già intraprese in questi anni e quindi garantire «un adeguato impulso al cambiamento verso una società rinnovabile al 100%», «accelerare il processo di decarbonizzazione», «rafforzare l’indipendenza energetica» e, infine, eliminare «le barriere conoscitive sia a livello di domanda (ad esempio proprietari di edifici), sia a livello di offerta (imprese, artigiani, architetti), tramite l’informazione, la sensibilizzazione, la consulenza e la formazione continua».

I soldi stanno finendo

Detto degli obiettivi generali, come spiegato dal Governo il rinnovo del credito per il programma d’incentivi si rende imprescindibile anche per un altro semplice motivo, molto più pratico: il «vecchio» credito si sta esaurendo. Anzi, «potrebbe esaurirsi già nel corso della seconda metà del 2024». E questo anche perché «in poco più di un decennio il numero di richieste annuo» è «aumentato di circa 5 volte».

Conversione e risanamento

Ora, venendo al succo degli incentivi, come scrive l’Esecutivo «in generale si può affermare che la proposta del programma cantonale non cambia nella sua struttura e nemmeno nell’approccio». Il Governo intende dunque, nell’ambito della decarbonizzazione, «continuare a investire in modo importante» nella «conversione di sistemi di riscaldamento». Si propone dunque «di mantenere quanto già in atto con l’attuale programma (...), valutando in aggiunta l’impiego di impianti funzionanti con biocombustibili». Molto concretamente, «le soluzioni alternative ai sistemi di riscaldamento di origine fossile ed elettrici diretti potranno essere: pompe di calore di ultima generazione; impianti a pellet; allacciamento a una rete di teleriscaldamento; impianti con biocombustibili».

Detto dei sistemi di riscaldamento, un altro fronte su cui si intende continuare a investire è quello dell’efficacia ed efficienza energetica, in particolare per il risanamento degli edifici esistenti, ma anche per le nuove costruzioni. Ad esempio, per i risanamenti sono previsti: un contributo base per il risanamento puntuale dei singoli elementi dell’involucro termico dell’edificio (come le pareti e il tetto); un bonus supplementare per gli edifici che raggiungono determinati standard. Sul fronte degli edifici nuovi, invece, il Governo intende continuare a prevedere incentivi per il raggiungimento dello standard Minergie-P e/o Minergie-A, con bonus per l’ottenimento del complemento Minergie-ECO.

Il Governo mira infine a migliorare ancor di più la comunicazione, la consulenza e la sensibilizzazione in questo settore, rinnovando il mandato di prestazione all’associazione TicinoEnergia.

L’aiuto da Berna

Un ultimo aspetto rilevante, infine, riguarda l’aiuto che giungerà dalle autorità federali. Già, perché se il credito che il Cantone intende spendere è di 100 milioni, l’autorizzazione alla spesa complessiva è per 200 milioni. E questo perché, dettaglio non da poco, all’impegno finanziario del Cantone si aggiungeranno i contributi federali elargiti nell’ambito del Programma edifici, stimati in circa 100 milioni.

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