Trasporti

«Il treno ci mette troppo? Allora ridateci l’aereo»

L’Associazione passeggeri della Svizzera italiana ha scritto al Municipio di Lugano – La richiesta? Fare pressioni su SWISS affinché ripristini temporaneamente i voli di linea con Zurigo e Ginevra fino a quando il traffico passeggeri nel San Gottardo non verrà ripristinato
©Gabriele Putzu
Nico Nonella
31.08.2023 06:00

Riportare i voli di linea a Lugano dopo il disimpegno di Swiss del 2019. Non in via definitiva, ovviamente, ma almeno fino a quando non verrà completamente ripristinato il traffico passeggeri attraverso la galleria ferroviaria di base del San Gottardo. A chiederlo è l’Associazione passeggeri e aeroporti della Svizzera italiana (ASPASI), che ha inviato una lettera – sottoscritta dai copresidenti Marco Romano e Roberta Passardi – al Municipio di Lugano, invitandolo a prendere contatto con la compagnia di bandiera SWISS «affinché ristabilisca almeno in via temporanea un collegamento di linea “shuttle” tra Zurigo e Ginevra e lo scalo di Lugano-Agno». Scalo che in questi giorni è tornato sotto la luce dei riflettori con la decisione del Municipio di rinunciare, per ora, alla cessione ai privati e di abbandonare quindi la “call of interest” del 2020.

La missiva

Ma torniamo ai voli di linea “provvisori” auspicati dall’ASPASI. La richiesta di questo pressing nasce come detto dall’incidente ferroviario nella galleria di base del San Gottardo del 10 agosto scorso, che ha reso necessaria la deviazione del traffico passeggeri lungo la vecchia linea per diversi mesi. «Impossibile da prevedere, l’improvvisa inagibilità della galleria di base rappresenta di fatto un allontanamento del Ticino la resto della Svizzera, da un punto di vista turistico ma anche per i sempre più numerosi pendolari che più volte a settimana attraversano le Alpi per motivi professionali», rileva l’ASPASI. Il ripristino temporaneo si giustifica anche «alla luce dei notevoli ritardi a cui sono soggetto in questi mesi i convogli internazionali, come pure dei problemi di capacità che le FFS stanno riscontrando a causa dei treni con minor capacità che transitano sulla linea di montagna».

A d essere particolarmente penalizzata dall’allungamento dei tempi di percorrenza verso la Svizzera tedesca e romanda, rileva l’ASPASI, è proprio la città di Lugano, motore economico del cantone. Per questo, l’Associazione passeggeri ritiene che un suo invito a SWISS a ripristinare temporaneamente i voli di linea «costituirebbe inoltre un segnale forte sia nei confronti di potenziali utenti ferroviari oggi penalizzati e mostrerebbe al contempo l’interesse della nostra regione e del cantone ad un collegamento aereo che, SWISS ha incomprensibilmente abbandonato dopo il fallimento di Adria Airways nel 2019, che operava su suo mandato».

Una provocazione? Anche

Scenario fattibile o richiesta destinata a restare lettera morta? Oppure si tratta di una provocazione per smuovere le acque a Berna affinché le FFS ripristinino al più presto il traffico passeggeri? Il copresidente dell’ASPASI (e consigliere nazionale uscente del Centro) Marco Romano ritiene che «la domanda va posta. Sono gli specialisti e gli attori in gioco a doverci dire se il ripristino temporaneo dei voli di linea è fattibile o no e a dover prendere posizione». Certo, prosegue il nostro interlocutore, la missiva «è anche una provocazione nei confronti di SWISS che ha trattato scorrettamente il Ticino disimpegnandosi da Lugano nel 2019». Il copresidente dell’ASPASI rileva come l’arco Lemanico sia ora difficilmente raggiungibile dal Ticino (con tempi di percorrenza anche superiori alle 6 ore) e questo «è inaccettabile in un micropaese come la Svizzera». Con Alptransit «abbiamo creato una nuova dinamica con il resto della Svizzera e molte persone hanno deciso di lavorare a cavallo tra Nord e Sud delle Alpi. Adesso, oltre all’allungamento dei tempi di viaggio non è nemmeno possibile lavorare sul treno quando si percorre la via di montagna (a causa della scarsa ricezione della rete, ndr.) e tutto questo ha un costo indiretto che va tenuto in considerazione». In concreto, l’ASPASI «non sia aspetta una decina di collegamenti aerei al giorno, ma almeno un volo al mattino e uno alla sera. Se non è possibile, che ce lo dicano. Ma ricordiamoci che non è possibile escludere il ripetersi di una situazione così disastrosa anche in futuro».

Addio, Lugano bella

Come ricorderete, a fine settembre 2019 la compagnia di bandiera SWISS aveva annunciato lo stop dei voli di linea da Agno. La compagnia controllata da Lufthansa intendeva infatti collegare il Ticino con Kloten attraverso il trasporto ferroviario, soprattutto in coincidenza con l’allora imminente inaugurazione della galleria di base del Monteceneri.

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