Mesolcina

«I cani avevano fiutato qualcosa, ma purtroppo non sono ancora stati trovati...»

Parla Fabio Giussani, presidente del Gruppo regionale Ticino REDOG, intervenuto a Sorte per cercare fra le macerie la coppia di coniugi dispersa - Le ricerche sono tuttora in corso
© CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
25.06.2024 15:37

«La zona è stata ispezionata più volte ma, purtroppo, finora, non è stato possibile trovare le due persone disperse». Fabio Giussani è il presidente del Gruppo regionale Ticino di REDOG, il team specializzato nel ricercare e soccorrere le persone disperse in superficie e sommerse dalle macerie. Assieme ad alcuni colleghi è intervenuto anche a Sorte, la frazione di Lostallo devastata dalla furia della natura. L’impegno dei conduttori e dei loro cani si è concluso domenica. «Non è la prima volta che, personalmente, mi trovo ad operare in situazioni così drammatiche. Mi era già capitato a Bondo, in Bregaglia, in occasione della frana dell’agosto 2017. Trenta metri di fango e macerie. Qualcosa di veramente indescrivibile…», afferma il nostro interlocutore.

Quanto visto allora e in Mesolcina nel fine settimana non può lasciare indifferenti anche coloro che sono abituati ad agire in contesti di emergenza. Lo si percepisce dalle sue parole e dai modi con le quali le pronuncia quando lo raggiungiamo telefonicamente per un commento.

Come si agisce

I cosiddetti cani di primo intervento – quelli, cioè, il cui fiuto dovrebbe permettere di scovare le persone vive – avevano dato sabato alcuni «interessi» nei pressi della strada. Cosa significa? Che si sono soffermati un po’ di più, che hanno cercato con più intensità, come se sotto i massi ed il materiale portato a valle dal nubifragio di venerdì sera ci fosse qualcuno. Queste aree sono in seguito state bonificate e poi verificate a lungo, anche con l’ausilio dei cani che, invece, sono addestrati per individuare le salme.

Finora, come detto, la coppia di coniugi fra i 50 e i 60 anni che si era da poco trasferita a Lostallo non è ancora stata ritrovata. Sabato sono intervenuti cinque cani, il giorno seguente tre, a dare man forte ai pompieri del Moesano ed al Soccorso alpino svizzero.

Soccorritori al fronte

Le ricerche, che nella giornata di lunedì si erano concentrate sull’abitazione dell’uomo di 57 anni e della moglie di quattro anni più giovane (abitazione danneggiata ma rimasta in piedi), sono riprese oggi focalizzandosi tra la casa ed il fiume. Alle operazioni partecipa una ventina di soccorritori. Anche la Moesa, come abbiamo riferito oggi, è monitorata scrupolosamente attraverso l’ausilio di droni.

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