La decisione

Il Lido San Domenico andrà a concorso, ma fra due stagioni

Il Municipio di Lugano intende indire un bando per la struttura, ma non immediatamente - Badaracco: «È una soluzione che bilancia l’interesse pubblico e quello degli attuali gerenti che l’hanno fatto crescere e apprezzare»
©CdT
Federico Storni
26.09.2024 17:45

I prossimi due anni ancora saranno all’insegna della continuità, al Lido San Domenico. Poi, la Città di Lugano metterà la struttura a concorso e vinca il migliore. Una soluzione, quella decisa dal Municipio, che il vicesindaco e capodicastero Sport Roberto Badaracco ha definito di buon senso e in grado di «bilanciare la necessità dell’assegnazione di un bene pubblico nella garanzia del diritto di tutti e l’interesse a continuare dell’attuale gerenza dopo tanti anni in cui hanno fatto crescere e apprezzare il Lido».

I timori, le necessità

Un compromesso, in altre parole. Perché vi sono indizi che la Città pensasse di disdire il contratto in essere con gli attuali gerenti già al termine della corrente stagione, tant’è che a luglio la comunità che frequenta e apprezza l’attuale offerta del San Domenico si era attivata per scongiurare l’ipotesi di un cambiamento. Una petizione online intitolata «Lido San Domenico: lo vogliamo così» ha raccolto a oggi quasi cinquemila sottoscrizioni, un’altra cartacea circa mille e in difesa dell’attuale conduzione si sono spesi tra l’altro l’ex consigliere federale Alain Berset e Daniele Finzi Pasca.

Il Municipio, spiega Badaracco, ha optato per questa soluzione forte anche di un parere giuridico secondo cui dopo un decennio è opportuno ridiscutere concessioni di questo tipo, anche per non creare rendite di posizione (l’esempio estremo in questo senso, per intenderci, sono le concessioni balneari in Italia). D’altro canto nello specifico il San Domenico si è profilato come ritrovo particolarmente apprezzato da quella che potremmo definire – con un’approssimazione – la scena alternativa luganese, e vi è il timore da parte di quest’ultima di perdere uno dei (pochi) locali di riferimento in città.

Vi è poi un altro grimaldello per il cambiamento: sono mutate le condizioni per gli snack-bar con la revisione della Legge sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione (tanto che il termine «snack-bar» non si può più usare) e bisognerà pertanto mettere mano alla struttura ricettiva del Lido. L’occasione anche per ripensare l’offerta (un ristorante?): non mancherebbero infatti esercenti interessati a concorrere per la gestione di una simile struttura. Lo stesso Badaracco ha parlato di una possibile «diversa tipologia d’offerta» e a una sua destagionalizzazione che sarà però da valutare al momento di stendere il bando di concorso, che inevitabilmente sarà una cartina tornasole delle intenzione della Città per il futuro del suo lido.

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