Mesolcina

Proseguono le ricerche dei due dispersi a Sorte

I lavori dei soccorritori si concentrano sulla casa rimasta in piedi in mezzo alla colata di acqua e detriti – Si cerca una coppia di coniugi residente in valle da qualche mese
© CdT/Chiara Zocchetti
Irene Solari
24.06.2024 15:53

L’unica casa rimasta in piedi in mezzo a tutta la colata di enormi massi, acqua, detriti e macerie che il riale Molera ha portato con sé esondando nel nucleo di Sorte e travolgendo tre abitazioni. È proprio in quel punto, nella sola abitazione che ha resistito alla furia del nubifragio, che si stanno concentrando le ricerche dei gruppi di soccorritori nelle ultime ore. La speranza è quella di riuscire a trovare la coppia di coniugi che risulta ancora dispersa e che abitava proprio in quella casetta verde chiaro da qualche mese. Anche se ormai, a oltre due giorni dal disastro, si tratta di una corsa contro il tempo.

Al lavoro senza sosta

Già nella giornata di ieri, domenica, diversi soccorritori accompagnati dal team dei cani Redog (esemplari specializzati nella ricerca delle persone disperse sotto le macerie grazie al loro fiuto) erano al lavoro tra le macerie attorno e dentro l’abitazione, arrampicandosi sui massi e scavando con estrema cautela. Una grande ruspa aveva anche aperto un varco ben visibile nella parete principale per permettere di agevolare le operazioni di ricerca. Il rumore metallico dei colpi delle piccole pale era l’unico percettibile nella desolazione di Sorte, insieme al ruggito del fiume in piena poco più a valle.

Nel fiume di sassi

«È scioccante», aveva detto lo stesso William Kloter, responsabile delle operazioni della Polizia cantonale grigionese, ancora scosso e con la pelle d’oca, con gli occhi rivolti verso la gigantesca frana che ha travolto tutto ciò che ha incontrato sul suo percorso scendendo fino al fiume. «Qui ci troviamo nel punto più colpito di tutta Sorte. Fino a poche ore fa qui c’erano case, prati, alberi da frutto. Non c’era nemmeno un sasso». Kloter aveva anche fatto riferimento proprio alla «casa verde» che risaltava per essere rimasta in piedi in mezzo alla frana: «Dimostra la nostra resistenza, è rimasta bloccata da tutti questi sassi ma è ancora lì». Attorno a lei, si trovavano le altre tre case «che ora non ci sono più».

Il ritrovamento di ieri

Ieri pomeriggio, durante la conferenza stampa tenutasi a Roveredo – assieme alle autorità grigionesi e al consigliere federale Ignazio Cassis e al presidente del Consiglio di Stato ticinese Christian Vitta – era stata data la tragica notizia del ritrovamento della salma di uno dei dispersi, un anziano, tornato a Sorte per la pensione. Il suo corpo è stato rinvenuto dal soccorso alpino nel fiume tra Grono e Roveredo. È anche in questa zona, lungo la Moesa, che prosegue il lavoro dei soccorritori: «Gli specialisti sono all'opera con tanta dedizione e precisione, ma ci sono molti rischi».

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