«Il Chiasso continua a vivere, per quanto ancora non si sa»
È appesa a un filo, più che mai sottile, la vita del Football Club Chiasso. Senza un’iniezione di fiducia (leggasi capitale) il club con una storia di 117 anni potrebbe infatti salutare il panorama calcistico. Oltre ai debiti, però, un’altra nube addensa il cielo sopra allo stadio Riva IV: il tempo. Restano infatti pochi giorni per tentare di fornire le garanzie affinché i giocatori rossoblu possano continuare a calcare i terreni da gioco. La voglia di salvare il Chiasso non manca. Lo hanno dimostrato i tifosi che si sono riuniti sotto le volte della tribuna questa mattina e lo hanno dimostrato gli azionisti presenti all’assemblea generale straordinaria che si è tenuta a partire dalle 10. Un’ora e venti circa di lavori assembleari che, però, non hanno dissipato i dubbi. Nell’aria ci sono ancora tanti punti interrogativi e il tempo per le risposte è sempre meno. A partire dalla conduzione della Società anonima che gestisce il club: l’amministratore unico Davide Miozzari ha infatti rassegnato le dimissioni alla vigilia dell’assemblea. Un gesto che tifosi e azionisti non hanno gradito: «È una presa in giro». Ma di cosa si è discusso all’interno delle mura del Riva IV? Alcuni azionisti, al termine della riunione, hanno preferito non commentare. Altri, invece, hanno lasciato trasparire un barlume di speranza. E c’è chi, lapidario, ci ha detto: «Usciamo da qui senza sapere se ci siamo ancora o no». Quel che è certo è che se non vengono iniettati in tempi brevi dei capitali, non si potrà fare altro che andare incontro al fallimento. La conferma arriva anche dalla persona che fa le veci dell’ufficio di revisione: «Le alternative sono quelle che ci dà la legge – ha commentato alla fine dei lavori assembleari –. C’è stata una promessa, ma questa deve essere fatta con delle garanzie. E queste garanzie devono essere immediate. Noi abbiamo chiesto misure di risanamento immediate». Già, perché l’ufficio di revisione dovrà consegnare in Pretura in tempi brevi un rapporto di quanto discusso durante l’assemblea. E senza le citate garanzie, le possibilità che si scongiuri il fallimento sono pressoché nulle.
S’è detto, poc’anzi, della promessa. Stando a quanto abbiamo potuto appurare ci sarebbero delle persone pronte ad iniettare del capitale (si parla di alcune centinaia di migliaia di franchi) per far fronte alle spese più urgenti. Questo potrebbe dunque dare del tempo alla Società e, soprattutto, permetterebbe ai giocatori e ai dipendenti di ricevere gli stipendi (che secondo i bene informati non vengono versati da diversi mesi). Senza dimenticare il precetto esecutivo spiccato dal Municipio di Chiasso per gli affitti non pagati:
Certezze sul futuro, come detto, non ce ne sono. Tra i corridoi le voci che si rincorrono sono molteplici. Ad oggi si sa che ci sarebbero due cordate (una composta da persone del posto) pronte a farsi avanti. C’è già chi, invece, volge lo sguardo al calcio minore, alla ricerca di un club di seconda lega con il quale unire gli intenti e «ripartire». Di sicuro, però, al momento non c’è nulla. Gli azionisti, d'altro canto, non mollano. Ed è già stata fissata una nuova assemblea la quale si terrà il prossimo 6 dicembre.
«Non perdiamo tempo»
E all’interno delle sfere direttive del Club, come si sta reagendo? Qualche risposta ce l’ha fornita Simone Pillisio, rappresentante del sodalizio: «Dobbiamo innanzitutto dire che le dimissioni dell’amministratore unico sono state un po’ inaspettate», ci confida. Ad ogni modo, stando al nostro interlocutore, si sta facendo di tutto per salvare il Chiasso: «Siamo qui per risolvere il problema e lo risolveremo». Come? «Stiamo valutando e sondando tutto. E anche nella peggiore delle ipotesi, siamo pronti a cedere il pacchetto azionario. Nelle ultime settimane si sono avvicinate alcune persone, attendiamo eventuali manifestazioni scritte». Resta il fatto, facciamo notare, che le garanzie, come detto dal revisore dei conti, devono essere immediate. «Penso che il revisore abbia qualche giorno di tempo. Farà quello che deve fare nei confronti della legge». La risposta non si ferma qui: «Dopodiché ci sono delle soluzioni alternative, eventuali, per sistemare le cose». Impossibile sapere a cosa alluda Pillisio. Rappresentante del club che però tiene a ribadire un concetto: «Non siamo qui a perder tempo, stiamo cercando delle soluzioni che verranno trovate. Ma è altresì vero che siamo in stand by in questo momento». Si aspetta, insomma, l’assemblea del 6 dicembre. E che qualcuno si faccia avanti. Prima che i bilanci vengano depositati.
La Federazione svizzera resta alla finestra
Non sono soltanto i tifosi e coloro che ruotano attorno alla società a chiedersi quale sarà il destino del Chiasso. Anche l’Associazione Svizzera di Football (ASF) e le sue autorità preposte restano infatti in attesa di aggiornamenti in merito alla delicata situazione del club rossoblù. Da noi contattato, il direttore della Prima Lega Jérémy Manière ha preferito non prendere ancora una posizione ufficiale, per un motivo molto semplice: «Innanzitutto, attualmente, non siamo ancora a conoscenza degli sviluppi più recenti - ci spiega -. Inoltre domani, proprio per ricevere un aggiornamento ufficiale da parte dei rappresentanti della società, il tema verrà discusso in occasione di una seduta di comitato. Soltanto allora, con tutte le informazioni in mano, potremo fornire una valutazione più attendibile». Insomma, anche in questo caso i prossimi giorni si prospettano decisivi.