Stazione di Lugano

Il tunnel di Besso ha il fiato corto: ora serve una nuova via

Il Consiglio di Stato ha approvato il messaggio da 39,6 milioni di franchi, 22 dei quali a carico del Cantone, per la realizzazione del nuovo sottopasso Genzana – Sarà il «gemello» di quello di Besso, che ormai ha raggiunto il limite
©Gabriele Putzu
Nico Nonella
07.12.2022 18:19

«Ora si inizierà a lavorare in maniera incisiva sulla viabilità del futuro». È con queste parole che il direttore del Dipartimento del territorio, Claudio Zali, ha presentato mercoledì alla stampa il messaggio da quasi 40 milioni di franchi per la realizzazione di un altro tassello del nuovo comparto della stazione ferroviaria di Lugano.

Un salto indietro nel tempo

Parliamo del futuro sottopasso Genzana anche se, più che di un «semplice» tassello, dovremmo parlare di una vera e propria trave portante, in quanto gli altri progetti sul tavolo – i futuri autosilo e nodo intermodale bus, come pure la nuova viabilità di Besso – sono strettamente collegati alla sua realizzazione. Si tratta di un’opera «gemella» dell’attuale sottopasso di Besso e, all’atto pratico, collegherà via San Gottardo, all’altezza dell’ex latteria, a via Basilea e si allaccerà al nuovo nodo intermodale (autosilo da 140 posti e stazione dei bus) che troverà posto sugli spazi del parcheggio ex Pestalozzi. Già, perché come sottolineato dal direttore del Dipartimento del territorio, il trasporto pubblico luganese, qui, «avrà un nuovo baricentro», simile a quello attuale in via Balestra. Realizzare il sottopasso Genzana è a maggior ragione necessario se si considera che quello di Besso, ormai da qualche anno, ha già raggiunto il suo limite. «Negli ultimi quarantacinque anni le strade non sono cambiate, il traffico invece sì», ha ricordato il presidente del Consiglio di Stato. E nel comparto, da qualche anno ormai le strade sono tornate congestionate «come lo erano prima dell’apertura della galleria Vedeggio-Cassarate». Ossia un decennio fa.

La palla al Parlamento

Insomma, per evitare di fare un salto indietro nel tempo, è necessario intervenire sulla mobilità, concretizzando uno dei tanti progetti che ruotano attorno alla stazione FFS, a cavallo tra Lugano e Massagno. E quello approvato mercoledì dal Consiglio di Stato è, in buona sostanza, il primo credito per una modifica sostanziale di questo comparto. Più in dettaglio, si parla di una spesa totale di 39,6 milioni di franchi. Il 58%, (ossia 22 milioni) sarà a carico del Cantone mentre il restante 42% (16,6 milioni), invece, dei Comuni che fanno capo alla Commissione regionale dei trasporti del Luganese (CRTL). Il dossier passa ora in Parlamento per i lavori commissionali e il voto finale del plenum.

All’orizzonte, un'altra galleria

Fra gli obiettivi del futuro sottopasso Genzana, come detto, c’è soprattutto quello di spostare parte del traffico dalla zona Est (frontale) alla zona Ovest della stazione, offrendo una linea di transito che prosegue verso Sud attraverso la prevista Galleria del Tassino. Un progetto, quest’ultimo, che non vedrà la luce prima del 2030, chiudendo così l’anello viario a senso unico attorno alla stazione. Ma questa, per ora, è ancora musica del futuro.

I ponti provvisori

La tabella di marcia, ha spiegato in conferenza stampa il capoarea Opere strategiche, Thomas Bühler, è legata anche e soprattutto alla posa dei ponti ferroviari provvisori, per i quali bisognerà rispettare i vincoli posti dalle FFS. In questo modo verrà mantenuto l’esercizio del traffico ferroviario sulla tratta durante tutte le fasi del cantiere, garantendo una velocità di percorrenza dei treni di 50 km/h. Ma non solo: sarà necessario costruire anche un ponte provvisorio sopra il portale attuale del tunnel di Besso, in attesa del prolungamento della piastra per il terminale d’interscambio dei bus. Questa struttura è pertanto stata progettata dagli ingegneri in modo «facilmente reversibile, in travi metalliche, così da permettere lo smontaggio senza eccessivo dispendio di risorse». Il risultato sarà uno «sfondo omogeneo e poco appariscente», anche perché il portale del tunnel di Besso è protetto come bene culturale e quindi deve essere tutelato esteticamente per quanto possibile, anche quando si posano strutture temporanee. A proposito di estetica, è previsto un concetto architettonico anche per i portali del sottopasso Genzana, e particolare cura è stata messa pure nell’inserimento degli attraversamenti pedonali del nuovo tratto stradale. I lavori dovrebbero iniziare a metà 2024 e terminare nella primavera del 2027.

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