Il direttore arrestato si dimette: «Mi prendo la responsabilità»
È un caso giudiziario che in questi giorni ha catalizzato l’attenzione dell’opinione pubblica e della politica. Tanto che sono tre le interpellanze finite sul tavolo del Consiglio di Stato. Nel frattempo, l’inchiesta penale a carico del direttore delle scuole Medie di Lugano Centro, accusato di atti sessuali con fanciulli, prosegue e si concentra suoi rapporti intimi con un’allieva e su almeno un palpeggiamento nei confronti di una seconda ragazza. Ora tocca alla difesa prendere posizione e abbiamo raggiunto l’avvocato dell’imputato.
Gli interrogatori
Ma andiamo con ordine. Stando a nostre informazioni, nel corso degli interrogatori il 39.enne ha ammesso di aver avuto una relazione con una sua allieva, durata un paio di mesi, e che la stessa è stata di tipo «sentimentale, da entrambe le parti, e senza costrizione». I rapporti sessuali, ha precisato, sono avvenuti al di fuori dell’orario scolastico. Questa, insomma, potrebbe essere parte della linea di difesa adottata. Anche se, va precisato, non sminuisce la portata penale del reato (in Svizzera, lo ricordiamo, l’età del consenso è fissata a 16 anni). Per quanto riguarda invece il secondo episodio, l’inchiesta è ancora in corso e il procuratore pubblico Roberto Ruggeri dovrà far luce sulla natura e le circostanze di quelli che allo stato attuale vengono definiti toccamenti. E, come da prassi per i casi di atti sessuali con minori, la Procura ha disposto una perizia psichiatrica. In ogni caso, il docente avrebbe già affermato di volersi assumere tutte le responsabilità.
I fatti del 2017
Nel mirino, in questi giorni, sono finiti anche il percorso professionale dell’insegnante e in particolare il suo operato nell’autunno del 2017. Ossia il corso incentrato sulla sessualità nell’Antica Roma, molto criticato dai genitori, tenuto durante le ore di latino. A questo proposito, le legale del 39.enne, l’avvocato Alessia Angelinetta, precisa quanto segue: «Occorre tenere separati i due contesti, anche se ovviamente in questo momento può risultare difficile. Non possono essere messi in discussione il suo operato precedente, la sua professionalità e la sua cultura. Tanto che il mio assistito ha ottenuto una posizione di rilievo grazie alla sua eccellente formazione e alle sue capacità organizzative. Il suo lavoro di diploma è stato valutato con il massimo dei voti. La sua tesi si basava su tematiche che riguardavano la sfera affettiva ma ciò non significa che ci debba essere necessariamente un collegamento con i reati dei quali è accusato. Questi percorsi sull’affettività rientrano nel nuovo piano di studio della scuola dell’obbligo, il quale prevede che il tema venga trattato in modo trasversale accanto alle materie obbligatorie». Prossimamente, conferma l’avvocato, «prenderemo posizione puntualmente nel rispetto di tutte le parti coinvolte; per ora posso limitarmi a dire che il mio assistito, se riconosciuto colpevole, si assumerà le sue responsabilità». La legale ci conferma inoltre che il suo cliente provvederà in tempi brevissimi a presentare le dimissioni dalla carica di direttore e docente.