Il 2025 del Verzasca Mobile è salvo, ma ridotto
«Un servizio innovativo, che funziona molto bene e che porta un concreto sostegno alle zone periferiche rischia di chiudere per mancanza di volontà da parte del Consiglio di Stato». Ad alzare la voce, a fine agosto, erano stati i liberali radicali dei distretti di Locarno e Vallemaggia. Ma il peggio è stato evitato: il 2025 del Verzasca Mobile è salvo, ma con un ridimensionamento degli orari e dell'operatività.
Il servizio di mobilità su chiamata inaugurato tre anni fa, fino a qualche settimana fa, rischiava concretamente di cessare le proprie attività, viene precisato in una nota. Infatti, «terminata la fase pilota e preso atto del disimpegno del Cantone», c’era un serio problema di finanziamento del servizio. «E questo malgrado il suo successo, con la costante progressione del numero di utenti e chilometri percorsi, nonché il diffuso apprezzamento per questo nuovo strumento di mobilità – capace di soddisfare le esigenze di ogni fascia di popolazione, dai giovani ai più anziani».
L’Associazione dei Comuni Valle Verzasca e Piano (ACVVP) in collaborazione con la Fondazione Verzasca si sono messi all’opera per dare una prospettiva al servizio. Hanno testimoniato solidarietà territoriale anche i Comuni di Gordola, Tenero-Contra, Cugnasco-Gerra, Lavertezzo e Mergoscia e l’Organizzazione turistica Ascona-Locarno. L’ACVVP ringrazia Banca Raiffeisen del Piano, Banca dello Stato, Verzasca SA, associazioni, privati e ditte locali.
«L’ACVVP continua il proprio impegno per individuare le risorse ancora mancanti per assicurare la piena operatività del Verzasca Mobile», conclude la nota. «In questo senso, un ritrovato sostegno cantonale rimane una condizione essenziale per il pieno funzionamento del servizio, nonché la garanzia per il 2026. Ma non solo: evitare la sua cessazione permetterà di moltiplicare il servizio in altre zone periferiche o discoste, modellando e implementando il servizio secondo le esigenze locali. Una prospettiva interessante, anche per la confermata complementarità con il trasporto pubblico tradizionale».