Il centro giovanile, finalmente
Quanto abbiamo anticipato il 1. marzo trova ora conferma fra le 123 pagine del consuntivo 2022 di Bellinzona, di cui vi abbiamo riferito stamattina. Il centro giovanile verrà realizzato all’ex Stallone in via Lavizzari, dietro BancaStato. «Le necessità di intervento sullo stabile, che ospiterà contenuti esterni al servizio, comporteranno una tempistica di attesa quantificata dal Settore opere pubbliche in 2-3 anni. Un’apertura anticipata - verosimilmente percorribile viste le esigenze del centro giovanile - comporterebbe poi, in un secondo tempo, la necessità di chiusura durante gli interventi allo stabile, cosa che ha portato il Municipio a propendere per il posticipo della relativa concretizzazione».
Un tema dibattuto
«Ci si mette del tempo a diventare giovani», sosteneva Picasso, che fin dalla tenera età fu avvicinato all’arte dal padre, pittore ed insegnante di disegno. Ad 8 anni realizzò il suo primo dipinto. Un talento precoce, sbocciato presto e coltivato in seguito con dedizione pressoché maniacale. Il riferimento al grande maestro spagnolo non è casuale. Nella capitale da oramai due decenni abbondanti si parla di realizzare un centro giovanile, ma concretamente si è mosso poco o nulla. Anche perché di solito il tema rifà capolino nell’imminenza delle elezioni comunali (o a causa dell’abbattimento della casetta ex Zoni all’ex campo militare nel dicembre 2017) e poi, in sordina, sparisce quasi completamente dall’agenda politica.
L’argomento è giocoforza tornato d’attualità con la nascita della Città aggregata, che oggi conta oltre 45.500 abitanti, con l’obiettivo di edificare una struttura aperta anche alla cultura e alla socialità da affiancare al progetto itinerante denominato «Social truck» lanciato quattro anni or sono e alle altre offerte presenti sul territorio (come lo Skate Plaza accanto allo stadio Comunale, che festeggia un lustro di vita, oppure altre iniziative ludico-formative nei singoli quartieri). Finalmente, ora, è stata individuata una location adeguata.
Sopralluogo positivo
Quella, appunto, dell'ex Stallone. Di proprietà del Comune, il complesso su due piani in via Lavizzari accoglie nei propri spazi società ed associazioni quali ad esempio la Civica Filarmonica della capitale (la sede è stata inaugurata nel 1977), la Scuola bandistica regionale del Bellinzonese ed il gruppo Mamma bambino nonché mezzi e materiale della Città. Attraverso una mozione, inoltrata nelle scorse settimane, Ronald David e Giulia Petralli (Verdi-FA-MPS-POP-Indipendenti) hanno chiesto di ristrutturare e di risanare energeticamente il complesso per poi destinarlo «alla politica giovanile, culturale e associativa della Città». Un sopralluogo informale svolto «unitamente all'Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani e all'Ufficio sanità nel corso del mese di maggio 2022 ha portato a ritenere percorribile tale soluzione, preavvisata positivamente in modo informale», puntualizza il Municipio.
Edilizia scolastica
Un altro tema, in parte legato, è quello relativo all’edilizia scolastica, considerando che «ogni anno le direzioni sono chiamate a trovare soluzioni provvisorie per poter accogliere tutti gli allievi». L’Esecutivo ha dunque creato un gruppo di lavoro per analizzare le criticità logistiche e definire una strategia. Da tenere sott’occhio anche i costi legati alla socialità, si legge sempre sul consuntivo 2022 della Turrita. Si segnalano, in conclusione, due sorpassi di spesa per un totale di circa 73.000 franchi: per i ripari anti-massi a Gorduno e per il Piano generale di smaltimento delle acque di Sant’Antonio.
Valutazioni in corso
Le tre agenzie postali cittadine finiscono sotto la lente. L’obiettivo è quello di rendere le strutture aperte nelle ex case comunali di Camorino, Claro e Gorduno (l’unica attiva prima della fusione) «finanziariamente autonome» razionalizzando «il più possibile l’impiego di personale, a supporto delle collaboratrici e dei collaboratori che già normalmente presidiano gli sportelli multifunzionali» nei tre quartieri. Un compito non facile, rileva il Municipio, alla luce degli orari di apertura e dell’affluenza «molto diversa» nelle agenzie. Nel 2022 la gestione non ha consentito la piena copertura dei costi. Ecco perché «in futuro andranno fatte ulteriori valutazioni», fermo restando in ogni modo che la volontà dell’Esecutivo è quella di di offrire le prestazioni di prossimità richieste.